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Proteste in Nuova Caledonia: il presidente francese Macron in partenza per una missione

Proteste in Nuova Caledonia
Proteste in Nuova Caledonia Diritti d'autore  Thomas Padilla/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Thomas Padilla/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Ilaria Cicinelli
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Non si fermano le proteste in Nuova Caledonia dove i lealisti incitano il governo francese ad andare avanti con la riforma contestata dagli indipendentisti. Martedì i primi voli di evacuazione verso Australia e Nuova Zelanda per i turisti rimasti bloccati. Macron annuncia una missione

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Dopo giorni di proteste in Nuova Caledonia, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la partenza martedì sera per una missione nell'arcipelago francese del sud Pacifico. Lo ha annunciato la portavoce del governo francese Prisca Thevenot.

Martedì è anche iniziata l'evacuazione dei turisti bloccati in Nuova Caledonia dopo otto giorni di proteste degliindipendentisti contro la riforma costituzionale francese, volta ad allargare l'elettorato per le elezioni provinciali ai residenti non nativi, nati sull'Isola o che vi risiedono da almeno dieci anni. 

Da quando sono iniziati, i disordini hanno causato la morte di sei persone, tra cui due agenti della polizia. Nonostante il massiccio dispiegamento di forze di sicurezza interne, al momento più di 2.700 uomini, la situazione rimane "precaria", secondo le autorità.

Voli per riportare i turisti a casa

Un aereo del governo neozelandese partirà dalla capitale, Nouméa, nelle prossime ore, per riportare ad Auckland 50 turisti tra quelli con le esigenze più urgenti, ha dichiarato il ministro degli Esteri della Nuova Zelanda Winston Peters. Si stima siano più di tremila le persone rimaste bloccate, per lo più turisti australiani o neozelandesi.

Anche l'Australia ha ricevuto via libera per far partire due voli di evacuazione per riportare a casa i trecento cittadini ancora sull'Isola, ha annunciato il ministro degli Esteri australiano Penny Wong in un comunicato.

Molti temono per la propria sicurezza e hanno raccontato di saccheggi, scontri, sparatorie e scorte di cibo in diminuzione. La violenza senza precedenti è esplosa in particolare nella capitale e nei suoi sobborghi. Qui il principale aeroporto internazionale di Tontouta è stato chiuso a tutti i voli, tranne quelli militari, dall'inizio dei disordini il 13 maggio. Resterà chiuso ai voli commerciali almeno fino alle ore 9:00 di giovedì (mezzanotte in Italia), ha riferito Charles Roger, direttore della Camera di commercio e dell'Industria di Nuova Caledonia. 

Attal: "Per ritornare alla normalità c'è molta strada da fare"

Per il premier francese Gabriel Attal resta ancora "molta strada da fare prima di un ritorno alla normalità"

"Le forze di sicurezza interne continuano a giungere numerose sul posto grazie al ponte aereo che abbiamo istituito. Stiamo compiendo dei progressi. Non meno di 76 blocchi sono stati smantellati sulla strada tra Nouméa e l'aeroporto'', dichiara Attal in un messaggio pubblicato su X.

Intanto aumentano le pressioni dei lealisti sul governo francese affinché venga approvata la riforma. Sospenderla su richiesta degli indipendentisti equivarrebbe a schierarsi con i terroristi, affermano. Al contrario il movimento pro-indipendenza, composto soprattutto dai nativi del gruppo etnico dei Kanak, già vittime in passato di discriminazioni e politiche segregazioniste, teme di venire marginalizzato.

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