La Francia è il Paese europeo col più alto numero di incidenti sul lavoro ed è quarto per numero di morti dopo Malta, Lituania e Lettonia. Le cause sono molteplici, ma se ne parla poco
Perché la Francia ha il primato europeo di incidenti sul lavoro? Il collettivo "Stop alla morte sul lavoro", che si batte per le vittime di incidenti mortali e per le loro famiglie, potrebbe avere le risposte. Nel 2021 Pierrick Duchêne, marito di Claudine, è stato schiacciato da un macchinario mentre era al lavoro, a Saint-Colomban. Era il periodo di Natale e Pierrick avrebbe dovuto essere in ferie, ma ha ricevuto una chiamata all'ultimo minuto per effettuare un intervento di manutenzione. Non è più tornato a casa. Claudine afferma che "in Francia non si parla di incidenti sul lavoro, eppure ogni giorno muoiono due persone".
Matthieu Lépine, autore del libero "L'Hécatombe invisible" ("La strage invisibile"), si occupa di questo tema da cinque anni. Tiene traccia degli incidenti e delle morti sul lavoro in Francia e ne parla sul suo account "X". "Abbiamo sempre meno ispettori del lavoro. Oggi c'è un ispettore ogni 10.000 dipendenti", ha dichiarato Matthieu a Euronews.
Siamo stati per alcune ore con Rémy Bellois, un ispettore del lavoro ad Auchy les Mines, nel nord della Francia. Il suo compito è quello di visitare negozi, cantieri e aziende per garantire il rispetto delle norme di sicurezza. Bellois ritiene che "le sanzioni siano relativamente leggere. Il costo di un incidente mortale, in termini penali, è di massimo 10.000 euro per dipendente".
Frédéric Soulier, un ex operatore su fune di Metz, lo sa bene. Nel 2012, mentre lavorava in un silo di zucchero a velo, è sopravvissuto a un incidente in cui hanno perso la vita due suoi colleghi. "Chi lavora, in generale, lo fa per guadagnare, non per perdere la vita", ha detto a Euronews Frédéric, che è ancora in attesa di giustizia.
Ritmi forzati, mancanza di sanzioni, mancanza di controllo: le ragioni di questa situazione sono indubbiamente molteplici. Ma nel frattempo alcune delle vittime e le loro famiglie hanno deciso di unirsi, dando vita a un collettivo. Chiedono giustizia e nuove misure per limitare il numero degli incidenti.
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