Aborto, la Polonia dà ok a proposte di legge: Tusk promette un futuro "per le donne"

Persone protestano contro la legge restrittiva sull'aborto a Varsavia, Polonia, giugno 2023.
Persone protestano contro la legge restrittiva sull'aborto a Varsavia, Polonia, giugno 2023. Diritti d'autore Czarek Sokolowski/AP Photo, File
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/AP Photo, File
Di Gabriele Barbati
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il Parlamento polacco ha dato via libera a quattro proposte per estendere il diritto all'aborto, che ora vanno in commissione. Da una sentenza della Corte costituzionale vige un bando quasi assoluto. Domenica si terranno marce e preghiere per la vita sostenute dalla Chiesa polacca

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La Polonia ha approvato in prima lettura venerdì quattro proposte di legge che puntano a rimuovere il bando pressochè totale all'aborto in vigore dal 2020 e, se possibile, a introdurre regole sull'interruzione di gravidanza in linea con la maggioranza dei Paesi europei.

Il Sejm, il Parlamento polacco, aveva cominciato il dibattito giovedì, nello stesso giorno in cui gli eurodeputati a Bruxelles hanno approvato una risoluzione che, per la seconda volta, chiede l'introduzione dell'aborto tra i i diritti contenuti nella Carta Ue.

Una commissione speciale vaglierà una nuova legge sull'aborto in Polonia

Le diverse proposte di legge passano ora all'esame di una commissione parlamentare, prima di essere sottoposte a un nuovo voto in aula.

Piattaforma Civica, il partito di maggioranza del primo ministro Donald Tusk, propone di consentire l'interruzione volontaria di gravidanza volontaria fino a 12 settimane, come accade in Italia.  

Uno dei partiti alleati di governo, Lewica (Sinistra), ha presentato un testo analogo e un altro che aggiunge l'immunità penale per gli operatori sanitari che eseguono aborti.

La questione dell'interruzione di una gravidanza però, nella cattolicissima Polonia, divide la stessa coalizione di governo, con il partito centrista Terza Via che chiede invece di tornare alla legge vigente prima dell'intervento circa tre anni fa della Corte Costituzionale.

Polonia, gli aborti terapeutici sono incostituzionali dal 2020

Nell’ottobre del 2020 la Corte costituzionale polacca ha bandito gli aborti per malformazione fetale (quelli cosiddetti terapeutici), che già erano la quasi totalità di quelli registrati in Polonia. 

La Corte ha giudicato che un bambino non ancora nato sia meritevole della tutela della vita che la Costituzione polacca garantisce a ogni essere umano. La decisione aveva portato decine di migliaia di persone in piazza.

Il governo allora guidato dal Partito Diritto e Giustizia (PiS) era ricorso ai giudici costituzionali, dopo avere tentato una riforma delle legge per vietare gli aborti terapeutici.

Come conseguenza, nel 2022 negli ospedali polacchi sono stati eseguiti 161 aborti (con una popolazione di circa 38 milioni persone) secondo dati del governo di Varsavia (che non considerano le persone che hanno ordinato pillole abortive per posta o che sono andate all'estero a interrompere la gravidanza).

In confronto in Italia (che ha quasi 59 milioni di abitanti) nel 2021 sono state registrate 63.653 interruzioni di gravidanza, secondo l'ultima realzione annuale del ministero della Salute.

Tusk: "La Polonia ha una lunga strada sull'aborto, ma avrà una legge per le donne"

La legge vigente in Polonia dal 1993 consentiva di abortire in tre circostanze: se la gravidanza è il risultato di uno stupro o di un incesto, se la vita della madre è in pericolo o in caso di anomalie fetali.

Tuttavia, le donne che si trovano nelle prime due condizioni incontrano spesso l'obiezione dei medici, per coscienza o per paura di conseguenze penali, con il risultato di non potere abortire o di dovere andare all'estero. 

L'ultimo caso è stato escluso con la sentenza dalla Corte in vigore da inizio 2021. In seguito il decesso per sepsi di due donne che non avevano potuto abortire, una un feto malato di cui i medici avevano atteso la morte spontanea e l’altra uno feto morto ma in presenza di un gemello, aveva scatenato nuovamente reazioni tra i giovani polacchi e molta solidarietà all’estero, inclusa l’Italia.

Tusk è diventato premier lo scorso anno grazie a un'elezione con un'affluenza record di quasi il 75 per cento, dovuta secondo gli osservatori proprio alla mobilitazione di donne e giovani sulle leggi restrittive decise dal precedente governo.

Dopo il voto di venerdì, Tusk ha dichiarato di ritenere che la Polonia ha ancora molta strada davanti a sè per la liberalizzazione dell'aborto, ma che "finirà per avere una legge che dia alle donne la sensazione di non essere oggetto di attacco e disprezzo".

Aborto in Polonia, proteste di attivisti provita al Parlamento

Gli attivisti per i diritti delle donne temono che la **proposta con più probabilità di passare in aula sia quella meno permissiva.**Tra questi l'associazione femminista polacca, Women's Strike, che ha organizzato proteste in tutta la Polonia

"Stiamo lottando affinché le proposte di legge per la legalizzazione e la depenalizzazione dell'aborto vengano presentate nella commissione. È l'obiettivo minimo che ci siamo dopo le scorse elezioni", ha detto a Euronews Health la cofondatrice di Women's Strike, Martha Lempart.

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Avremmo dovuto assistere al dibattito ma ci è stato vietato di sedere nella tribuna del Parlamento, nonostante fossimo ufficialmente registrati
Marta Lempart
Women's Strike

Fuori dal Sejm si sono tenute diverse manifestazioni anche di gruppi pro-vita in questi due giorni. La Chiesa cattolica ha invitato i fedeli a una preghiera "in difesa della vita concepita" domenica, quando è anche prevista una Marcia della Vita nel centro di Varsavia.

Un'incognita sulle nuove proposte legislative è rappresentata anche dal presidente polacco, Andrzej Duda, un cattolico tradizionalista vicino all'opposizione guidata dai conservatori del PiS, al potere fino allo scorso anno, che potrebbe decidere di non promulgare una legge che sia più permissiva sull'interruzione di gravidanza.

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