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Viaggi, cambiano visti per l'area Schengen: nel 2025 arriva l'Etias per i turisti extra Ue

Turisti seduti su una panchina pubblica in Plaza Mayor, nel centro di Madrid (29 aprile 2024)
Turisti seduti su una panchina pubblica in Plaza Mayor, nel centro di Madrid (29 aprile 2024) Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Bernat Armangue/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Luke Hanrahan e Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Arriva l'Esta europeo, il nuovo sistema di accesso nell'area Schengen per i turisti extra Ue. Si parte nel 2025 con un periodo di transizione: si chiamerà Etias

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A partire dal 2025 i viaggiatori in visita nell'Ue, compresi quelli britannici per via della Brexit, avranno a che fare con nuove regole.

Entrerà in vigore infatti il Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (Etias), che sarà obbligatorio per chi è cittadino extracomunitario.

Cos'è l'Etias e chi dovrà adeguarsi?

Il nuovo sistema assomiglia a quello già in vigore per entrare negli Stati Uniti, noto come Esta (Electronic system for travel authorization). L'Etias prevede la compilazione di una domanda on line, con i dati personali e la risposta ad alcune domande di sicurezza, oltre al pagamento di una tassa di 7 euro.

L'autorizzazione per recarsi nell'area Schengen (che comprende la maggior parte dei Paesi dell'Ue nonché l'Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la Svizzera) sarà collegata al passaporto del viaggiatore e sarà valida per tre anni o fino alla scadenza del passaporto.

Sono previste alcune eccezioni. I minori di 18 anni e gli adulti oltre 70 anni, per esempio, dovranno richiedere l'autorizzazione ma senza pagare la tassa.

Che effetto avrà l'Etias sui turisti britannici?

"Viaggiare con i bambini è già impegnativo, ora dobbiamo occuparci di ulteriori documenti", ha commentato a Euronews una viaggiatrice britannica di nome Flora True, attualmente in vacanza nel Regno Unito con compagno e due bambini al seguito.

"Ero una convinta sostenitrice della permanenza nell'Ue, quindi è solo un altro ostacolo che tutti noi dobbiamo affrontare per sentirci liberamente parte dell'Europa. Ma è la realtà di ciò che è successo con il voto sulla Brexit nel 2016, suppongo" prosegue True.

Rob Staines, un agente turistico, spiega l'impatto che questo nuovo sistema potrebbe avere per l'accesso dei turisti britannici nei Paesi Schengen.

"Quando siamo usciti dall'Unione Europea, ci è stato chiesto di essere considerati un Paese terzo e questo comporta ulteriore burocrazia e ulteriori livelli di complessità quando si tratta di viaggiare", sottolinea Staines.

"Ma credo che, se consideriamo le cose nel loro complesso, sia del tutto accettabile e comprensibile che l'Ue voglia rafforzare i propri confini. Purtroppo questo ha un costo".

Secondo Staines oltre 17 milioni di britannici hanno visitato la Spagna lo scorso anno e si troverà il modo migliore di continuare a farlo. L'anno prossimo sarà comunque previsto un periodo di transizione di sei mesi per dare il tempo al settore turistico di adeguarsi all'Etias.

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