Il primo ministro spagnolo ha annunciato alla Moncloa che il consiglio dei ministri dal 28 maggio riconosce formalmente lo Stato di Palestina
Il premier spagnolo Pedro Sanchez in una dichiarazione istituzionale in spagnolo e in inglese ha annunciato questo martedì che "la Spagna riconosce lo Stato della Palestina".
"Nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi il governo della Spagna approverà il riconoscimento dello Stato di Palestina. La Spagna si unisce così a oltre 140 Paesi nel mondo che già riconoscono la Palestina. Si tratta di una decisione storica con l'unico obiettivo: dare il nostro contributo affinché israeliani e palestinesi raggiungano la pace" ha detto il primo ministro.
"Non adottiamo questa decisione contro nessuno", ha aggiunto.
Come annunciato nei giorni scorsi, il 28 maggio anche Irlanda e Norvegia hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina. Una decisione che Israele ha condannato come "un premio" per Hamas in più di sette mesi di guerra e una mossa "unilaterale".
"Riteniamo che la Palestina sia esistita, esista ed esisterà" aveva dichiarato lunedì Sánchez alla Moncloa, presentandosi al Parlamento spagnolo insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il primo ministro spagnolo ha rivendicato la "coerenza" nel difendere i diritti umani sia in Europa sia in Medio Oriente.
La reazione di Israele al riconoscimento della Palestina da parte della Spagna
Dopo l'annuncio il governo di Benjamin Netanyahu ha richiamato il suo ambasciatore in Spagna per consultazioni, come ha fatto anche con i capi delle sue missioni diplomatiche in Irlanda e Norvegia.
Il ministro degli Esteri, Israel Katz, ha annunciato di avere dato istruzioni per tagliare i servizi ai palestinesi da parte dell'ambasciata spagnola a Tel Aviv e del consolato spagnolo a Gerusalemme.
Una decisione dovuta al riconoscimento della Palestina ma anche, nonostante l'amicizia tra il popolo israeliano a spagnolo ha spiegato Katz su X, al "richiamo antisemita" della vicepresidente del governo, Yolanda Díaz, che la scorsa settimana ha chiuso un discorso con lo slogan filo-palestinese "dal fiume al mare".
Il divieto del consolato di servire i palestinesi è stato formalizzato lunedì, quando Katz ha inviato all'ambasciata spagnola una nota diplomatica.
Su X il ministro ha spiegato che "noi ebrei abbiamo uno Stato sovrano e indipendente e nessuno ci costringerà a convertire la nostra religione o minaccerà la nostra esistenza. Chiunque ci faccia del male, gli faremo lo stesso".
Borrell: "Da Israele aggressione verbale alla Spagna"
Di fronte a queste azioni, il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha affermato che Spagna, Irlanda e Norvegia stanno "ricevendo provocazioni assolutamente ingiustificate e assolutamente riprovevoli".
Anche l'Alto rappresentante dell'Unione europea è intervenuto sul tema stigmatizzando la reazione israeliana: "Non definirei diplomatica l'escalation. È tutt'altro che diplomatica" ha detto Josep Borrell.
"Si tratta di un'aggressione verbale assolutamente ingiustificata ed estrema che il governo spagnolo si è già fatto carico di respingere", ha dichiarato Borrell in conferenza stampa.