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Gaza, carri armati nel centro di Rafah: Israele, Usa ed Europa divisi dopo attacchi a campi profughi

Un milione d palestinesi ha lasciato Rafah, dove oltre la metà della popolazione aveva trovato rifugio, davanti all'avanzata israeliana
Un milione d palestinesi ha lasciato Rafah, dove oltre la metà della popolazione aveva trovato rifugio, davanti all'avanzata israeliana Diritti d'autore Jehad Alshrafi/AP
Diritti d'autore Jehad Alshrafi/AP
Di Gabriele Barbati
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I carri armati israeliani sono nel centro di Rafah, fuggito oltre un milione di civili. Israele nega nuovi attacchi sugli accampamenti degli sfollati. Europa divisa tra chi riconosce la Palestina come Stato e chi chiede solo la fine dell'offensiva

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I carri armati presidiano ormai il centro di Rafah in quell'avanzata finale, annunciata da Israele e criticata da gran parte della comunità internazionale, che ha costretto un milione circa di profughi palestinesi a fuggire nuovamente. 

Eppure la popolazione civile non può contare sulle aree designate come sicure.

Secondo vari media palestinesi e arabi, martedì Israele ha attaccato ancora il campo di Tal as-Sultan, dove domenica sono morte 45 persone in un incendio provocato dai missili destinati a due operativi di Hamas, e altre tendopoli dell'area inclusa quella costiera di Al-Mawasi dove vive quasi mezzo milione di sfollati.

Si conta una trentina di vittime secondo le autorità locali negli attacchi. I comandi militari di Tel Aviv hanno smentito che quello su Al-Mawasi sia mai avvenuto.

La presa di Rafah sta impegnando complessivamente tra i 10 e i 25 mila soldati israliani secondo due istituti di ricerca statunitensi, l'Institute for the Study of War e il Critical Threats Project, che hanno riferito di una quinta brigata militare inviata nell'area (ogni brigata dell'esercito israeliano comprende tra i duemila e i cinquemila effettivi). 

Gli Stati Uniti condannano la “perdita di vite umane”, ma non cambiano idea su Rafah

Martedì la Casa Bianca ha condannato "la straziante e orribile" morte di decine di civili a seguito dei nuovi bombardamenti su Rafah, ma ha dichiarato di non avere in programma alcun cambiamento di politica.

Israele non ha violato la “linea rossa” stabilita dal presidente  degli Stati Uniti, Joe Biden, per fermare altri trasferimenti di armi, in quanto non ha lanciato un'invasione di terra su larga scala a Rafah, ha detto ilportavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, John Kirby.

Gli Usa hanno anche confermato che il molo militare ancorato al largo della costa di Gaza per trasferirvi aiuti umanitari è stato rimorchiato in Israele per essere riparato e che non è chiaro quando tornerà in funzione. 

Palestina, i riconoscimenti europei e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato martedì in Germania di essere “totalmente pronto” a riconoscere la statualità palestinese, dopo la decisione formale in tal senso adottata da Spagna, Irlanda e Norvegia il 28 maggio.

Non farò un riconoscimento emotivo, penso che debba avvenire in un momento utile”, ha dichiarato Emmanuel Macron in una conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando la necessità di un processo politico e dunque di un negoziato tra le parti in causa, come sostenuto da Israele e da altri Paesi tra cui l'Italia. 

Il presidente ha anche fatto appello per la fine delle operazioni militari a Rafah e di una guerra che in quasi otto mesi ha ucciso almeno 36mila palestinesi, ferendone oltre 80mila, e ucciso 1139 israeliani oltre a centinaia di soldati impegnati nella Striscia e decine di ostaggi detenuti da Hamas e dal Jihad Islamico a Gaza.

Una nuova risoluzione per una tregua e il rilascio di tutti i prigionieri è stata presentata martedì dall'Algeria in una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dotrebbe essere discussa nelle prossime ore e trovare la contrarietà degli Stati Uniti, che hanno già usato nei mesi scorsi il loro potere di veto sulle risoluzioni del Consiglio relative a Gaza e ai palestinesi.

Da parte sua Israele ha inviato ai mediatori un nuovo documento per raggiungere un cessate il fuoco ma un'intesa sembra ancora molta lontata, secondo il quotidiano israliano Haaretz.

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