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Bruxelles, chi sarà il prossimo commissario all'agricoltura dell'Ue?

L'attuale commissario per l'agricoltura Janusz Wojciechowski è stato criticato durante il suo mandato per la sua mancanza di influenza nel Collegio dei Commissari.
L'attuale commissario per l'agricoltura Janusz Wojciechowski è stato criticato durante il suo mandato per la sua mancanza di influenza nel Collegio dei Commissari. Diritti d'autore European Union - 2022
Diritti d'autore European Union - 2022
Di Gerardo Fortuna
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Sono ancora molte le incognite che circondano la lista di candidati della Presidente Ursula von der Leyen per la composizione della prossima Commissione europea, ma ci sono già indizi su chi potrebbe guidare la politica agricola dell'Unione europea

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Il processo di nomina dei Commissari dell'Unione europea è giunto a metà strada, con più della metà dei 27 Stati membri che hanno annunciato i propri candidati. L'attenzione è ora rivolta all'assegnazione dei portafogli.

La determinazione di tali portafogli non è semplice in questa fase del processo, ma le particolarità del portafoglio all'agricoltura indicano un numero limitato di potenziali candidati.

Pur non avendo la stessa influenza di altri portafogli, l'agricoltura rappresenta una quota significativa della spesa dell'Ue vista la quantità di sovvenzioni ricevute dai Paesi membri.

Le recenti proteste degli agricoltori sono riuscite a influenzare le campagne elettorali europee, sottolineando la crescente importanza del settore, soprattutto per le fazioni di destra.

Tradizionalmente, il portafoglio all'agricoltura non va mai a uno dei "Quattro Grandi" - Francia, Germania, Italia e Spagna - che insieme rappresentano più della metà della produzione agricola dell'Ue.

Negli ultimi tre decenni il compito è stato affidato a Paesi più piccoli come Austria, Danimarca, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Polonia e Romania.

Il nuovo commissario Ue all'agricolutura verrà dal Ppe

Oltre alla regola tacita di cui sopra, un altro elemento restringe la lista: il commissario all'Agricoltura sarà scelto tra i candidati del Partito Popolare Europeo (Ppe) di centro-destra.

Il partito di Von der Leyen ha puntato molto sull'agricoltura prima delle elezioni europee, sostenendo di essere il partito degli agricoltori durante la campagna elettorale e promettendo di farne uno dei temi principali del prossimo mandato.

Tuttavia, nonostante sia riuscito a ottenere la presidenza dell'influente commissione all'Agricoltura del Parlamento europeo (Agri) il mese scorso, il Ppe ha deciso di cedere il posto al gruppo conservatore (Ecr) per assicurarsi un maggiore sostegno per la riconferma di von der Leyen e mantenere la porta socchiusa su una futura cooperazione su alcune questioni.

Questa mossa non è stata però ben accolta da molti all'interno del Ppe. Coloro che hanno redatto l'accordo hanno confermato a Euronews che rinunciare alla presidenza Agri "è stato un grosso problema, poiché alcune delle nostre delegazioni sono molto concentrate sull'agricoltura".

Due eurodeputati e una fonte di partito hanno dichiarato che l'accordo ha portato la presidente della Commissione a impegnarsi affinché il prossimo commissario all'Agricoltura provenga dal Ppe.

Essendo il principale partito del Consiglio europeo, il Ppe avrà una quota significativa di commissari. Undici candidati di questo partito sono già stati nominati dai governi, mentre altri tre o quattro nomi sono attesi nelle prossime settimane.

Tuttavia, considerando le competenze dei candidati e gli interessi dei rispettivi Paesi, la corsa si riduce a pochi nomi, di cui soltanto meno della metà hanno reali possibilità di conquistarsi la sedia del commissario.

La scelta di Euronews per l'agricoltura Ue: i Paesi Bassi

Dal punto di vista della von der Leyen, il commissario olandese sarebbe un'ottima scelta per il portafoglio all'agricoltura. Certo, ci sono altri profili validi all'interno del Ppe, ma Wopke Hoekstra, che proviene dal partito Appello cristiano-democratico affiliato al Ppe, ha talmente tante carte in regola da offrire la migliore opportunità di soddisfare più parti interessate.

Assegnare questo portafoglio al governo olandese non sarebbe così facile, poiché significa coinvolgere indirettamente il partito di estrema destra di Geert Wilders, un attore significativo nella coalizione di governo rappresentata esternamente dalla figura neutrale del Primo Ministro Dick Schoof.

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Di conseguenza, i Paesi Bassi non possono puntare a posizioni di primo piano, ma possono comunque assicurarsi un portafoglio rilevante come quello all'agricoltura, piuttosto significativo per un Paese che è un importante produttore e trasformatore di alimenti. E se il portafoglio include un segmento alimentare - come sembra possibile - sarebbe particolarmente allettante per i Paesi Bassi, dati i loro punti di forza in questo settore.

