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Pro Life a Roma: "Manifestiamo a favore della vita"

Manifestanti Pro Life a Roma
Manifestanti Pro Life a Roma Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews
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Il movimento contro l'aborto e l'eutanasia ha marciato a Roma per manifestare contro la legge 194. In Italia è in corso un acceso dibattito sull'interruzione di gravidanza

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In migliaia hanno sfilato sabato per le strade del centro di Roma per manifestare contro le leggi sull'aborto e sull'eutanasia. Secondo la questura della Capitale erano cinquemila, gli organizzatori parlano di trentamila presenti.

La manifestazione è stata indetta dall'associazione "Pro Vita & Famiglia", un'associazione che "difende il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, promuove la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna", come si legge sul suo sito web.

"Sappiamo che c'è chi considera noi, che siamo contro questa legge, dei trogloditi, degli arretrati, ma noi siamo contro la legge 194, contro l'aborto, siamo a favore della vita", ha detto Marco Andreoni, tra i partecipanti alla manifestazione.

Lo scontro tra governo Meloni e opposizioni sulla legge 194

La prima ministra italiano Giorgia Meloni, che ha fatto campagna elettorale con lo slogan "Dio, patria e famiglia", ha dato priorità all'incoraggiamento delle donne ad avere figli per invertire la crisi demografica dell'Italia. L'aborto è legale dal 1978 e Meloni ha insistito sul fatto che non intende ritirare la legge, ma solo applicarla pienamente.

Le forze di maggioranza hanno recentemente approvato una legge che consente ai gruppi anti-aborto di avere accesso alle donne che stanno pensando di abortire nei centri sanitari pubblici dove si recano per ricevere consulenza.

Per gli esponenti della destra, l'emendamento si limita a realizzare l'intento originario della legge del 1978 che legalizzava l'aborto, che includeva disposizioni per scoraggiare la procedura e sostenere la maternità. Per l'opposizione, la decisione riduce i diritti all'aborto che gli oppositori avevano avvertito che sarebbero seguiti alla vittoria elettorale di Meloni nel 2022.

Alcune divisioni erano emerse anche sulla formulazione della dichiarazione finale del recente vertice del G7, con disaccordo sull'inclusione di un riferimento all'aborto. La dichiarazione finale, rilasciata il 14 giugno, ha omesso la parola "aborto", ma ha fatto riferimento alla necessità di promuovere "la salute e i diritti riproduttivi". In quell'occasione Meloni ha spiegato che sull'aborto c'è già stato un accordo nel precedente summit del G7 quindi non era necessario aggiungere ancora una volta il riferimento.

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