Il leader dell'estrema destra olandese fa sapere che non è stato trovato l'accordo tra gli alleati per la formazione del nuovo governo. Si va verso un esecutivo tecnico
I Paesi Bassi vanno verso il governo tecnico. Il leader dell'estrema destra olandese Geert Wilders ha fatto sapere che non ha il sostegno degli alleati per diventare il prossimo primo ministro. "Posso diventare primo ministro solo se tutti i partiti della coalizione mi sostengono. Non è stato così", ha scritto Wilders sui social media. "Voglio un governo di destra. Meno asilo e immigrazione. Prima i cittadini olandesi. L'amore per la mia nazione e gli elettori è più grande e importante della mia posizione", ha aggiunto.
Il suo commento è arrivato dopo che i media olandesi hanno riportato la notizia di una svolta nei colloqui di coalizione, annunciata martedì sera: i leader di tutti e quattro i partiti coinvolti nei lunghi negoziati di coalizione rimarranno in parlamento, con l'ipotesi di un governo composto da esperti.
Wilders negozia senza successo
Wilders ha trascorso le giornate di lunedì e martedì a colloquio con i leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, del populista Farmer Citizen Movement e del centrista New Social Contract, senza però ottenere il risultato sperato.
Nelle elezioni di novembre, il Ppv di Wilders ha ottenuto oltre il 23% dei consensi, conquistando 37 seggi, dodici in più dell'alleanza fra socialisti e Verdi. Wilders ha spesso chiesto di vietare le moschee, le scuole islamiche e il Corano, ma a gennaio, facendo una concessione ai suoi potenziali partner di coalizione, ha ritirato il progetto di legge per l'attuazione dei divieti.