Ondate di caldo record, l'analisi di un'esperta del settore

La meteorologa Tamsin Green controlla una stazione meteo in Germania
La meteorologa Tamsin Green controlla una stazione meteo in Germania Diritti d'autore Weather & Radar
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Di Hannah Brown
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Tamsin Green, meteorologa di Weather & Radar, ci spiega come vengono registrati i record di caldo e freddo

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Quest'estate su tutti i giornali abbiamo letto articoli e approfondimenti sulle ondate di calore da record.

Il 4 e 5 luglio il pianeta ha vissuto i giorni più caldi di sempre. Vi siete mai chiesti come si fanno a registrare queste temperature e come si stabilisce che sono un record?

Scopriamo tutti i dettagli insieme alla meteorologa Tamsin Green.

Come si verificano i record di calore?

In tutto il mondo, le previsioni deltempo vengono registrate in vari modi, monitorando non solo il calore, ma anche la pressione, l'umidità, la velocità del vento e le precipitazioni.

I dati vengono raccolti da apparecchiature come stazioni meteorologiche, palloni sonda, boe nell'oceano e satelliti.

L'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) stabilisce standard rigorosi per questi strumenti, per garantire che i dati siano misurati allo stesso modo in tutto il mondo.

"I sensori di temperatura devono trovarsi a due metri dal suolo, su un terreno pianeggiante, non vicino ad alberi o edifici. Devono trovarsi in una scatola bianca, ventilata e schermata, in modo da non essere colpiti dalla luce diretta del sole o da altre cose del genere, e sono dipinti di bianco per riflettere il sole ", spiega Tamsin, meteorologa di Weather and Radar.

Canva
An official weather station.Canva

Quello che potrebbe essere più sorprendente è il tempo effettivamente necessario per verificare un evento meteorologico da record.

La temperatura più calda mai registrata in Italia risale all'agosto 2021, ma è stata ufficialmente verificata come record solo il 17 luglio 2023. Perché? 

Ogni Paese ha un proprio servizio meteorologico nazionale che è responsabile delle stazioni meteo del Paese. L'OMM dispone di circa 11.000 stazioni meteorologiche in tutto il mondo.

Quando un servizio meteorologico pensa di avere colto un record, invia i dati grezzi all'OMM. "Questo dispone di esperti che esaminano i dati grezzi e devono valutare tutti gli aspetti, tra cui il tipo di strumenti utilizzati, l'ambiente, le procedure di calibrazione e gli errori.

"Esaminano anche i dati delle vicinanze per un confronto perché se una stazione meteorologica registra 45°C e una a cinque chilometri di distanza ne registra 25°C, è evidente che si tratta di un errore", spiega Tamsin.

Un lavoro fatto di dettagli

I giorni più caldi del pianeta, registrati il 4 e il 5 luglio, hanno battuto un record leggermente diverso e quindi sono stati verificati in modo diverso rispetto al record di un singolo Paese.

"Si trattava di dati presi dal Centro nazionale statunitense per la previsione ambientale, che si è reso conto, in base a quei dati ufficiali, che quei due giorni sono i più caldi mai registrati. Era stata presa in considerazione la media globale di tutte le stazioni meteorologiche ufficiali e si è potuto capire che era stato battuto ogni record", ha spiegato la Tamsin.

"Quindi non si trattava di una stazione meteorologica in particolare, non si trattava di una stazione meteorologica in Florida che aveva raggiunto i 40°C, ma di tutto il mondo". Del mondo intero".

Come interpretare le previsioni meteo

Come meteorologa, Tamsin è un'esperta di tutto ciò che riguarda il tempo. Qual è il suo consiglio su come capire esattamente le previsioni che si vedono in Tv o sul nostro smartphone. 

La Tamsin ci spiega che quando si vede una temperatura sulle previsioni, si tratta della temperatura dell'aria (misurata a 2 metri dal suolo), non della temperatura al suolo, che spesso è notevolmente più calda. 

A volte si vede la "temperatura percepita" che, secondo la Tamsin, è un termine meno meteorologico e serve solo ad aiutarci a capire cosa ci aspetta, se caldo o freddo, pioggia o sole. 

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"Prende in considerazione non solo la temperatura dell'aria, ma anche il wind chill, l'indice di calore e cose del genere", spiega Tamsin.

"Può capitare di guardare le previsioni in inverno e dire che fuori ci sono 10°C, ma potrebbe soffiare un vento molto forte e pungente da nord che farà sembrare la temperatura molto più fredda di quanto non sia in realtà".

Negli ultimi anni ci sono state anche molte speculazioni sul reale significato delle informazioni sulla percentuale di pioggia. 

Nonostante sia circolato un video su TikTok molto popolare (e non corretto), la Tamsin conferma che la percentuale rappresenta la possibilità di vedere la pioggia in quell'area, non la percentuale di quanta acqua cadrà esattamente in quell'area. "Nel caso dei rovesci, è incredibilmente difficile stabilire con precisione la loro tempistica e la loro posizione.

"Se invece si forma una fascia frontale di pioggia, si può identificare più chiaramente il momento in cui arriverà, perché è più dinamica. I rovesci, invece, si formano e si dissipano in periodi di tempo molto brevi, il più delle volte in aree molto localizzate".

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Il consiglio più importante della Tamsin, quando si guardano le previsioni del tempo, è di non lasciarci condizionare da quello che dice un'app sullo smartphone.

"Quell'app non racconta l'intera storia. È molto facile vedere la nuvoletta con la pioggia e pensare che ci sarà brutto tempo per tutto il giorno. Ma non è necessariamente così."

"Può darsi che ci siano alcune ore di pioggia al mattino, che poi il cielo schiarisca, e che per il resto della giornata ci sia un cielo soleggiato, temperature in aumento e un quadro in miglioramento. È quindi molto difficile catturare l'essenza di ciò che sta accadendo con una sola app e un solo dato di temperatura".

Guardate il video qui sopra per saperne di più su come monitoriamo le ondate di calore.

Video editor • Hannah Brown

Risorse addizionali per questo articolo • Additional b-roll from AP & AFP

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