Elezioni in Spagna da una prospettiva europea: lo spauracchio Vox

Il leader di Vox Santiago Abascal
Il leader di Vox Santiago Abascal Diritti d'autore Manu Fernandez/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Jaime Velázquez
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Domenica il voto anticipato per il nuovo governo. A Bruxelles temono una virata verso l'estrema destra - come già in Ungheria o Italia - qualora Vox entrasse nella coalizione

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Sarebbe stato il coronamento del suo mandato. La presidenza di turno del Consiglio europeo, del Primo Ministro spagnolo con la maggiore proiezione internazionale degli ultimi anni. Ma la debacle delle elezioni amministrative in Spagna ha portato Pedro Sánchez a chiedere elezioni anticipate. Una presidenza da cui sia la Spagna che l'Ue si aspettavano grandi cose.

È vero che dal punto di vista delle istituzioni europee, il voto del 23 luglio è una doccia fredda
Manuel de la Fuente
Sociologo esperto di affari pubblici.

Da Bruxelles seguono con attenzione queste elezioni che si giocano il Partito Socialista di Pedro Sánchez e il Partito Popolare di Nuñez Feijóo. La preoccupazione maggiore è l'ingresso del partito di estrema destra Vox in una coalizione di governo, che potrebbe portare la Spagna su posizioni simili a quelle di Polonia, Ungheria o dell'Italia di Giorgia Meloni. 

L'Ue teme che Madrid possa spostarsi verso l'estrema destra, se il partito Vox dovesse farcela. "Questo potrebbe in qualche modo generare alcune instabilità sugli attuali equilibri a Bruxelles", spiega ai nostri microfoni Manuel de la Fuente, sociologo esperto di affari pubblici. "Detto questo, è vero che i due maggiori partiti, il Partito Popolare e il Partito Socialista, hanno escluso dalle loro campagne elettorali tutto ciò che riguarda Bruxelles e l'Unione europea. In altre parole, sembra che siano d'accordo, c'è armonia".

Sul tavolo ci sono importanti accordi europei come la politica migratoria o la transizione ecologica. Il partito di Santiago Abascal potrebbe influenzare la politica migratoria. "C'è un discorso con sfumature negazioniste che può funzionare per il populismo elettorale, ma da una prospettiva politica sono impraticabili", dice de la Fuente. "In altre aree, come il dibattito sull'immigrazione, credo che per il Partito Popolare non andrebbe bene fare concessioni su questioni delicate".

Senza maggioranze assolute in vista, gli ultimi sondaggi indicano che la presidenza del governo spagnolo sarà decisa da una manciata di seggi domenica 23 luglio. Si prevede una notte al cardiopalma... Anche a Bruxelles.

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