E speriamo di dire addio anche al Covid-19, nel 2021. #2020 #Capodanno2021
Da quanto non aspettavamo così ardentemente il conto alla rovescia per il nuovo anno?
In questo 2020, abbiamo visto cose che credevamo impossibili: strade di megalopoli completamente vuote; aerei a terra; miliardi di persone confinate a casa propria, quasi due milioni di morti per una malattia sconosciuta.
Abbiamo assistito ad esplosioni che hanno sventrato intere città, a guerre, all'esodo di popoli, al trasferimento di profughi su isole piccole e remote, a campi di rieducazione, alla repressione di movimenti democratici e alla morte dei nostri idoli d'infanzia.
Ma il 2020 è stato anche l'anno del risveglio globale delle coscienze; delle piazze conquistate dai movimenti di protesta che si battono per le più nobili delle cause. É stato l'anno in cui sono stati abbattuti idoli di pietra e in cui presidenti che soffiano sulla brace della violenza hanno dovuto cedere il passo a chi ha portato un messaggio di unione e positività.
Quest'anno abbiamo divorziato da intere nazioni e siamo riusciti a cementare rapporti duraturi in pochi metri quadrati.
Il 2020 è stato l'anno del lutto negato, dell'aria che manca, per le strade e dentro ai ventilatori, ma anche quello degli slanci di generosità, delle partite a tennis tra balconi, delle canzoni urlate al cielo e delle videochiamate per sentirci tutti più uniti, o anche solo per sentirci meno soli.
Il 2020 è stato quello che è stato. Ma là fuori ci sono degli anziani di cent'anni che sono sopravvissuti ad una pandemia, un secolo fa, e che ora vengono vaccinati per poter guardare al futuro con ottimismo.
Sono loro che ci indicano la luce in fondo al tunnel.
Non ci resta che guardare al 2021 con tutta la speranza di cui disponiamo, ed attrezzarci affinché questa speranza si traduca in un mondo migliore.
Video: Mert Can Yilmaz, Thomas Duthois