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"Gioventù Meloniana", l'inchiesta che mette a rischio la reputazione di Meloni e FdI

La premier italiana Giorgia Meloni
La premier italiana Giorgia Meloni Diritti d'autore Domenico Stinellis/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Domenico Stinellis/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Maria Michela Dalessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'inchiesta Gioventù Meloniana di Fanpage.it ha rivelato ciò che accade all'interno di Gioventù Nazionale, l'organizzazione giovanile di FdI, tra richiami al fascismo, antisemitismo e razzismo, nonostante l'immagine moderata che Meloni e il suo partito hanno cercato di mostrare

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"Se fossi fascista, direi che sono fascista. Non ho mai parlato di fascismo, invece, perché non sono fascista". Le parole della premier italiana Giorgia Meloni sono della fine di agosto 2022 quando la caricatura dell'allora leader di Fratelli d'Italia appariva nella storia di copertina del settimanale The Spectator dal titolo, "Giorgia Meloni è la donna più pericolosa in Europa?".

Pericolo o meno, quella di Meloni in Europa è una scalata senza precedenti: in soli dieci anni è passata dall'ottenere il 3,67 per cento dei voti alle europee del 2014, appena diventata presidente di Fratelli d'Italia, a essere eletta premier nel 2022 e a ricevere il 28,8 per cento dei voti, la percentuale più alta tra tutti i partiti, alle europee del 2024.

Dal 2020 Meloni è presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr). Alla fine del 2023 la presidente del Consiglio è stata inserita tra le persone più influenti d'Europa da The class of 2024, l’annuale classifica di Politico.eu.

"L'ascesa di Giorgia Meloni a capo del governo italiano lo scorso anno - scrive la testata statunitense - ha fatto salire un brivido lungo la schiena dei centristi in tutto il continente e oltre".

La possibile battuta di arresto dell'ascesa "meloniana" in Europa

L'ascesa "meloniana" in Europa potrebbe avere avuto una battuta d'arresto proprio in questi giorni a Bruxelles, non solo con il Consiglio europeo ancora in corso, dove Giorgia Meloni si è astenuta nel voto sul bis di von der Leyen e ha votato contro le nomine di Costa e Kallas. Ma anche a causa dell'inchiesta di Fanpage che ha rivelato ciò che accade all'interno di Gioventù nazionale, l'organizzazione giovanile di FdI, tra richiami al fascismo, antisemitismo e razzismo, nonostante l'immagine moderata che Meloni e il suo partito hanno mostrato da quando governano l'Italia.

"Gioventù Meloniana", l'inchiesta di Fanpage.it sull'organizzazione giovanile di FdI, Gioventù Nazionale

L'inchiesta giornalistica di Fanpage ha raccontato in due puntate, pubblicate rispettivamente il 13 e il 26 giugno, quello che accade dietro le quinte di Gioventù nazionale di FdI. Tra insulti antisemiti, razzisti e omofobi all'interno di Gn, insieme all'esaltazione del nazismo e dei terroristi di estrema destra italiani da parte di militanti.

Grazie a una giornalista sotto copertura nell’ala giovanile del partito di Meloni i video mostrano i richiami al Duce, i saluti gladiatori e dei "Sieg heil. C’è chi parla di “ebrei che campano di rendita sull'Olocausto”, militanti che inneggiano a “zio Benito”, insieme a insulti antisemiti, razzisti, saluti romani ed esaltazione del nazismo.

In 75 anni di storia repubblicana nessuno ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e di riprenderne segretamente le riunioni
Giorgia Meloni
Premier italiana

Nell'organizzazione giovanile della fiamma tricolore, il più antico simbolo politico italiano sopravvissuto e inventato dai reduci della Repubblica di Salò che fondarono il Movimento Socialista Italiano (Msi), c'è spazio anche per ricordare Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, fondatori dei Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari, il gruppo terrorista d'ispirazione neofascista responsabile della strage di Bologna e di 33 omicidi.

Terremoto Fratelli d'Italia dopo l'inchiesta "Gioventù Meloniana"

Nelle stesse ore delle negoziazioni di Giorgia Meloni a Bruxelles, a Roma iniziava ad abbattersi il terremoto su FdI. Dopo la pubblicazione della seconda puntata di Fanpage su Gn, la prima a fare un passo indietro è stata Elisa Segnini Bocchia di San Lorenzo, ormai ex capo segreteria di Ylenja Lucaselli, capogruppo del partito in commissione Bilancio alla Camera. Ripresa dalle telecamere nascoste Segnini dice, tra le altre cose, di non aver "mai smesso di essere razzista né fascista".

Dopo Segnini si è dimessa anche Flaminia Pace, responsabile del circolo “Pinciano” di Gn e membro della Commissione affari europei e cooperazione del Consiglio nazionale. Fra le testimonianze raccolte da Fanpage, c'è una registrazione di Pace che, in auto, confessa divertita: “La cosa più bella è stata ieri a prendersi per il c**o sulle svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa in solidarietà a Ester Mieli…”.

La risposta della politica all'inchiesta su Gioventù Nazionale

Le frasi antisemite di Pace nei confronti di Ester Mieli, senatrice di Fdi di origine ebraica e figlia di un sopravvissuto all’Olocausto, hanno continuato a scuotere il partito di Giorgia Meloni nonostante il suo lungo silenzio.

Dopo la pubblicazione della prima puntata a metà giugno la condanna era arrivata subito da Bruxelles tramite Eric Mamer, portavoce della Commissione: "Il punto di vista della Commissione Ue e della presidente" Ursula von der Leyen "sulla simbologia del fascismo è molto chiaro. Non crediamo che sia appropriata, la condanniamo, pensiamo che sia moralmente sbagliata. Siamo molto chiari su questo", aveva dichiarato Mamer, portavoce della Commissione.

Solo giovedì alcuni esponenti di FdI hanno preso le distanze da "frasi inaccettabili da parte di alcuni militanti di Gioventù nazionale", come ha dichiarato il presidente del Senato ed esponente di FdI Ignazio La Russa.

"Nel partito di cui sono stato con orgoglio uno dei fondatori non può esserci spazio per persone, parole e pensieri come quelli che ho ascoltato", ha detto Guido Crosetto, ministro della Difesa e co-fondatore di FdI.

Cosa ha detto Meloni dell'inchiesta di Fanpage?

Dopo settimane di silenzio Giorgia Meloni ha parlato per la prima volta dell’inchiesta proprio da Bruxelles, nella tarda serata di giovedì a margine della prima giornata del Consiglio Ue. Alla rapida condanna sui fatti emersi da "Gioventù Meloniana", la premier ha attaccato il metodo utilizzato dai reporter, ossia quello tipico del giornalismo undercover.

Meloni ha addirittura invocato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “È consentito? Lo chiedo ai partiti politici, lo chiedo al presidente della Repubblica. In altri tempi questi sono i metodi che usavano i regimi: infiltrarsi nei partiti politici”.

Alla domanda se fosse o meno a conoscenza dei comportamenti messi in atto dai giovani del suo partito, la premier però ha negato. "Non potevo esserne a conoscenza. Come ho detto tante volte e ribadisco, penso che chi ha sentimenti razzisti antisemiti o nostalgici semplicemente abbia sbagliato la propria casa perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d'Italia, sono incompatibili con la destra italiana, con la linea politica che noi abbiamo chiaramente definito in questi anni e quindi su questo io non accetto che ci siano ambiguità" ha ribadito Meloni.

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Dopo due anni, c'è ancora a Bruxelles qualcuno che si chiede, "Giorgia Meloni è la donna più pericolosa in Europa?".

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