Il segretario generale della Nato ha spiegato che ancora non c'è accordo sulla proposta di stanziare 40 miliardi di euro all'anno a favore dell'Ucraina
Non c'è ancora un accordo sugli impegni finanziari sul lungo periodo a favore dell'Ucraina. A spiegarlo è stato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa tenuta al termine di una riunione dei ministri della Difesa dei Paesi membri.
"Con impegni sul lungo periodo invieremmo un messaggio chiaro a Mosca"
"Molti governi alleati - ha dichiarato - sono favorevoli al concetto di non limitarci agli impegni sul breve termine, che chiaramente sono i benvenuti, ma per consentire all'Ucraina di pianificare al meglio è necessaria maggiore prevedibilità, il che garantirebbe anche una migliore ripartizione degli oneri all'interno dell'Alleanza atlantica".
Più di ogni altra cosa, però, secondo Stoltenberg ciò equivarrebbe ad inviare un messaggio chiaro a Mosca: "Che è inutile che aspettino la nostra resa". Anche in questo senso, si è voluto sottolineare il fatto che la Nato può contare su "500mila uomini pronti", che non sono utilizzabili solamente a Est, "ma ovunque sia necessario per l'Alleanza.
Stoltenberg propone di stanziare 40 miliardi di euro all'anno
La proposta del segretario generale della Nato è di stanziare 40 miliardi di euro all'anno, il cui peso dovrebbe essere ripartito in maniera proporzionale al Prodotto interno lordo di ciascun Paese membro. Tuttavia, appunto, su questo punto ancora non c'è un accordo tra le parti.
Per quanto riguarda poi le ipotesi giunte dal Cremlino per una chiusura del conflitto, Stoltenberg ha dichiarato che "non si tratta di proposte di pace ma di aggressione", che prevede di perpetuare l'occupazione del territorio ucraino: "Non sono le forze di Kiev a doversi ritirare dai loro territori, spetta alla Russia fare retromarcia".
Respinte le proposte del Cremlino
Il dirigente della Nato ha quindi confermato che l'Alleanza atlantica "supervisionerà l'addestramento delle forze armate ucraine presso strutture di addestramento situate nei Paesi alleati". E si è infine soffermato anche sul "vicinato meridionale", ricordando la missione di addestramento presente in Iraq, nonché le partnership avviate con Giordania, Mauritania e Tunisia.