L'assegnazione dell'agricoltura ai Paesi Bassi premierebbe anche il partito degli agricoltori olandesi Bbb per aver recentemente aderito al Ppe. Molti temi dell'accordo di coalizione olandese, come la direttiva sui nitrati e la situazione del bestiame, sono legati all'agricoltura.

Inoltre, l'esperienza di Hoekstra come principale negoziatore dell'Ue alla COP28 di Dubai potrebbe rassicurare le ong e gli ambientalisti, preoccupati di eventuali inclinazioni a destra sul tema dell'agricoltura nel prossimo mandato.

Allo stesso tempo, la visione agricola dei Paesi Bassi, che si concentra sull'innovazione, sulla produzione su scala e su un'agricoltura meno biologica, si discosta dalla visione tradizionale dei Quattro Grandi: ciò potrebbe essere l'unico motivo per cui questa decisione potrebbe far storcere il naso a qualcuno nel settore agricolo.

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Scommesse sicure: Lussemburgo, Portogallo o Grecia

Da giugno a luglio, il lussemburghese Christophe Hansen è stato un candidato di spicco per la carica. Sebbene non abbia un forte profilo agricolo, ha una notevole esperienza in materia di commercio e ambiente.

Tuttavia, la decisione del Primo Ministro lussemburghese sul candidato non è ancora arrivata e sembra dipendere più dal portafoglio assegnato che dalla persona scelta. Ciò potrebbe consentire alla von der Leyen di negoziare un candidato donna in cambio dell'ambito portafoglio che il Lussemburgo desidera. Inoltre, non è stata esclusa nemmeno la permanenza di Nicolas Schmit come commissario - e in quanto socialista, non potrebbe ottenere il portafoglio all'agricoltura.

Il Portogallo è un altro Paese del PPE che non ha ancora deciso il proprio candidato. Il candidato più probabile è Miguel Poiares Maduro, professore di diritto ed ex ministro dello Sviluppo regionale. Nonostante il suo curriculum faccia pensare che sia preparato nel campo dell'innovazione o della ricerca, la sua esperienza nel diritto dell'Ue (è stato per sei anni avvocato generale presso la Corte di giustizia dell'Ue) lo rende adatto a diversi portafogli, tra cui quello all'agricoltura.

Apostolos Tzitzikostas, greco di recente nomina ed ex presidente del Comitato delle Regioni, è un altro candidato forte per la sua esperienza riguardo ai fondi di coesione, che non sono dissimili dai fondi della Politica agricola comune (Pac).

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Tuttavia, il governo greco è più interessato a portafogli legati all'economia o alla difesa, e il premier greco Kyriakos Mitsotakis è percepito come in credito con la von der Leyen dopo averle dato un sostegno fondamentale per la sua riconferma.

Seconda fila della griglia e scelte improbabili

L'attuale vicepresidente della Commissione con delega alla demografia, Dubravka Šuica, sembra più adeguato a un portafoglio riguardante la salute o la coesione, ma nello scorso mandato ha lavorato nelle aree rurali. La candidata alla carica di commissario Henna Virkkunen, nonostante la sua esperienza nel settore dei trasporti e dell'energia, proviene dalla Finlandia, un importante Paese forestale, il che la rende una potenziale (ma improbabile) scelta a sorpresa.

La Romania, che in precedenza deteneva questo portafoglio, è ancora indecisa sul suo candidato. Secondo alcune indiscrezioni, l'eurodeputato Siegfried Mureșan ha un forte profilo economico. In alternativa, la nomina del potente politico socialista Mihai Tudose potrebbe garantire il sostegno elettorale all'attuale governo in vista delle cruciali elezioni di novembre, ma escluderebbe il portafoglio all'agricoltura a causa della sua non affiliazione al Ppe.

È meno probabile che altri esponenti del Ppe vengano proposti per questo portafoglio. La svedese Jessica Roswall, con la sua vasta esperienza negli affari europei, è una scelta improbabile a causa del relativo disinteresse della Svezia all'agricoltura. Anche la Polonia è un candidato improbabile, poiché il commissario polacco uscente Janusz Wojciechowski ha lasciato un'impressione negativa, essendo stato criticato da molti per la sua mancanza di influenza sul resto del Collegio, e il premier Donald Tusk potrebbe cercare un portafoglio diverso.

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Anche l'austriaco Magnus Brunner e l'irlandese Michael McGrath, entrambi con una grande esperienza in ambito economico, e il giovane lituano Gabrielius Landsbergis, più preparato sugli esteri, sono scelte improbabili. Il lettone Valdis Dombrovskis dovrebbe ricevere un portafoglio più ampio, mentre Cipro, che deve ancora nominare il suo candidato, è più concentrato sul nuovo portafoglio per il Mediterraneo.

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