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Come il Regno Unito si sta preparando al lancio del nuovo sistema di ingressi-uscite

Viaggiatori in coda alla stazione di St Pancras a Londra, 22 dicembre 2023.
Viaggiatori in coda alla stazione di St Pancras a Londra, 22 dicembre 2023. Diritti d'autore AP Photo/Alastair Grant
Diritti d'autore AP Photo/Alastair Grant
Di Angela Symons
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Ogni porto, aeroporto e confine terrestre deve installare la nuova tecnologia prima del lancio del sistema, previsto per il 10 novembre

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I viaggiatori extracomunitari si stanno preparando per il lancio del nuovo sistema di ingressi-uscite (EES), che dovrebbe entrare in funzione il 10 novembre. Ma i Paesi Schengen sono pronti ad accoglierli?

C'è una certa apprensione per il nuovo sistema di frontiere digitali dell'Europa, la cui entrata in vigore è stata rinviata più volte. Gli scanner necessari per implementare il sistema stanno comparendo gradualmente negli aeroporti di tutta l'Ue; inoltre sono state allestite aree per i controlli nei porti e nelle stazioni ferroviarie.

Sono stati spesi milioni di euro per preparare i nuovi sistmei di controllo, che registreranno i dati biometrici dei passeggeri extracomunitari ogni volta che entrano e escono dall'area Schengen. I turisti sono stati avvertiti di possibili ritardi e code ai controlli quando il sistema sarà lanciato.

Cosa sta facendo il Regno Unito per prepararsi?

Il Regno Unito sarà probabilmente il Paese più colpito dai cambiamenti, con i viaggiatori costretti a fare i salti mortali per visitare l'Ue. Se i controlli aeroportuali saranno effettuati all'arrivo nei Paesi dell'Ue, quelli per treni, auto e traghetti saranno effettuati prima della partenza dal Regno Unito.

Il governo britannico sta lavorando per ridurre le code e i disagi. Questa settimana ha annunciato un finanziamento di 10,5 milioni di sterline (12,5 milioni di euro) per sostenere i preparativi nel porto di Dover, nell'Eurotunnel di Folkestonee e alla stazione ferroviaria di St Pancras, a Londra, da dove partono gli Eurostar.

Questi fondi saranno utilizzati per implementare la tecnologia e i processi necessari per rendere le procedure il più fluide possibili, compresa la creazione di un sito di elaborazione dedicato al porto di Dover e l'installazione di ulteriori chioschi self-service per i passeggeri dell'Eurotunnel e dell'Eurostar.

I viaggiatori britannici potranno registarsi in uno dei chioschi, facendosi prendere le impronte digitali e le fotografie. Secondo il governo britannico il finanziamento servirà anche a "intraprendere test rigorosi per ridurre il rischio di blocchi" e a sostenere l'assunzione e la formazione del personale per contribuire a un'attuazione più agevole del sistema.

"Nessuno vuole vedere lunghe code"

Secondo il governo britannico il finanziamento contribuirà a ridurre al minimo i disagi per i viaggiatori britannici e a garantire che la registrazione dei passeggeri inizi senza intoppi. "Nessuno vuole vedere lunghe code nei nostri porti. Stiamo fornendo questo finanziamento per garantire che le nostre frontiere siano il più possibile preparate per l'imminente cambiamento, nonostante l'EES sia un'iniziativa dell'UE", ha dichiarato Lilian Greenwood, ministro britannico per il Futuro delle strade.

"Da quando siamo al governo, abbiamo rivisto i piani e supportato da vicino i porti per assicurarci che abbiano i giusti processi in atto in modo che la registrazione EES possa essere agevole e i tempi di coda ridotti al minimo", ha sottolineato Greenwood. Il governo afferma che il porto di Dover, Eurotunnel ed Eurostar sono "sulla buona strada per una transizione senza intoppi prima dell'implementazione nel corso dell'anno".

Nonostante le preoccupazioni sollevate all'inizio dell'anno, tutti e tre i porti offrono ora un quadro più roseo dell'attuazione dell'EES. "Eurostar sarà completamente preparata e conforme entro novembre. Assicurerà una transizione senza problemi per tutti i nostri passeggeri", ha detto Simon Lejeune, responsabile della sicurezza e delle stazioni di Eurostar.

Yann Leriche, amministratore delegato di Getlink, la società che gestisce Eurotunnel, aggiunge che grazie a due anni di preparativi e a 70 milioni di sterline (83 milioni di euro) di investimenti, "quando la nuova normativa sarà introdotta, le persone viaggeranno attraverso il tunnel della Manica con la stessa facilità di oggi".

La Commissione europea sottolinea che tutti gli Stati membri sono pronti per i cambiamenti. "In ogni singolo aeroporto, in ogni singolo porto e in ogni singola strada di accesso all'Europa, avremo controlli di frontiera digitali, tutti connessi e funzionanti nello stesso momento", ha dichiarato il 16 agosto il Commissario europeo per gli Affari interni Ylva Johansson.

Ritardi inevitabili al momento del lancio del sistema EES?

Nonostante questi preparativi, gli agenti di viaggio del Regno Unito rimangono dubbiosi sul lancio del sistema EES. La mancanza di consapevolezza tra i viaggiatori e i diversi livelli di preparazione nei vari aeroporti potrebbero causare "lunghe code, caos e confusione", ha avvertito l'associazione di viaggio AITO.

L'associazione ha chiesto un periodo di transizione più lungo e l'allentamento dei controlli in caso di tempi di attesa molto lunghi. A luglio, però, la Commissione europea ha confermato a Euronews Travel che "tutti i viaggiatori soggetti all'EES saranno registrati nel sistema a tutti i valichi di frontiera fin dal primo giorno", aggiungendo di aver fornito a tutti gli Stati membri dell'Ue gli "strumenti necessari per garantire un flusso di traffico regolare".

In alcuni Paesi sarà disponibile un'applicazione mobile che consentirà ai passeggeri di pre-registrare i propri dati prima del viaggio, ma l'adozione di questa soluzione è volontaria. Sono state sollevate anche preoccupazioni sul fatto che il lancio dell'EES si scontri con l'introduzione graduale dell'Autorizzazione elettronica di viaggio (ETA) per i viaggiatori esenti da visto del Regno Unito, iniziata a maggio.

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Si prevede che l'introduzione del sistema di viaggio ETIAS nella prima metà del 2025, che richiederà ai viaggiatori non comunitari esenti da visto di ottenere un'autorizzazione di viaggio elettronica di 7 euro, complicherà ulteriormente i viaggi.

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