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Ue, Kaja Kallas sotto pressione per dimostrare leadership diplomatica anche su Gaza oltre l'Ucraina

Kaja Kallas, ex primo ministro estone e candidata alla carica di Alto rappresentante per la politica estera dell'UE
Kaja Kallas, ex primo ministro estone e candidata alla carica di Alto rappresentante per la politica estera dell'UE Diritti d'autore Philippe STIRNWEISS/ European Union 2022 - Source : EP
Diritti d'autore Philippe STIRNWEISS/ European Union 2022 - Source : EP
Di Mared Gwyn Jones
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Non basta l'Ucraina: per diversi funzionari Ue sentiti da Euronews la nuova Alta rappresentate per la politica estera dovrà dimostrare di essere in grado di guidare l'azione europea su Gaza e il Medio Oriente

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L'ex premier estone Kaja Kallas dovrà dimostrare di avere l'esperienza necessaria a guidare la diplomazia dell'Unione europea, e non solo riguardo alla guerra in Ucraina, hanno dichiarato diversi funzionari, legislatori e analisti a Euronews.

In attesa di un voto di conferma da parte dei legislatori per il ruolo di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione Europea, Kallas si prepara a sostituire Josep Borrell, ma sembra dover convincere ancora gli ambienti di Bruxelles di essere in grado di guidare efficacemente l'azione esterna del blocco anche in Medio Oriente, vista la guerra in corso tra Israele e Hamas, l'Asia-Pacifico e l'Africa.

Kallas, che si è spesa molto in ambito Ue per contrastare la Russia per l'invasione in Ucraina, ha finora un curriculum internazionale limitato all'impegno sul fianco orientale dell'Europa, quello che interessa più da vicino il suo Paese di provenienza.

I dubbi in Europa sull'azione diplomatica di Kallas

La nuova numero uno della diplomazia europea "ha rassicurato gli Stati membri dell'Ue, per i quali il conflitto in Medio Oriente è importante, che sarà una priorità", ha dichiarato chiedendo l'anonimato a Euronews una fonte a conoscenza della transizione tra i due alti rappresentanti.

"Le manca però l'impegno profondo e personale che Borrell ha dimostrato nella questione israelo-palestinese" ha aggiunto il funzionario Ue.

Questo, insieme con la progressiva erosione del potere istituzionale dell'Alto rappresentante - che può agire solo con l'approvazione unanime di tutti i 27 Stati membri molto divisi peraltro sul conflitto a Gaza - significa che la rilevanza dell'Ue in Medio Oriente e nel Sud globale rischia di diminuire.

"Dal momento che lei (Kallas) non è stata così impegnata sul tema, sono un po' preoccupato che la guerra a Gaza possa non essere in cima alla sua agenda", ha detto a Euronews Evin Incir, eurodeputato del gruppo di sinistra Socialisti e Democratici (S&D).

"Il Medio Oriente è più difficile (per Kallas). È una questione un po' più lontana", ha dichiarato a Euronews Mika Aaltola, deputato finlandese al Parlamento Europeo, membro della commissione Affari esteri per il gruppo di centro-destra dei Popolari Europei (Ppe). "Ma l'Estonia sotto Kallas è stata pragmatica nella sua posizione sul conflitto a Gaza" e , ha aggiunto, "ha l'istinto di difendere ciò che è giusto".

D'altra parte si levano alcune voci contraddittorie nei confronti dell'eredità di Borrell.

"Può aver migliorato la sua posizione personale, ma ha a malapena intaccato il declino della reputazione dell'Ue nel Sud globale", ha dichiarato Shada Islam, commentatore degli affari dell'Ue.

"L'Ue ha perso tutta la credibilità, il peso e l'influenza che aveva negli ultimi anni e Kallas difficilmente riuscirà a cambiare qualcosa".

Kaja Kallas, left, and Ursula von der Leyen, right
Kaja Kallas, left, and Ursula von der Leyen, rightDati Bendo/ EU/Dati Bendo

Kallas delegherà la questione israelo-palestinese?

Due fonti a conoscenza delle dinamiche all'interno del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae) - il braccio diplomatico dell'Ue che Kallas guiderà - hanno detto che esiste una cerchia interessata a fermare le pressioni diplomatiche sul governo israeliano.

Secondo quanto riferito a Euronews, tali decisori più "pro-Israele" all'interno dell'esecutivo allargato potrebbero esercitare una maggiore influenza sulla risposta del blocco alla guerra di Gaza, inclusa la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Von der Leyen ha affrontato critiche feroci per la sua risposta al conflitto, quando non si è espressa sull'emergenza umanitaria che stava coinvolgendo la Striscia di Gaza.

Anche la reazione confusa del suo esecutivo ha suscitato critiche, come quando il commissario europeo ungherese Olivér Várhelyi haannunciato unilateralmente che l'Ue avrebbe sospeso tutti gli aiuti ai palestinesi, prima di essere smentito.

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Josep Borrel con Kaja Kallas, l'Alto rappresentate per la politica estera Ue e chi gli succederà
Josep Borrel con Kaja Kallas, l'Alto rappresentate per la politica estera Ue e chi gli succederàAron URB/EU

Per l'eurodeputato Evin Incir, Borrell ha fatto da contrappeso alle forze all'interno delle istituzioni europee - in particolare von der Leyen e Várhelyi - che hanno tardato a denunciare le violazioni israeliane del diritto umanitario internazionale.

"Sono fermamente convinto che se non fosse stato per i partiti progressisti del Parlamento e per Borrell" ha detto Incir "avremmo potuto prendere una strada completamente diversa da quella che l'Unione ha preso alla fine" sulla crisi a Gaza, ha aggiunto.

Borrell ha avuto il merito di denunciare le violazioni israeliane del diritto internazionale, ma anche lo stallo del processo decisionale degli Stati membri, secondo Hugh Lovatt, senior policy fellow dell'European Council for Foreign Relations (Ecfr).

Tra le proposte di Borrell per esercitare pressioni diplomatiche su Israele ci sono la proposta di sanzionare due ministri israeliani ultranazionalisti e la convocazione di Israele per discutere il rispetto degli obblighi in materia dei diritti umani previsti dall'accordo di cooperazione con l'Ue.

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"Il rischio (per Kallas) è di non imparare la lezione dei precedenti Alti Rappresentanti in termini di gestione delle dinamiche degli Stati membri e dei processi decisionali interni", ha spiegato Lovatt.

La politica estera dell'Ue si sta spaccando

Se Kallas lascerà che il suo sostegno all'Ucraina definisca il suo mandato, si potrebbe creare un'ulteriore ambiguità su chi guida l'azione esterna dell'Ue.

Ciò considerato anche che, sebbene von der Leyen non abbia ancora svelato il proprio esecutivo, si è impegnata a nominare un nuovo Commissario europeo per il Mediterraneo.

Ciò significa che l'attuale portafoglio di Olivér Várhelyi sarà diviso per distinguere i cosiddetti Paesi "dell'allargamento" (sia nei Balcani occidentali che nel versante orientale) dagli altri Paesi del vicinato in Medio Oriente e Nord Africa.

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