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Sangiuliano si è dimesso con lettera a Meloni, dopo caso Boccia: Giuli nuovo ministro cultura

Gennaro Sangiuliano
Gennaro Sangiuliano Diritti d'autore AP/Andrew Medichini
Diritti d'autore AP/Andrew Medichini
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il ministro della cultura aveva già rassegnato le dimissioni giorni fa, ma la premier le aveva respinte. Venerdì in una lettera a Meloni, Sangiuliano ha detto di volere "difendere la propria onorabilità" senza "coinvolgere il governo". La decisione dopo avere ammesso la relazione con Boccia

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"Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni".

Così ha scritto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nella lettera con cui venerdì ha comunicato le sue dimissioni alla premier, Giorgia Meloni.

Per la premier, il ministro rimane una "persona capace e un uomo onesto".

Dimissioni Sangiuliano: Alessandro Giuli ha giurato come ministro cultura

La decisione è arrivata dopo giorni in cui ha tenuto banco la vicenda della sua relazione con l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia e della partecipazione di quest'ultima a diverse attività del Ministero della Cultura nonostante non avesse alcun incarico ufficiale.

Il direttore della Fondazione Maxxi (Museo Nazionale della arti del XXI secolo di Roma), Alessandro Giuli, è stato nominato come nuovo ministro della Cultura a stretto giro e ha giurato in serata, dopo che Meloni è salita al Quirinale dal presidente Mattarella.

In un altro sviluppo sempre venerdì la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha annunciato che avvierà verifiche per accertare "eventuali violazioni'' sull'utilizzo di denaro pubblico e dunque di un possibile danno erariale.

La confessione del ministro Sangiuliano al Tg1

I media italiani pubblicano il testo integrale della lettera alla premier.

"Caro Presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura" ha esordito Sangiuliano nella missiva.

Dopo un elenco dei risultati raggiunti finora durante il suo incarico, l'ormai ex ministro ha ribadito: "Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del ministero è stato speso per attività improprie. L'ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni".

È l'epilogo di giorni di dichiarazioni del ministro, di smentite via social dell'imprenditrice e influencer campana, e di un gran rumore nelle stanze della politica e nei salotti tv, che avevano già raggiunto l'apice giovedì con la confessinoe di Sangiuliano di avere avuto una relazione con Maria Rosaria Boccia.

In un'intervista di circa venti minuti trasmessa dal Tg1 di Rai 1, il ministro aveva spiegato qual è stato il suo rapporto con la presunta collaboratrice del ministero. Sangiuliano, emozionato, ha raccontato di avere avuto una relazione sentimentale con la donna classificando il cosiddetto Boccia-gate come un gossip.

Il ministro ha poi chiesto scusa ai membri del governo, ai suoi collaboratori e alla moglie. Scuse ribadite venerdì: "In lacrime vi abbraccio tutti", ha scritto su una chat interna ai colleghi di governo secondo l'Ansa.

Resta incerto il programma del G7 della Cultura previsto per fine settembre a Napoli e Pompei e a cui anche Boccia doveva collaborare per l'organizzazione.

Cosa ha detto il ministro Sangiuliano su Boccia

"Sono disponibile a dimettermi un minuto dopo che Meloni me lo chiede", ha detto il ministro, che ha aggiunto: "Ma l'ho rassicurata anche con prove documentali che è tutta una vicenda di gossip". Durante l'intervista, Sangiuliano ha spiegato che la nomina a consigliera per i Grandi Eventi, di cui la donna ha pubblicato sui social media diversi documenti e prove audio, è stata revocata perché poteva creare un conflitto di interessi.

Il ministro ha anche detto che tutti i biglietti per le trasferte a cui ha partecipato Boccia e che l'imprenditrice ha mostrato sui social sono stati pagati con la carta di credito associata al suo conto personale. "Per lei non ho mai speso soldi pubblici, ho pagato tutto io, non sono ricattabile", ha detto il ministro aggiungendo che la premier Meloni ha rifiutato le sue dimissioni.

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Sangiuliano, intanto, è stato contestato dalle opposizioni, che hanno chiesto chiarimenti in parlamento criticando l'intervista, ma ha ricevuto l'appoggio dei membri del governo. "Io mi fido dei colleghi con cui lavoro", ha detto il vicepremier Matteo Salvini.

Boccia ha pubblicato sui social media anche gli interni di Montecitorio, sede della Camera dei deputati, registrati tramite occhiali con telecamera integrata, generando ulteriori polemiche.

Boccia: "Non ho creato io il ricatto"

Durante la giornata di giovedì, Boccia ha pubblicato un aggiornamento sui suoi profili social, raccontando la sua versione dei fatti. "Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il ministro alle dimissioni per poi respingerle, all'interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale", ha scritto nel suo post e ha aggiunto: "Altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me".

La reazione di Meloni al caso Boccia

Sul caso la premier Meloni si era già espressa nei giorni scorsi durante un'intervista su Rete 4 nel programma 4 di Sera dicendo di essere sicura e tranquilla sul futuro del governo.

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Mercoledì, poi, durante l'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia, la premier ha parlato “di errori e passi falsi non consentiti”. “Stiamo facendo la storia - ha detto Meloni - dobbiamo essere consapevoli che non ci viene perdonato nulla, e che nulla ci verrà perdonato". Un commento che molti hanno interpretato come riferimento alla polemica Boccia-Sangiuliano.

L'esecutivo del partito, che non si teneva dal 2022, è arrivato in un momento cruciale per il governo. Tra i numerosi temi discussi anche la legge di bilancio, passaggio delicatissimo per i futuri rapporti con Bruxelles il cui iter inizia a breve, con la presentazione il 20 settembre del Piano strutturale di bilancio di medio termine come previsto dalla riforma del Patto di stabilità e crescita.

E gli occhi delle istituzioni europee sono più che mai puntati su Roma dopo che la Commissione Ue ha aperto una procedura per deficit eccessivo per l’Italia. È ancora presto per avere un’idea completa del provvedimento, per adesso. Come annunciato da Meloni, il focus verterà su sostegno a imprese, famiglie e lavoratori.

“Giorgia Meloni ha sottolineato i grandi risultati raggiunti", ha spiegato il senatore di FdI Lucio Malan ai microfoni di Euronews, parlando dei contenuti dell’esecutivo. “Con l’inflazione più bassa tra i Paesi del G7, il record storico dell’occupazione, una crescita superiore alla media europea e un maggiore prestigio internazionale dell’Italia, continueremo su questa strada”, ha detto ancora Malan e ha aggiunto: "Un impegno preciso che abbiamo ribadito nell'esecutivo di Fratelli d’Italia con politiche che sostengano imprese, famiglie e lavoratori”.

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