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Navi da crociera e cambiamento climatico: Venezia può sopravvivere alle alte maree?

Piazza San Marco a Venezia
Piazza San Marco a Venezia Diritti d'autore Ljubomir Zarkovic
Diritti d'autore Ljubomir Zarkovic
Di Rebecca Ann Hughes
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La storica isola nella laguna è a rischio. Per il cambiamento climatico, per l'innalzamento dell'acqua sul livello del mare. Potrà sopravvivere a queste sfide? #GreenWeek

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L’isola di Venezia, attraversata da centinaia di tortuosi canali, vive in simbiosi con il mar Adriatico. L’acqua è vitale per i trasporti, l’industria e il turismo. Ma è altresì diventata una minaccia, laddove il cambiamento climatico e l’aumento dei livelli del mare causano inondazioni sempre più frequenti e pericolose. Qual è dunque il futuro di Venezia?

Una città dipendente dall’acqua

I 150 canali che si intrecciano a Venezia rappresentano le strade delle città. Tutti i mezzi di trasporto, servizi e soccorso funzionano sulle vie d’acqua per muoversi nel centro storico o verso le isole circostanti.

L’acqua è al contempo indispensabile per molte industrie della città. Storicamente, Venezia ha giocato un ruolo primario nel commercio tra Europa e Asia.

Ha avuto anche un importante settore industriale nella costruzione di navi. Oggi, solo poche aziende costruiscono ancora le navi tradizionali di Venezia, le gondole.

Dimitry Anikin
Gondole a VeneziaDimitry Anikin

Una delle più grandi e moderne industrie che si basano sull’acqua è la pesca. I pescatori si trovano quotidianamente nella lagune e portano il loro pescato – incluse specie uniche della laguna, come (?) – al famoso mercato del pesce di Rialto.

Il porto di Venezia è altrettanto vitale per l’economia della città. È l’ottavo porto commerciale più trafficato in Italia è uno snodo centrale per le navi da crocera.

Il turismo di Venezia

I canali e le lagune circostanti sono anch’essi una parte fondamentale dell’attrazione turistica e culturale di Venezia. I visitatori si dilettanto nei pittoreschi corsi d’acqua con i loro caratteristici ponti, e nella selvaggia distesa della laguna.

Per esperire la vita nell’acqua, i turisti possono avere lezioni nei canali o nelle barche tradizionali, oltreché fare escursioni per vedere gli animali selvaggi e provare a pescare nelle acque che circondano la città.

Una laguna fragile che ha bisogno di salvaguardia

Se l'acqua è fondamentale per la vita in città, è anche alla mercé delle azioni umane. L'intenso traffico marittimo e le navi eccessivamente grandi che navigano attraverso gli stretti canali e la laguna poco profonda stanno danneggiando i fondali marini e la vita marina.

Il loro impatto è finito sotto i riflettori nel 2020, quando i canali sono diventati miracolosamente limpidi e ripopolatisi di vita marina quando i confinamenti per il coronavirus hanno interrotto il traffico in città.

Il divieto di Venezia sulle navi da crociera

Anche le sovradimensionate navi da crociera che, fino a poco tempo fa, transitavano direttamente davanti a Piazza San Marco, hanno causato notevoli problemi. Le loro onde erodono le fondamenta della città mentre il profondo canale della laguna che attraversano deve essere regolarmente dragato, rimuovendo nel processo la vita animale e vegetale.

L’anno scorso, le autorità hanno preso la decisione di bannare le grandi navi da crocera in alcune aree della laguna.

Claudio Schwarz
Nave da crociera a VeneziaClaudio Schwarz

Secondo il piano del governo, le navi più grandi non possono passare per la basilica di San Marco e nei canali si San Marco e la Giudecca, ma saranno sviate nel vicino porto industriale di Marghera.

Questa è stata concepita come una vittoria dagli attivisti che protestano contro le grandi navi nella laguna. Anche se, sottolineano, Marghera è sempre nella laguna, e dunque l’ecossitema rimane a rischio

Venezia finirà un giorno sott’acqua?

A novembre 2019, Venezia ha esperito l’alluvione più devastante nella storia. Il livello dell’acqua si è alzato a 187 centimetri sopra quello del mare, la seconda misura più alta mai registrata. Ha causato centinaia di milioni di euro di danni.

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Da allora, è stato implementato un sistema di protezione dagli alluvioni, composto da barriere mobili all’ingresso della laguna. È stata acclamata come una soluzione miracolosa, ma gli esperti di clima suggeriscono che sarà di aiuto solo nel breve termine.

Un report del 2021 dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change ha calcolato, nel peggiore degli scenari, un innalzamento del livello del mare tra 63 e 101 centimetri.

Nastya Dulhiier
Un alluvione a VeneziaNastya Dulhiier

Per prevenire l’allagamento di vaste aree della città, le barriere dovrebbero essere innalzate tanto frequentemente da causare conseguenze disastrose per l’ecosistema e l’industria del porto.

Lo scambio tidale tra la laguna e il mare serve anche a rimuovere rifiuti e scorie dalla città. E questo significa che Venezia non ha ancora un sistema di fognature esauriente. Con le barriere chiuse tanto frequentemente per prevenire le inondazioni, la laguna diventerebbe velocemente un fetido pantano.

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Venezia sopravviverà al cambiamento climatico?

Venezia ha bisogno di un radicale e immediato cambiamento per farsi trovare pronta a un inevitabile futuro aumento del livello del mare.

Un Gruppo di scenziati del clima dell’Università di Padova sta spingendo per una protezione maggiore delle paludi di sale nella laguna. La sempre più frequente chiusura delle barriere per le inondazioni sta impedendo l’ingresso di limo e fango al fine di reintregare queste paludi. Senza la sua azione, scomparirebbero presto.

Le distese fangose devono essere protette poiché fungono da respingenti per proteggere la città dalle alte maree, oltreché da potente pozzo di carbonio. Altre idee più stravaganti includono il pompaggio dell'acqua nel terreno sotto la laguna per sollevare la città di diversi centimetri e la costruzione di un muro attorno all'isola.

Anche se sembrano soluzioni estreme, potrebbe non passare troppo tempo prima che siano le uniche possibili per preservare il rapporto tra l’acqua e Venezia.

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