I leader africani a San Pietroburgo per un summit con Putin: in agenda cooperazione, grano e Wagner

Il presidente russo Vladimir Putin con il presidente etiope Abiy Ahmed
Il presidente russo Vladimir Putin con il presidente etiope Abiy Ahmed Diritti d'autore AP/TASS Host Photo Agency
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Di Michela Morsa
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Il presidente russo è alla ricerca di nuovi alleati. Il Cremlino ha accusato l'Occidente di aver esercitato "grossolane pressioni" per tentare di scoraggiare le nazioni africane a partecipare al vertice. Presenti 17 leader e 32 alti funzionari

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Alcuni leader africani sono arrivati in Russia per il vertice di due giorni che si aprirà giovedì a San Pietroburgo. Il presidente Vladimir Putin, alla ricerca ulteriori alleati, ha presentato il summit come un evento importante che contribuirà a rafforzare i legami con il continente da 1,3 miliardi di persone, sempre più rilevante sulla scena globale. 

Il presidente russo ha già incontrato separatamente il primo ministro etiope Abiy Ahmed, dichiarando che Mosca triplicherà il numero di studenti etiopi ospitati e coprirà i costi per la loro istruzione. Nella giornata di mercoledì Putin avrà un colloquio anche con il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi. 

Le 54 nazioni africane costituiscono il più grande blocco di voto alle Nazioni Unite e, più di qualsiasi altra regione del mondo, si sono divise al momento di votare le diverse risoluzioni dell'Assemblea Generale critiche nei confronti della Russia per le sue azioni in Ucraina. 

Il summit segue il ritiro della Russia dall'accordo che consentiva le esportazioni di grano dal Mar Nero, vitali per molti Paesi africani. Ignorata la condanna globale e le preoccupazioni per una nuova minaccia alla sicurezza alimentare, alimentate dalla raffica di attacchi missilistici russi contro i porti e le strutture agricole ucraine, Putin ha più volte rassicurato i Paesi africani a basso reddito, promettendo loro grano russo gratuito.  

"Voglio assicurare che il nostro Paese è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che gratuita", ha dichiarato Putin in un comunicato di lunedì, affermando che la Russia ha spedito quasi 10 milioni di tonnellate di grano in Africa nella prima metà dell'anno.

Oltre al grano, un'altra questione che probabilmente figura nell'agenda dei colloqui è il destino della compagnia militare russa Wagner guidata da Yevgeny Prigozhin, dopo la sua breve ribellione al Cremlino del mese scorso. Il futuro della milizia sarà una questione urgente per Paesi come il Sudan, il Mali e altri che hanno stipulato contratti con il gruppo mercenario in cambio dello sfruttamento delle risorse naturali. I funzionari russi e Prigozhin hanno dichiarato che la compagnia continuerà a lavorare in Africa.

Pressioni occidentali

Si tratta del secondo vertice Russia-Africa dal 2019, ma il numero di capi di Stato presenti si è ridotto dai 43 di allora ai 17 di oggi a causa di quelle che il Cremlino ha descritto come grossolane pressioni occidentali per scoraggiare le nazioni africane a parteciparvi.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha deplorato "l'inconfessata e sfacciata interferenza di Stati Uniti, Francia e altri Stati attraverso le loro missioni diplomatiche nei Paesi africani, e i tentativi di esercitare pressioni sulla leadership di questi Paesi per impedire la loro partecipazione attiva al forum". "È assolutamente scandaloso, ma non impedirà in alcun modo il successo del vertice", ha detto Peskov in una teleconferenza con i giornalisti.

Il consigliere per gli affari esteri di Putin, Yuri Ushakov, ha dichiarato che mentre solo 17 capi di Stato parteciperanno al vertice, altri 32 Paesi africani saranno rappresentati da alti funzionari governativi o ambasciatori.

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