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Lo spitzenkandidat di Id Vistisen: i gruppi di destra dell'Europarlamento si uniranno in un blocco

L'europarlamentare danese Anders Vistisen, spitzenkandidat di Identità e Democrazia, 21 maggio 2024
L'europarlamentare danese Anders Vistisen, spitzenkandidat di Identità e Democrazia, 21 maggio 2024 Diritti d'autore Euronews
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Di Mared Gwyn JonesMichela Morsa
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'europarlamentare danese Anders Vistisen, Spitzenkandidat non ufficiale del gruppo di estrema destra Identità e democrazia, ha dichiarato in esclusiva a Euronews che tra Id e Ecr non c'è più divisione politica di quanta ce ne sia all'interno di altri gruppi parlamentari

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Lo Spitzenkandidat non ufficiale alle elezioni europee del gruppo parlamentare di estrema destra Identità e Democrazia, Anders Vistisen, è fiducioso che le due fazioni più a destra del Parlamento europeo si uniranno per formare un unico bloccodurante la prossima legislatura.

Secondo Vistisen, che ha rilasciato un'intervista martedì a Euronews, non c'è una spaccatura politica sostanziale tra il suo partito - che ospita il Rassemblement national di Marine Le Pen, la Lega e l'Alternative für Deutschland (Afd) tedesca - e i nazionalisti di Conservatori e riformisti europei (Ecr), considerati un po' meno duri della loro controparte. 

L'Ecr comprende il partito spagnolo Vox e il polacco Diritto e giustizia (Pis). Ne fanno parte anche Fratelli d'Italia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Partito democratico civile (Ods) del primo ministro ceco Petr Fiala.

Entrambi sono indicati come potenziali partner del Partito popolare europeodi Ursula von der Leyen dopo il voto di giugno, segno che il muro di fuoco che ha tradizionalmente isolato i partiti di estrema destra sarà abbattuto.

"Quello che secondo me è sbagliato è che ci sono due gruppi a destra, e penso che questo abbia più a che fare con il protagonismo di alcune personalità che con le differenze politiche", ha detto Vistisen, che proviene dal Partito popolare danese, di estrema destra. 

"Non c'è più divisione politica tra l'Id e l'Ecr di quella che si può vedere all'interno del Ppe, dell'S&d o di Renew, per esempio" ha detto Vistisen.

Alla domanda se i due gruppi possano formare un blocco unito nel Parlamento europeo, Vistisen ha risposto: "Penso che un giorno lo vedremo (...) Non solo dopo queste elezioni, penso che le elezioni presidenziali francesi che si terranno tra un paio d'anni (nel 2027, ndr) potrebbero essere un momento molto interessante a cui guardare".

Identità e democrazia si spacca?

Vistisen ha parlato poche ore prima che scoppiasse una crisi all'interno del suo partito, innescata dai commenti nazisti dello spitzenkandidat dell'Afd Maximilian Krah. 

Commenti che hanno comportato le improvvise dimissioni di Krah dal comitato esecutivo federale del partito (pur restando il principale candidato del partito alle europee) e hanno portato la leader del Rassemblement National Marine Le Pen ad affermare di non volersi più sedere al fianco di Alternativa per la Germania (Afd) al Parlamento europeo. 

Dopo avere parlato con Euronews, Vistisen ha scritto sulla piattaforma di social media X che Krah "ha dimostrato con le sue dichiarazioni e le sue azioni di non appartenere al gruppo Id", aggiungendo: "Se l'Afd non approfitta della situazione e non si libera di Krah, la posizione del Df (il Partito popolare danese) è che l'Afd deve lasciare il gruppo Id". 

Vistisen ha però difeso l'unità del gruppo parlamentare quando Euronews ha chiesto se le profonde divisioni interne e la crescente insoddisfazione per le posizioni sempre più estremiste dell'Afd potrebbero spingere qualche partito a passare al gruppo Ecr. "Penso che sia un po' una falsa narrativa messa in giro", ha detto.

Secondo l'europarlamentare nel gruppo concorrente si notano divisioni anche più profonde, soprattutto per quanto riguarda la loro posizione sull'Ucraina. Il Pis polacco - che appoggia fermamente il sostegno dell'Ue all'Ucraina - ha invitato sia Rassemblement national che il premier ungherese Viktor Orbán nel suo gruppo all'Europarlamento, nonostante il loro scetticismo nei confronti del sostegno militare all'Ucraina.

