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Quali sono i poteri del Parlamento europeo?

Il nuovo Parlamento europeo avrà 720 deputati
Il nuovo Parlamento europeo avrà 720 deputati Diritti d'autore Здание Европарламента в Страсбурге
Diritti d'autore Здание Европарламента в Страсбурге
Di Vincenzo Genovese
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Il Parlamento europeo deve approvare il presidente della Commissione e tutti i commissari. E può anche farli dimettere, con una mozione di censura

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Si tratta dell'unica istituzione dell'Unione europea eletta direttamente dai cittadini dei 27 Stati membri, e ricopre molte delle funzioni che in questi Stati spettano ai relativi parlamenti.

L'elezione dei presidenti

Il primo passo di ogni nuovo Europarlamento è l'elezione del proprio presidente, che avverrà nella prima sessione plenaria, a metà luglio. Il successore di Roberta Metsola dovrà ottenere la maggioranza assoluta dei voti espressi dai suoi colleghi.

Ma l'elezione più attesa è quella del candidato, o della candidata alla presidenza della Commissione europea. Il nome viene indicato dai capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri, ma gli eurodeputati devono approvarlo, dopo averne valutato il programma politico per la legislatura.

Il voto è a scrutinio segreto, e per la conferma serve la maggioranza assoluta dei deputati, quindi 361 su un totale di 720. L'attuale presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, fu eletta con 383 voti, solo nove in più della soglia richiesta di 374 (nel 2019, prima della Brexit, il Parlamento contava 751 deputati).

il Parlamento è poi chiamato ad approvare la Commissione nel suo insieme. Ma prima del voto collettivo, ognuno dei 26 commissari è sottoposto a un lungo colloquio pubblico con i parlamentari, che lo interrogano per verificarne le capacità: può essere “bocciato” e quindi sostituito da un connazionale, sempre scelto dal governo del suo Paese in accordo con la Commissione.

Nella pratica, spesso accade che i nomi dei presidenti di Parlamento e Commissione siano decisi secondo una logica a "pacchetto", insieme a quello del Consiglio europeo. I governi dei Paesi dell’Ue e i gruppi politici più numerosi del Parlamento negoziano a porte chiuse e concordano un trio che bilanci nazionalità e appartenenza politica.

I poteri legislativi del Parlamento

A partire dal trattato di Lisbona del 2009, il Parlamento europeo gode di sostanziali poteri legislativi, di bilancio e di controllo.

Durante la legislatura, partecipa al processo decisionale dell'Ue discutendo, emendando, e infine negoziando con i governi nazionali le leggi presentate dalla Commissione. Non ha diritto di iniziativa legislativa, salvo casi specifici relativi alla sua composizione e alle sue funzioni, ma può chiedere alla Commissione di presentare una proposta in tutti gli altri ambiti.

L'Eurocamera è chiamata anche ad approvare il bilancio comune dell'Unione europea, incardinato in un'orizzonte di sette anni detto "Quadro finanziario pluriennale", autorizzare l'ingresso di ogni nuovo Stato membro e la fima dei trattati di associazione con Paesi extra-europei.

Il Parlamento può far cadere la Commissione?

Un altro potere è quello di sfiduciare la Commissione europea, con una mozione di censura che necessita dell'appoggio di due terzi dei voti espressi dai parlamentari: se approvata, comporta le dimissioni in blocco dell'esecutivo comunitario.

Una situazione che non si è mai verificata finora, anche se nel 1999 la Commissione guidata da Jacques Santer si dimise per un'indagine su casi di frode, malagestione e nepotismo. Allora una mozione di censura fu discussa, e respinta dall'Europarlamento, che poi aveva insediato un comitato di cinque esperti incaricato di indagare sui casi in questione.

Jacques Santer accettò la nomina del comitato e assunse l'impegno di trarre le conclusioni necessarie dal rapporto che gli esperti avrebbero consegnato il 15 marzo. Dopo averle lette, i membri della Commissione decisero all'unanimità di rassegnare collettivamente le proprie dimissioni, pur contestando le conclusioni. "La decisione è un atto politico. Noi ci siamo assunti le nostre responsabilità, anche se giudichiamo il rapporto squilibrato", le parole di Santer.

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