Martedì mattina l'ufficio stampa governativo di Gaza e la Difesa civile palestinese avevano riferito che almeno 40 persone erano state uccise e più di 60 ferite. L'esercito israeliano ha contestato le cifre palestinesi e ha affermato che l'attacco aveva preso di mira un centro di comando di Hamas
Sono almeno 19 i corpi recuperati delle persone uccise nel raid di martedì delle Forze di difesa di Israele (o Idf nell'acronimo inglese) ad Al-Mawasi, nei pressi di Khan Yunis, una zona umanitaria dichiarata come sicura per i profughi ma già bombardata in passato.
"Ci sono ancora molte vittime sotto le macerie, sotto la sabbia e sulle strade", ha dichiarato il ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, aggiungendo che "le ambulanze e gli equipaggi della protezione civile non possono raggiungerle e soccorrerle, e non hanno ancora raggiunto gli ospedali".
In precedenza i media palestinesi avevano riferito di un attacco israeliano nella zona dove sono state allestite tende per gli sfollati nel quartiere Al Mawasi, a Khan Yunis, che aveva provocato la morte di 40 persone e il ferimento di almeno 60. L'esercito israeliano ha però contestato le cifre palestinesi affermando che l'attacco aveva preso di mira un centro di comando di Hamas a Khan Yunis utilizzando munizioni di precisione per evitare di colpire i civili.
Hamas ha negato la presenza di militanti nella zona mentre Israele ha accusato il movimento militante islamico di operare in aree residenziali e posizionare tunnel, lanciarazzi e altre infrastrutture vicino a case, scuole e moschee.
Né Israele né Hamas hanno fornito prove a sostegno delle loro affermazioni.
Israele: attivista turco-statunitense uccisa involontariamente da Idf
L'esercito israeliano ha annunciato di ritenere "molto probabile" che le sue forze abbiano ucciso "indirettamente e involontariamente" l'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, ferita a morte da un colpo di pistola alla testa venerdì scorso vicino a Nablus, in Cisgiordania, mentre partecipava a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi. L'inchiesta "ha rivelato che è altamente probabile che sia stata colpita indirettamente e involontariamente dal fuoco dell'Idf, che non era diretto a lei ma al principale istigatore della rivolta", ha affermato l'esercito in una dichiarazione.
Dopo la notizia è arrivata la condanna del segretario di Stato Usa Antony Blinken secondo il quale l'uccisione della donna è stata "non provocata e ingiustificata". Le parole di Blinken sono arrivate a margine di un colloquio a Londra con il suo omologo britannico David Lammy. Quest'ultimo ha definito "scioccante" l'attacco missilistico israeliano sulla zona umanitaria di Khan Yunis affermando che dimostra l'urgente necessità di un cessate il fuoco.