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L'Ungheria semplifica l'ingresso di cittadini russi e bielorussi nell'Unione europea

Viktor Orban e Vladimir Putin
Viktor Orban e Vladimir Putin Diritti d'autore Tsafrir Abayov/Copyright 2024 The AP All rights reserved
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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le persone provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia potranno ottenere lo status di lavoratore ospite in Ungheria, condizione che semplifica i controlli sull'ottenimento del visto. L'Europa teme che l'allentamento possa favorire agenti del Cremlino

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L'Ungheria ha semplificato le condizioni di ingresso per i cittadini di Russia e Bielorussia. Dopo la visita del premier ungherese Viktor Orbán a Mosca, Budapest ha incluso i cittadini di questi Paesi nel programma noto come "National card", che viene rilasciata per due anni con possibilità di proroga per chi vuole lavorare in Ungheria. Lo riporta Ukrainska Pravda.

Da diversi giorni i russi possono entrare nell'Ue attraverso l'Ungheria senza alcun controllo di sicurezza e spostarsi liberamente in altri Paesi dell'Unione, scrive il media tedesco Rdn. Ciò è possibile per chi ottiene lo status di lavoratore ospite nel Paese, possibilità che a luglio Orbán ha esteso anche ai cittadini russi e bielorussi.

La decisione di Orbàn desta preoccupazione

Non mancano preoccupazioni riguardo all'eventualità che l'alleggerimento dei controlli possa essere sfruttato anche da agenti e spie del Cremlino.

L'esperto di politica estera dell'Ue Sergey Lagodinsky ha definito le azioni di Budapest “un approccio sbagliato”: i permessi di ingresso per russi e bielorussi senza controlli di sicurezza vengono concessi in un momento in cui Mosca sta facendo tutto il possibile per indebolire l'Europa attraverso attacchi ibridi.

Lagodinsky ritiene che “sia sbagliato etichettare tutti i cittadini russi come agenti del regime”. Ha poi aggiunto che Orbán sta facendo quello che fa sempre: “mina il sistema migratorio europeo e si mette al servizio del Cremlino”.

In primavera, il governo ungherese ha annunciato di essere in attesa di circa 65mila lavoratori migranti. Dopo tre anni, i lavoratori possono portare con sé le proprie famiglie e richiedere la residenza permanente.

I leader Ue esprimono preoccupazione

La decisione dell'Ungheria di allargare le restrizioni per i visti arriva dopo la recente visita del primo ministro ungherese a Mosca. Anche in questo caso, non sono tardate le reazioni da parte dei leader europei.

Secondo Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo, è necessario prendere urgentemente delle contromisure per evitare problemi di sicurezza nazionale se dovessero entrare in Ungheria cittadini russi senza aver passato dei controlli.

Weber ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiedendogli di sollevare la questione al prossimo vertice dei leader di ottobre. Soprattutto perché tale politica potrebbe anche rendere più facile per i russi viaggiare attraverso l'area Schengen, aggirando così le restrizioni previste dal diritto dell'UE.

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