L'estrema destra di Wilders primo partito con 37 seggi. Paesi Bassi: sorpresa dagli exit poll e spettro instabilità: nessuno vuole governare con lui
Il Partito per la Libertà (PVV), di estrema destra, del leader Geert Wilders, è il primo partito nei Paesi Bassi: nelle elezioni di mercoledì ha ottenuto 35 seggi dei 150 seggi al Parlamento, dandogli la priorità nella formazione di un nuovo governo.
L'alleanza verde-sinistra di Frans Timmermans, già vicepresidente della Commissione europea, è giunta seconda con 25 seggi.
Terzo posto, con 24 seggi, per il Partito Popolare per Libertà e Democrazia (VVD), il partito dell'ex primo ministro Mark Rutte, ora guidato da Dilan Yeşilgöz-Zegerius.
Nel suo primo discorso dopo aver appreso i dati dei sondaggi, Wilders ha subito promesso di “dare priorità agli interessi degli olandesi” e di “limitare lo tsunami dell'asilo” nei Paesi Bassi.
Wilders ha assicurato che il suo PVV “vuole lavorare con altri partiti di grande posizione” e ciò significa, ha sottolineato, che gli altri partiti dovranno negoziare con lui la formazione del prossimo governo olandese.
Ma già prima delle elezioni, i leader degli altri tre grandi partiti avevano assicurato che non avrebbero partecipato ad un governo guidato da Wilders.
Ma all'uscita dalle urne, il popolare Pieter Omtzigt si è detto "disponibile" ad un governo di coalizione, pur ammettendo che le alleanze "non saranno facili".
Il suo partito Nuovo Contratto Sociale (NSC), creato appena pochi mesi fa, avrebbe ottenuto 20 seggi, secondo gli exit poll.
Il leader della sinistra, Frans Timmermans, ha immediatamente respinto l’idea di unirsi alla coalizione di Wilders. “È giunto il momento per noi di difendere la democrazia”, ha dichiarato Timmermans.