E una fonte di Rassemblement national ha dichiarato a Euronews che il partito di Le Pen è favorevole a entrare nello stesso gruppo del Fidesz di Viktor Orbán, che non fa parte di alcun gruppo politico dopo essere stato costretto a lasciare il Ppe nel 2021.

Vistisen: "Non sono stato pagato" da Voice of Europe

Questa è solo l'ultima di numerose controversie riguardanti l'Afd che hanno fatto arrabbiare il gruppo di Id. A gennaio è emerso che alcuni esponenti di spicco del partito di estrema destra tedesco si sono incontrati con gruppi neonazisti per discutere dei piani di deportazione di milioni di immigrati, tra cui alcuni con cittadinanza tedesca, suscitando malumori all'interno della famiglia europea.

I due nomi in cima alle liste elettorali dell'Afd per le elezioni di giugno sono anche coinvolti nelle indagini in corso sulle interferenze straniere all'interno del Parlamento europeo, che tra le altre cose riguardano l'attività di una testata giornalistica filorussa sospettata di aver pagato eurodeputati per diffondere la propaganda russa.

L'assistente di Maximilian Krah è stato arrestato il mese scorso con l'accusa di spionaggio a favore della Cina, mentre Petr Bystron è accusato di aver ricevuto fino a ventimila euro in contanti da Voice of Europe

Vistisen ha ammesso di essere "sempre preoccupato per le influenze esterne" e ha promesso che l'ufficio di presidenza di Id prenderà in mano la questione se dalle indagini i candidati dovessero risultare colpevoli e l'Afd non sospendesse la loro iscrizione. 

Ma ha difeso la decisione di non intraprendere azioni immediate."Il signor Krah è stato sottoposto all'organo etico del Parlamento europeo, che non ha raccomandato nessuna sanzione", ha affermato Vistisen, sottolineando che l'Afd ha già stabilito che **se queste accuse hanno un fondo di verità, sospenderanno da soli la sua appartenenza al partito,**e quindi non sarà nemmeno un membro del gruppo Id. 

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Alla domanda se fosse stato pagato per un'intervista individuale rilasciata a Voice of Europe all'inizio dell'anno, Vistisen ha negato con forza. "Quell'intervista è stata organizzata con la stessa premessa di questa intervista. Mi è stato chiesto di rilasciare un'intervista e l'ho fatto. È il mio lavoro di politico", ha risposto Vistisen.

"Ho un curriculum impeccabile per quanto riguarda la fermezza nei confronti della Russia e della Cina. Nessuno ne ha mai dubitato? A volte queste accuse sono, ovviamente, usate anche politicamente". 

L'Unione europea "non si è fatta avanti" nell'aiutare l'Ucraina

Vistisen ha anche criticato aspramente l'Unione europea per quello che ha definito un fallimento nel "farsi avanti" nel fornire all'Ucraina gli aiuti e le attrezzature militari di cui ha bisogno per resistere all'invasione della Russia. 

"Sfiderei la percezione che l'Europa sia stata molto favorevole all'Ucraina", ha spiegato. "Quando si tratta di azioni concrete, è in ritardo. Quindi no, se non ci fossero gli americani ad aiutare gli ucraini, la guerra sarebbe persa perché l'Europa non si è fatta avanti", ha aggiunto.

Ha inoltre sottolineato che l'Ue ha impegnato meno aiuti militari all'Ucraina rispetto al Regno Unito33 miliardi di euro rispetto ai 7,6 miliardi di sterline (8,9 miliardi di euro) di Londra. 

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Vistisen ha tuttavia respinto la prospettiva che l'Ucraina entri a far parte del blocco come Stato membro a tutti gli effetti, criticando i leader europei che stanno cercando di accelerare l'adesione di Kiev.

"Sono le stesse forze che si lamentano dello Stato di diritto in Ungheria (...) che ora dicono di accelerare una procedura in cui stiamo facendo entrare Paesi che hanno un curriculum molto peggiore, per quanto riguarda molti dei parametri, di quello che si è visto nell'Ungheria di Orbán", ha affermato Vistisen.

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