António Costa è andato a Bruxelles il giorno dopo essere stato nominato presidente del Consiglio europeo e ha incontrato von der Leyen e Kallas. Il politico portoghese promette di creare consenso e sta già preparando il suo gabinetto
"Comprendo pienamente il voto contrario della premier italiana, che è stato spiegato pubblicamente. Lavorerò a stretto contatto con Giorgia Meloni, così come con gli altri 26 leader dell'Ue", ha dichiarato António Costa, parlando con i giornalisti portoghesi venerdì presso la sede del Partito dei socialisti europei a Bruxelles.
La prima ministra italiana è stata l'unica a votare contro Costa al vertice Ue, ma la sua scelta è stata considerata normale perché "il Consiglio europeo non è un'associazione di burocrati, ma di politici che hanno i loro orientamenti politici e votano in base ad essi", ha detto Costa.
Costa e i buoni rapporti con von der Leyen e Kallas
L'incontro casuale con i due candidati all'aeroporto si è svolto nel segno della buona collaborazione che ha avuto con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per cinque anni, "soprattutto durante la presidenza portoghese nel 2021, durante la pandemia".
"Ho anche un buon rapporto con la prima ministra dell'Estonia, Kaja Kallas, e abbiamo il vantaggio di imparare dalle esperienze precedenti, per continuare le buone pratiche ed evitare quelle cattive", ha aggiunto Costa.
Per la prima volta, un politico del sud dell'Unione europea assumerà la presidenza del Consiglio europeo, un'istituzione che Costa conosce bene, avendo ricoperto il ruolo di capo del governo per quasi un decennio.
Ha acquisito la reputazione di buon negoziatore, mediatore e appassionato sostenitore del progetto dell'Unione europea, per ciò che ha significato nella pacificazione del continente europeo e nella transizione democratica del Portogallo.
Gabinetto in preparazione
Il presidente eletto ha dichiarato di aver già avuto incontri con il segretario generale del Consiglio d'Europa e con l'attuale presidente, Charles Michel, e che organizzerà il gabinetto tenendo conto dell'agenda strategica interna e di quella internazionale, volendo "parlare con i leader dei 27 Paesi per vedere come migliorare i metodi di lavoro".
L'avvocato di formazione, impegnato in politica dall'età di 14 anni, supervisionerà le riunioni dei 27 leader in un momento di grandi sfide in termini di transizione del paradigma economico e di posizionamento geopolitico.
"C'è un grande sforzo da fare e, nonostante le differenze politiche tra i governi e i livelli di sviluppo dei Paesi, dobbiamo essere in grado di prendere decisioni insieme", ha detto, non volendo speculare sui risultati delle elezioni in Francia, dove potrebbe vincere l'estrema destra.
Costa, 62 anni, è figlio di uno scrittore comunista con radici a Goa, l'ex colonia portoghese in India, nonché giornalista e attivista per i diritti delle donne. Considerato pragmatico e determinato, intende mantenere questo atteggiamento.
"Il presidente del Consiglio europeo deve porsi al di sopra delle famiglie politiche ed essere consapevole che i 27 capi di governo e di Stato hanno gli stessi diritti e meritano lo stesso rispetto. Lavorerò e contribuirò a formare un consenso a maggioranza qualificata e, ove possibile, per consenso, senza alcun veto", ha spiegato.