La Corte dell'Aja ordina a Israele di fermare l'offensiva a Rafah, di riaprire il valico con l'Egitto agli aiuti e di dare accesso agli ispettori internazionali. Il Sudafrica esulta, Netanyahu convoca riunione d'emergenza del governo
La Corte Internazionale di Giustizia (Cig) dell'Aja ha ordinato a Israele di fermare l'offensiva militare a Rafah, deliberando venerdì a seguito di una richiesta del Sudafrica.
"La Corte ritiene che, in conformità con gli obblighi previsti dalla Convenzione sul genocidio, Israele debba interrompere immediatamente la sua offensiva militare e qualsiasi altra azione nel governatorato di Rafah che possa infliggere al gruppo palestinese di Gaza condizioni di vita che potrebbero portare alla sua distruzione fisica, in tutto o in parte”, ha affermato il presidente della Cig, Nawaf Salam.
Il giudice Salam ha dichiarato che la situazione è cambiata da quando la Corte ha emesso i suoi precedenti ordini di misure cautelari (ma non la fine dell'offensiva militare) e dunque possono essere richieste nuove misure di emergenza.
"Israele non ha fornito informazioni sufficienti sulla sicurezza della popolazione durante il processo di evacuazione o sulla disponibilità nell'area di Al-Mawasi della quantità necessaria di acqua, servizi igienici, cibo, medicine e ripari per gli 800mila palestinesi che sono stati evacuati finora", ha proseguito il presidente della Corte.
"Di conseguenza, la Corte ritiene che Israele non abbia sufficientemente affrontato e dissipato le preoccupazioni sollevate dalla sua offensiva militare a Rafah”.
La Cig, oltre allo stop militare, ha chiesto la riapertura del valico di Rafah per l'ingresso degli aiuti umanitari e l'accesso di chi dovrà indagare sui presunti crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella Striscia.
Sudafrica esulta per la decisione della Corte dell'Aia, Netanyahu riunisce governo
Il caso contro Israele all'Aia è stato aperto a gennaio dopo l'accusa presentata dal Sudafrica, che nei giorni scorsi aveva chiesto nuovamente alla Corte di ordinare lo stop alle operazioni militari. Il Sudafrica ha accolto con favore la decisione "più forte" della Corte.
Dopo le prime misure cautelari ordinate a gennaio, a marzo la Corte ha chiesto a Israele di provvedere a migliorare la situazione umanitaria.
La Corte ha ordinato a Israele di riferire entro un mese sui progressi compiuti nell'applicazione delle misure ordinate venerdì e chiesto anche la "liberazione immediata e incondizionata" degli ostaggi tenuti a Gaza da Hamas.
Le sentenze della Corte, con sede all'Aia, sono legalmente vincolanti ma il tribunale non ha modo di farle eseguire,
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione con una serie di ministri, mentreHamas su telegram ha affermato che la decisione della Cig non è abbastanza e ha fatto appello alla "fine dell'offensiva in tutta Gaza".