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In Belgio le lavoratrici del sesso potranno avere un contratto di lavoro

In Belgio le lavoratrici del sesso potranno avere un contratto di lavoro
Diritti d'autore euronews
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Di Dimitri Korczak
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il governo belga intende imporre regole chiare nel settore, ma secondo alcune associazioni le nuove norme non tutelano le lavoratrici straniere senza documenti e le vittime della tratta di esseri umani

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In Belgio le lavoratrici del sesso avranno presto accesso agli stessi diritti sociali degli altri lavoratori dipendenti, grazie ad una legge approvata nel maggio 2024. Le nuove norme consentono di firmare contratti con datori di lavoro autorizzati.

Si tratta di uno sforzo senza precedenti per regolamentare il settore, ma non tutti sono convinti dalle misure contenute nella nuova legge.

In precedenza gli hostess bar e i saloni di massaggi erotici in Belgio operavano in una zona grigia dal punto di vista legale: le lavoratrici del sesso venivano pagate in contanti o erano assunte con contratti da cameriera.

Secondo i sostenitori della legge tutto questo lasciava spazio a vari tipi di abuso.

"È una bella sensazione sapere cosa è legalmente permesso, perché ci siamo sempre chiesti se stessimo facendo le cose in modo corretto o meno", dice Alexandra Moreels, proprietaria di un salone erotico.

Regole chiare per il settore

Depenalizzando alcune forme di sfruttamento della prostituzione, il governo intende imporre regole chiare nel settore, creando status adatti agli aspetti specifici e unici del lavoro sessuale e garantendo l'accesso ai sussidi di disoccupazione, all'assicurazione sanitaria e al congedo di maternità.

Per potere assumere legalmente, i datori di lavoro devono sottoporsi a un controllo del casellario giudiziale, ottenere un'autorizzazione ad operare e avere la propria sede in Belgio.

Devono anche rispettare il diritto dei loro dipendenti di rifiutare un cliente e di interrompere un atto sessuale in qualsiasi momento.

"Non abbiamo alcun problema, qui tutto funziona come descritto nella legge. Le donne dovrebbero potere scegliere i propri clienti", dice Kris, marito di Alexandra e co-proprietario del salone.

"Ci sono lavoratrici che sono costrette ad accettare i clienti. Quindi, per queste persone, è molto importante che questa legge sia stata approvata spiega Manon, che lavora nel sesso da quando aveva 19 anni. Deve essere un lavoro che ci garantisca gli stessi diritti di qualsiasi altro lavoro".

I punti critici della nuova legge

Non tutti hanno accolto la riforma positivamente. Alcune associazioni femministe denunciano una mercificazione del corpo delle donne e ritengono che il testo non tuteli le prostitute straniere arrivate nel Paese senza documenti e le vittime della tratta di esseri umani. Senza un permesso di lavoro, non potranno essere assunte nel quadro della nuova legge.

"Questo favorirà i protettori e i trafficanti che già beneficiano di un'enorme impunità in Belgio", dice Mireia Crespo, direttrice di Isala, un'associazione che sostiene le prostitute in situazioni vulnerabili.

L'approccio più realistico per il settore del sesso in Belgio

Molti professionisti del settore ritengono comunque che questa riforma sia l'approccio più realistico. "Il lavoro sessuale esiste. E se non lo si fa alla luce del sole, esisterà in clandestinità", afferma Karin Van Der Elst, proprietaria di Villa Tinto ad Anversa: si tratta di un complesso immobiliare dove le prostitute possono affittare a giornata una delle cinquanta vetrine disponibili.

La nuova legge solleva ancora molti interrogativi. Secondo gli esperti ci vorranno diversi anni per valutarne gli effetti sulle condizioni di vita delle lavoratrici del sesso, nonché sul traffico di esseri umani e sullo sfruttamento della prostituzione.

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