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L'Ue apre procedura d'infrazione per deficit eccessivo nei confronti di 7 Paesi: c'è anche l'Italia

La commissaria europea Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron a un vertice nel giugno 2024
La commissaria europea Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron a un vertice nel giugno 2024 Diritti d'autore AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Jack Schickler
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Francia, l'Italia, il Belgio e altri cinque Paesi sono stati redarguiti dalla Commissione europea, che ha messo in guardia gli Stati membri dai rischi di un crescente deficit di bilancio

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Il Consiglio dell'Unione europea ha avviato venerdì 26 luglio una procedura formale nei confronti di diversi Stati membri ritenuti deficitari nei bilanci nazionali.

La misura fa seguito all'allarme lanciato dalla Commissione europea, secondo cui i deficit sono destinati a salire fino al 7%, dopo che Bruxelles ha chiuso un occhio per diversi anni a causa di Covid.

"Gli Stati membri devono rispettare la disciplina di bilancio", si legge in una dichiarazione del Consiglio, che ha aggiunto che il processo comporterà un "controllo rafforzato" di quelli che non la rispettano.

Il Consiglio, che raggruppa i 27 Stati membri dell'Ue, ha inviato l'avvertimento legale a Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia, e ha concordato di continuare una procedura legale applicata alla Romania dal 2020.

Le regole fiscali, introdotte negli anni '90 insieme alla moneta unica, prevedono che lo squilibrio delle posizioni fiscali nazionali non superi il 3% del Pil e che il debito complessivo sia mantenuto al di sotto del 60%.

Dinamite politica

Queste regole si sono rivelate per lungo tempo una vera e propria bomba politica, in quanto gli Stati membri settentrionali, come la Germania e i Paesi Bassi, sono riluttanti a pagare per ciò che considerano una spesa sconsiderata in Grecia o in Italia.

La mossa avviene mentre sia la Francia che il Belgio, in cui il debito pubblico supera il 100% del PIL, tentano di formare governi da coalizioni spaccate.

Due settimane fa, la Corte dei Conti francese ha dichiarato che lo stato delle finanze pubbliche è "allarmante" e il ministro delle Finanze Bruno Le Maire, che fa parte del governo ad interim di Gabriel Attal, potrebbe dimettersi a breve vista la batosta subita alle elezioni legislative di giugno.

Il caso rappresenta anche un nuovo fronte nello scontro tra Bruxelles e il governo di destra di Giorgia Meloni.

Mercoledì, la Commissione ha criticato la libertà di stampa in Italia, dopo che Meloni ha intentato cause legali contro singoli giornalisti che l'hanno criticata o derisa.

Regole post-pandemia

Il quadro di riferimento dell'Unione europea in materia di deficit, noto come Patto di stabilità e crescita, è stato abbandonato nel 2020 quando la crisi di Covid e la successiva esplosione dei prezzi dell'energia hanno portato i governi a effettuare interventi economici costosi e senza precedenti.

Dopo molte contrattazioni, gli Stati membri hanno concordato una serie di vincoli di bilancio più flessibili da applicare a partire da quest'anno, consentendo un maggiore margine di manovra per le spese relative al cambiamento climatico o alla difesa.

Questo accordo tardivo significa che i tempi per definire la politica di bilancio sono stati ridotti quest'anno, e questo potrebbe spiegare perché questo avvertimento sia stato lanciato nel pomeriggio del giorno in cui molti funzionari partono per le vacanze estive.

Si prevede che a dicembre i ministri approveranno le raccomandazioni formali per i Paesi più dispendiosi, affinché riducano i disavanzi.

I funzionari di Bruxelles si sono già messi in contatto con i ministeri delle finanze dei Paesi interessati per raccomandare traiettorie di correzione dello squilibrio, che implicano aumenti di tasse o tagli di spesa politicamente dolorosi.

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