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Paesi Bassi, Geert Wilders: "Politica sui migranti più rigorosa di sempre" da nuovo governo

Il politico olandese Geert Wilders, fondatore e leader del Partito per la Libertà
Il politico olandese Geert Wilders, fondatore e leader del Partito per la Libertà Diritti d'autore Associated Press
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Di Euronews
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La coalizione di governo sarà formata dal Pvv di Wilders, i liberali di destra, il partito degli agricoltori BBB e i centristi di Pieter Omtzigt. Wilders ha promesso una politica sull'asilo rigorosa in contrasto con le nuove regole Ue e il futuro spostamento a Gerusalemme dell'ambasciata in Israele

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Il nuovo governo che si profila nei Paesi Bassi adotterà una politica su migranti e asilo "tra le più severe di sempre", al punto che potrebbe decidere di non aderire alle regole dell'Unione Europea in materia di migrazione, secondo quanto dichiarato mercoledì dal leader della coalizione di centrodestra, Geert Wilders.

Wilders, vincitore con il suo Partito per la Libertà (Pvv) delle elezioni politiche dello scorso 22 novembre, ha appena annunciato dopo mesi di negoziazioni di avere trovato un accordo per la nascita di un esecutivo con i liberali di destra (Vvd) guidati da Dilan Yesilgoz, il partito degli agricoltori BBB e i centristi di Nuovo contrato sociale guidati da Pieter Omtzigt. 

L'intesa, che darà vita a una maggioranza di 88 seggi su 150 nella Camera bassa, è stata trovata dopo i fallimenti dei colloqui per formare un esecutivo di estrema destra. 

Nell'annuncio alla stampa, Wilders ha rimarcato che "cambierà molto nei Paesi Bassi" e ha promessa una legge per contenere la "crisi dei migranti" e modificare la loro redistribuzione, in contrasto con quanto approvato dall'Unione Europea in settimana nel nuovo Patto migrazioni e asilo. 

I Paesi Bassi potrebbero decidere per un "opt out" dal Patto migrazioni Ue

L'intenzione dichiarata del politico olandese è di rendere i Paesi Bassi meno attraenti per i richiedenti asilo, ma anche per i lavoratori extracomunitari non qualificati e studenti.

"Le persone in Africa e in Medio Oriente inizieranno a pensare che potrebbero stare meglio altrove" ha detto mercoledì, esattamente come dichiarato dal premier britanicco Sunak in merito all'accordo con il Ruanda per l'invio dei richiedenti aisilo. 

"Stiamo facendo la storia" ha concluso il leader del Pvv, secondo cui il nome del primo ministro che guiderà il Paese (non lui, che si è tirato fuori dopo avere riscosso consensi tipiedi tra i potenziali alleati) sarà concordato in un secondo momento.

Wilders: "Sposteremo l'ambasciata dei Paesi Bassi a Gerusalemme"

Nel suo discorso alla stampa, Wilders ha parlato a tutto tondo e in toni netti della direzione che prenderanno i Paesi Bassi con il nuovo esecutivo, anche in politica estera.

"Si sta studiando quando l'ambasciata potrà essere trasferita" da Tel Aviv "a Gerusalemme, al momento opportuno", ha detto Wilders ripetendo un punto del programma messo a punto dalla nuova allenza di centro destra. "I Paesi Bassi" ha proseguito "sostengono il diritto all'esistenza e alla sicurezza dello Stato di Israele".  

Sarebbe una mossa analoga a quella presa dagli Stati Unitinel 2018 sotto la presidenza Trump, tra le critiche della comunità internazionale che non ha mai riconosciuto l'annessione unilaterale della città di Gerusalemme da parte di Israele e tiene dunque le rappresentanze diplomatiche a Tel Aviv.

Tra gli altri impegni di politica estera, il nuovo governo manterrà il sostegno politico e militare all'Ucraina e di rendere giuridicamente vincolante la spesa di almeno il 2 per cento del prodotto interno lordo per la difesa, in linea con le richieste della Nato.

Chi è Geert Wilders, il politico olandese di destra in stile Trump

Sostenitore della Nexit, l'uscita dei Paesi bassi dall'Ue, ossessionato dall'Islam e dal Corano, Wilders ha fatto dei messaggi contro l'accoglienza dei migranti il suo slogan.

"Dobbiamo dirlo: qui non si può entrare!", era stato uno dei passaggi dell'ultimo dibattito televisivo prima del voto dello scorso novembre in cui aveva colto l'occasione per rilanciare le sue richieste di "frontiere chiuse e zero richiedenti asilo" e "alloggi per gli olandesi".

Nato a Venlo nel 1963, da padre olandese e madre indonesiana, Wilders vive sotto scorta da 15 anni. Nonostante nel '98 sia stato eletto parlamentare, la notorietà è arrivata solo nel 2004, quando è stato espulso dal Vvd per essersi opposto all’ingresso della Turchia nell’Unione europea.

Nel 2006 ha fondato il Partij voor de Vrijheid (Partito per la Libertà), conquistando nove seggi nelle elezioni legislative.

Risale invece al 2008 "Fitna", un documentario per "sconfiggere l’Islam", che critica l'integralismo islamico in Europa nei primi anni Duemila, non più disponibile su YouTube per aver violato i termini di servizio della piattaforma. 

Negli anni sono cresciuti i consensi per Wilders così come i suoi messaggi contro l'accoglienza dei migranti, fino alla conquista dei 37 seggi su 150 delle legislative del 22 novembre 2023.

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