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Gaza, in 100mila protestano a Gerusalemme contro Netanyahu: chiedono elezioni e rilascio ostaggi

Proteste contro il governo Netanyahu a Gerusalemme, 17 giugno 2024
Proteste contro il governo Netanyahu a Gerusalemme, 17 giugno 2024 Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I manifestanti si sono scontrati con la polizia, che ha arrestato almeno nove persone. Ci sono anche diversi feriti. I gruppi anti-governativi hanno annunciato che continueranno a protestare per tutta la settimana

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Lunedì circa 100mila persone hanno protestato a Gerusalemme contro il governo Netanyahu, a cui i manifestanti da mesi chiedono elezioni generali e un accordo per riportare a casa gli ostaggi israeliani ancora detenuti nella Striscia di Gaza.

I manifestanti si sono radunati davanti al Parlamento israeliano e hanno poi raggiunto la residenza del primo ministro, scontrandosi con la polizia, che ha utilizzato anche i cannoni ad acqua per disperdere la folla. Nove persone sono state arrestate e diverse sono rimaste ferite. I gruppi anti-governativi hanno indetto una settimana di proteste quotidiane.

Poche ore prima Netanyahu si è trovato costretto ad annunciare lo scioglimento del gabinetto di guerra formato a ottobre per guidare le operazioni militari nella Striscia di Gaza. La mossa era ampiamente attesa dopo le dimissioni, la scorsa settimana, di due dei cinque membri, Gadi Eisenkot e il principale leader dell'opposizione Benny Gantz, in disaccordo con la gestione della guerra da parte di Netanyahu.

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, entrambi ultranazionalisti, avevano chiesto di essere ammessi nei posti diventati vacanti, ma il primo ministro israeliano ha spiegato che il gabinetto di guerra era stato istituito come parte di un accordo di coalizione con Benny Gantz e il suo partito di Unità Nazionale, e non è più necessario ora che Gantz tolto il suo sostegno al governo.

La mossa ha reso Netanyahu più dipendente dai suoi alleati ultranazionalisti, che si oppongono al cessate il fuoco. Un'ulteriore sfida ai già fragili negoziati per una tregua dalla guerra, entrata nel suo nono mese.

Un negoziatore israeliano di alto livello ha dichiarato all'Agence France press che decine di ostaggi detenuti da Hamas a Gaza sono sicuramente vivi e che Israele non può accettare di fermare la guerra finché tutti i prigionieri non saranno rilasciati. Il 7 ottobre sono state sequestrate 251 persone: Israele ritiene che 116 di loro siano ancora a Gaza ma 41 siano morte.

I colloqui per scongiurare l'escalation con Hezbollah

Sono in corso anche altri colloqui per scongiurare l'aggravarsi del conflito tra Israele e il gruppo islamista libanese Hezbollah dopo che nel fine settimana Israele ha avvertito di essere sull'orlo di una "escalation più ampia" degli scontri a fuoco che vanno avanti da mesi al confine con il Libano.

L'amministrazione Biden ha affidato a un inviato speciale, Amos Hochstein, il compito di mediatore. Hochstein ha già incontrato lunedì il primo ministro e il ministro della Difesa israeliani, mentre nelle prossime ore visiterà nella sua casa di Beirut il primo ministro libanese Najib Mikati. L'inviato speciale degli Stati Uniti incontrerà anche Nabih Berri, ottavo presidente del parlamento libanese e leader del movimento sciita Amal.

Almeno 17 vittime a Nuseirat

Nella notte almeno 17 persone sono state uccise nel centro di Gaza da "due attacchi separati contro le case di Nuseirat che ospitavano le famiglie sfollate recentemente evacuate da Rafah", ha riportato il corrispondente di Al Jazeera a Deir al Balah.

Il primo attacco ha ucciso dieci persone, tra cui donne e bambini. Cinque di loro appartenevano alla stessa famiglia. Un'ora dopo, il secondo attacco ha preso di mira la casa di un'altra famiglia poco lontano.

Lunedì i funzionari sanitari della Striscia hanno riferito a Reuters della morte di almeno otto palestinesi lungo la strada orientale dell'enclave, quella designata per la circolazione dei camion commerciali. Commercianti e guardie civili stavano attendendo l'arrivo dei convogli.

I residenti di Rafah hanno detto che lunedì le forze israeliane stavano avanzando in profondità nelle aree centrali e occidentali della città sotto un pesante fuoco da terra e dall'aria. Secondo militanti e residenti, che hanno riferito di aver sentito suoni di esplosioni e spari senza sosta, gruppi armati guidati da Hamas stavano combattendo a distanza ravvicinata all'interno del campo di Al-Shaboura, nel cuore di Rafah.

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