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Proteste in Francia: migliaia preoccupate per il futuro dei diritti di donne, Lgbtq+ e migranti.

Una manifestante tiene un cartello contro l'estrema destra con la scritta "Le Pen, la mia Francia avverrà senza di te" durante una manifestazione a Parigi, il 15 giugno 2024
Una manifestante tiene un cartello contro l'estrema destra con la scritta "Le Pen, la mia Francia avverrà senza di te" durante una manifestazione a Parigi, il 15 giugno 2024 Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Greta Ruffino
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Le proteste contro la crescente ondata nazionalista di estrema destra continua in tutta la Francia in vista delle prossime elezioni parlamentari.

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Migliaia di donne sono scese in piazza nelle città di tutta la Francia, domenica 23 giugno, per protestare contro il Rassemblement National (Rn) di estrema destra di Marine Le Pen, poiché i sondaggi indicano che il partito potrebbe vincere le prossime elezioni parlamentari.

Per le elezioni parlamentari anticipate, gli elettori si recheranno alle urne il 30 giugno e il 7 luglio per eleggere i 577 membri della nuova Assemblea nazionale, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha sciolto la precedente in seguito alla vittoria del Rn alle elezioni europee.

La prospettiva di una maggioranza assoluta o relativa per il Rn nell'assemblea nazionale ha spinto i manifestanti a temere che i tagli ai sussidi pubblici possano avere un "impatto diretto" sulle donne, secondo i partecipanti a Parigi.

A rischio i diritti delle donne, delle persone Lgbt+ e dei migranti

Circa 200 associazioni e Ong hanno preso parte alla manifestatzione di domenica in tutta la Francia.

"Ci troviamo di fronte a un quadro cupo: se il Rassemblement national vince, saremo le prime attaccate, insieme alle persone Lgbt+ e agli immigrati", sostiene Suzy Rojtman, portavoce del Collectif national pour les droits des femmes , intervistata dall'Afp e riportato dal quotidiano francese Le Figaro.

"In Europa è molto evidente: dove l'estrema destra è passata, i diritti delle donne sono regrediti in vari modi", aggiunge, citando l'Italia del primo ministro Giorgia Meloni, proveniente dall'estrema destra, e il precedente governo del partito nazionalista populista Legge e Giustizia (Pis) in Polonia.

In Francia, la prospettiva di una maggioranza del Rn all'Assemblea nazionale, fa temere alle associazioni tagli nei finanziamenti pubblici, con un "impatto diretto" sulle donne. Clémence Pajot, della Fédération nationale des centres d'information sur les droits des femmes et des familles, teme una riduzione dei fondi "per progetti cruciali come la lotta contro le violenze sessuali, l'inserimento e l'uguaglianza professionale," che impedirebbe le associazioni di aiutare migliaia di donne.

 I manifestanti marciavano con uno striscione che diceva "Fronte Popolare", durante una manifestazione a Marsiglia, nel sud della Francia, sabato 15 giugno 2024.
I manifestanti marciavano con uno striscione che diceva "Fronte Popolare", durante una manifestazione a Marsiglia, nel sud della Francia, sabato 15 giugno 2024.Daniel Cole/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.

Il Rassemblement National: una lunga storia di visione anti-aborto

A marzo, la Francia ha sancito il diritto all'aborto nella sua costituzione, un primato mondiale, ma alcuni parlamentari del Rn si erano opposti alla legislazione, suscitando preoccupazioni tra il pubblico riguardo alle posizioni del partito sui diritti delle donne.

Durante il voto all'Assemblea nazionale per l'inserimento dell'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) nella costituzione il 30 gennaio, il Rn è stato il partito che ha mostrato più divergenze, con 46 voti a favore, 12 contro e 14 astensioni. Marine Le Pen stessa, nonostante il suo voto a favore della legge, ha dichiarato che "non serve a nulla," secondo quanto riportato dalla rete televisiva pubblica francese TV5Monde.

Già nel 2020 e poi nel 2022, il Rn si era opposto alla condanna della Polonia, che aveva di fatto vietato l'aborto al di fuori dei casi di gravidanza a seguito di incesto o aggressione sessuale o di pericolo diretto per la salute della madre.

In passato, il Rn, precedentemente noto come Fronte Nazionale, è stato a lungo radicalmente anti-aborto, con Jean-Marie Le Pen, ex membro del Parlamento europeo e padre di Marine Le Pen, che si dichiarava "cristiano, quindi (…) per principio contro l'aborto" e chiedeva ripetutamente l'abrogazione dell'Ivg.

Nel 2011, Marine Le Pen aveva espresso il desiderio di togliere i rimborsi per l'Ivg, criticando gli "aborti di comodità". Più recentemente, diversi eletti, tra cui Hervé de Lépinau nel 2020, hanno paragonato l'aborto a un genocidio o ai "crimini di Daesh," secondo quanto riportato da TV5Monde.

Le manifestazioni in Francia contro l'estrema destra sono iniziate già due settimane fa. Secondo le stime, almeno 50mila persone hanno manifestato a Parigi e circa 250mila in tutta la Francia lo scorso 16 giugno.

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