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Italia: espulso un marocchino, protagonista in Francia di un'aggressione al grido di Allah Akbar

auto della polizia, immagine d'archivio
auto della polizia, immagine d'archivio Diritti d'autore Riccardo De Luca/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Riccardo De Luca/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il ministro dell'Interno Piantedosi ha fatto sapere che un 35enne marocchino è stato espulso per reati contro il patrimonio e la persona. L'uomo era già tenuto sotto controllo dall'Antiterrorismo per un aggressione in Francia

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Un cittadino marocchino di 35 anni, già noto alle forze dell'ordine per aver compiuto un'aggressione a Cannes, in Francia lo scorso ottobre, al grido di "Allah Akbar", è stato espulso dall'Italia il 29 agosto, dopo essere stato condannato per reati contro il patrimonio e la persona.

La questura di Lucca ha comunicato che l'espulsione è avvenuta con accompagnamento diretto a Casablanca, dove l'uomo è stato consegnato alle autorità marocchine. La notizia è stata confermata anche dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi con un post sui social media.

Di cosa era accusato il marocchino espulso dall'Italia

L'uomo era considerato pericoloso anche a livello internazionale ed era stato recentemente arrestato per gravi reati commessi in Italia. Il cittadino marocchino era stato indagato a Lucca per reati contro il patrimonio e, lo scorso maggio, era stato protagonista di un violento episodio in cui, durante una rapina armata di coltello, aveva ferito gravemente tre connazionali, causando a uno di essi una deformazione permanente del viso. Questo episodio ha portato al suo arresto e alla detenzione nel carcere di Lucca.

L'uomo era già noto per un'altra aggressione in Francia, sempre con un coltello, motivo per cui era sotto costante monitoraggio da parte degli investigatori della sezione anti terrorismo della Digos.

Dopo il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno e l'autorizzazione del Tribunale, è stato eseguito il decreto di espulsione con accompagnamento alla frontiera. L'espulsione è stata convalidata durante un'udienza tenutasi il 29 agosto, e l'uomo è stato scortato nel suo Paese d'origine da personale specializzato della Polizia di Stato.

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