Secondo un nuovo sondaggio globale, i cittadini dei Paesi tradizionalmente alleati degli Stati Uniti, come il Regno Unito, la Corea del Sud e gli Stati membri dell'Ue, esprimono maggiori dubbi sul futuro di un'amministrazione Trump rispetto al resto del mondo
Gli alleati degli Stati Uniti in Europa sono i più pessimisti riguardo al futuro ordine globale sotto la guida del presidente eletto Donald Trump, come rivela un sondaggio condotto per l'European council on foreign relations (Ecfr) e il rapporto Europe dell'Università di Oxford.
Nell'Ue e nel Regno Unito la maggioranza delle persone ritiene che una seconda amministrazione Trump sia dannosa per i cittadini statunitensi, i loro stessi Paesi e la risoluzione dei conflitti globali. Analogamente, l'opinione pubblica su Trump è particolarmente bassa in Corea del Sud.
"Cosa abbiamo in comune noi [l'Ue e la Corea del Sud]? Siamo entrambi alleati degli Stati Uniti e dipendiamo dagli Stati Uniti per la nostra sicurezza", ha dichiarato a Euronews Timothy Garton Ash, storico dell'Università di Oxford e co-autore del rapporto.
Ma l'imprevedibilità di Trump in politica estera, in particolare nel suo approccio alla Nato e alla guerra in Ucraina, sta sollevando sempre più preoccupazioni in Europa, dove non si è più certi che gli Stati Uniti sostengano gli alleati transatlantici in caso di conflitto.
Tuttavia, l'Ecfr aggiunge che l'Ue è divisa nella sua percezione del presidente eletto degli Stati Uniti e del rapporto che il blocco dovrebbe avere con il Paese. "Temo che l'impatto di Trump non sarà solo quello di dividere l'Occidente, ma anche l'Europa. E questa è una grande sfida per noi europei", ha aggiunto Garton Ash, ricordando la recente visita dell'italiana Giorgia Meloni a Mar a Lago o il sostegno dell'ungherese Viktor Orbán a Trump.
Secondo il rapporto qualsiasi tentativo dell'Ue di raggiungere l'unità nell'opposizione diretta a Trump potrebbe portare a grandi divisioni sia tra gli Stati membri che al loro interno. Il 21 per cento degli intervistati nel blocco vede gli Stati Uniti come un alleato che condivide interessi e valori, il 50 per cento li considera un partner necessario, mentre il 3 per cento li considera un rivale in conflitto.
I Brics vedono di buon occhio la presidenza Trump
In contrasto con le percezioni europee, in Paesi come l'India, la Cina e la Russia, i cittadini sono più ottimisti sul ritorno di Trump alla Casa Bianca, considerandolo vantaggioso per i loro Paesi e per la pace globale.
Il rapporto attribuisce questo ottimismo alle promesse di Trump di porre fine alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente, anche se avverte che il mancato rispetto di queste promesse potrebbe spostare l'opinione pubblica nei prossimi anni.
Ad esempio, l'82 per cento degli intervistati in India ritiene che la presidenza Trump sarà positiva per la pace nel mondo, una posizione condivisa dal 57 per cento dei cittadini in Arabia Saudita e da più della metà (52 per cento) in Cina.
Corsa all'influenza globale
Le divisioni sulla percezione del ruolo degli Stati Uniti nei prossimi anni si riflettono anche nella percezione di quali Paesi saranno i principali attori globali.
Molti nel mondo considerano sempre di più l'Unione europea come una grande potenza globale. La maggior parte dei Paesi, tra cui Cina, Stati Uniti e Arabia Saudita, ritiene che l'Ue sia in grado di negoziare alla pari con le altre grandi potenze.
Tuttavia, lo studio mostra che i più scettici nei confronti dell'influenza dell'Ue sono gli stessi europei: quasi la metà dei cittadini dubita che Bruxelles possa negoziare alla pari con Washington o Pechino.