Il divieto del festival arriva un giorno dopo che il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha dichiarato che non sono stati compiuti progressi durante i colloqui a Bruxelles per implementare un accordo sostenuto dall'Ue per normalizzare i legami tra Belgrado e Pristina.
La polizia serba ha vietato un festival che promuove lo scambio culturale con il Kosovo dopo una manifestazione di protesta di estrema destra fuori dal luogo dell'evento.
In una dichiarazione, la polizia di Belgrado ha citato preoccupazioni per la sicurezza come motivazione per impedire lo svolgimento dell'evento, affermando di voler prevenire 'pericoli per la sicurezza delle persone e dei beni, nonché per l'ordine pubblico su scala più ampia'.
Anche il comunicato della polizia ha affermato che la protesta contro il festival, alla quale hanno partecipato diversi dozzine di estremisti di destra radunati fuori dal luogo del festival, agitando bandiere serbe e striscioni con la scritta 'Nessuna resa', è stata vietata.
Diversi funzionari del governo serbo hanno fortemente criticato il festival nei giorni scorsi, descrivendolo come anti-serbo.
Mentre il festival è stato alternativamente ospitato in Serbia e in Kosovo negli ultimi dieci anni, il divieto di quest'anno in Serbia evidenzia un generale irrigidimento della posizione del governo nei confronti dei suoi critici.
Il festival Mirëdita, dobar dan, il cui nome significa 'ciao' in albanese e serbo, è organizzato da gruppi giovanili provenienti da Serbia e Kosovo e avrebbe dovuto aprire giovedì con uno spettacolo teatrale dal Kosovo.
Secondo il sito web del festival, l'evento, che avrebbe dovuto durare due giorni, mira a "arricchire prospettive regionali e promuovere la cooperazione e la costruzione della pace"
Nessun progresso sull'accordo tra Belgrado e Pristina
Il divieto del festival è arrivato un giorno dopo che il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha dichiarato che non sono stati compiuti progressi durante i colloqui a Bruxelles per implementare un accordo tra Belgrado e Pristina.
Il presidente serbo Aleksandar Vučić e il primo ministro del Kosovo Albin Kurti si erano incontrati per discutere di un piano sostenuto dall'Ue per normalizzare i legami. Tuttavia, questioni irrisolte, tra cui le richieste di Pristina che Belgrado consegni i presunti organizzatori dell'attacco di Banjska, hanno bloccato ulteriori progressi.
Parlando dopo gli incontri, Borrell ha affermato che l'Unione europea continuerà a fare tutti gli sforzi necessari per normalizzare le relazioni tra Belgrado e Pristina.
"Il Kosovo non era pronto per questo, non era disposto a partecipare a questo incontro trilaterale. La Serbia era pronta, ma ci vogliono due per ballare il tango e abbiamo bisogno di due per sedersi intorno al tavolo e continuare il dialogo," ha aggiunto Borrell.
Borrell ha detto mercoledì, prima dell'incontro, che una nuova serie di dialoghi tra Belgrado e Pristina "sperabilmente invierà un messaggio diverso e si concluderà in una nota diversa."
Bruxelles ha avvertito sia Belgrado che Pristina che il rifiuto di compromessi mette a rischio le possibilità di Serbia e Kosovo di aderire all'Unione.
Il Kosovo, ex regione serba, ha dichiarato l'indipendenza nel 2008, una mossa non riconosciuta da Belgrado.