La città ucraina di Avdiivka "come in un film post-apocalittico"

A Sloviansk un attacco russo ha provocato almeno due morti e 29 feriti
A Sloviansk un attacco russo ha provocato almeno due morti e 29 feriti Diritti d'autore AP Photo
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Di Gianluca Martucci
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Secondo i comandanti dell'esercito di Kiev potrebbe diventare "una nuova Bakhmut" dove la battaglia non lascia spazio a progressi significativi da nessuna delle due parti

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A Bakhmut è in corso "la fase più intensa della battaglia". Lo ha detto il comandante delle truppe delle forze di terra ucraine Oleksandr Syrskyi, secondo il quale la ripresa del controllo della cittadina nella quale vivevano 70 mila abitanti prima della guerra non è solo una questione politica, ma una "necessità militare". 

Le condizioni per le truppe ucraine "sono estremamente difficili" e anche se "il nemico subisce perdite significative in risorse umane, armi ed equipaggiamento militare, continua a condurre azioni offensive", ha detto Syrskyi, aggiungendo che il comando dell'esercito ucraino sta valutando tutte le opzioni possibili "per reagire adeguatamente alla situazione attuale".

La devastazione nella città è quasi totale. Il ministero della Difesa ucraino ha pubblicato le immagini di un drone che mostrano la città per come si presenta ora. 

L'offensiva russa si concentra anche sulla città di Avdiivka, a 60 chilometri più a Sud, che secondo il capo dell'amministrazione militare della città, Vitaliy Barabash, potrebbe ben presto diventare una "seconda Bakhmut". La città, in cui risiedono 2 mila civili (30 mila in meno da quando è iniziata la guerra), sta diventando il "luogo di un film post-apocalittico". Le truppe russe stanno cercando da mesi di conquistare Avdiivka, che si trova sulla linea del fronte dal 2014. Dopo aver conquistato alcuni villaggi a Sud-ovest e a Nord della città, l'esercito russo non è mai riuscito ad assicurarsene il controllo. 

Cinquanta chilometri più a Nord-ovest di Bakhmut, a Sloviansk, i raid russi hanno provocato almeno due morti e 29 feriti. Poco più di 25 chilometri più a Sud, a Druzhkivka due missili S300 russi hanno quasi completamente distrutto un orfanotrofio. 

Nelle città occupate di Mariupol, nell'oblast di Donetsk, e a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, la resistenza ucraina ha provocato due esplosioni, facendo saltare in aria l'auto di uno dei principali comandanti dell'esercito russo nella pirma, e colpendo una delle strutture dove si trova l'amministrazione russa nella seconda. Quattro persone sono rimaste ferite.

Sempre più precaria la situazione a Zaporizhzhia

In vista della sua visita alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha ribadito la sua preoccupazione per la sicurezza dell'impianto ora occupato dalla truppe russe, dove la situazione "non sta migliorando". La situazione dell'impianto rimane tesa a causa della militarizzazione dell'area circostante e del recente blackout dell'impianto.

Lo stesso Grossi ha incontrato il presidente ucraino Volodymr Zelensky. Insieme hanno visitato il sito di un impianto idroelettrico nel Dnieper, responsabile dell'alimentazione della centrale nucleare, occupato dall'esercito russo e regolarmente colpito da interruzioni di corrente. Per Vladimir Rogov, alto funzionario filorusso dell'amministrazione regionale di Zaporizhzhia, "i residenti della regione si aspettano che Grossi dica la verità durante la visita del 29 marzo, e cioè che la centrale elettrica è stata bombardata dall'esercito ucraino". La possibilità di creare una zona smilitarizzata sta svanendo e l'Aiea pensa che l'unica soluzione al momento sia un cessate il fuoco reciproco.

Polonia e UE puntano a incrementare la produzione di munizioni per l'Ucraina

Lunedì 27 marzo i funzionari della Polonia e dell'Unione Europea hanno discusso della produzione di munizioni d'artiglieria come parte del nuovo programma da 2 miliardi di euro per rifornire l'esercito di Kiev e le scorte europee in diminuzione.

Il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha visitato uno stabilimento di munizioni a Nowa Deba, nel sud-est della Polonia, accompagnato dal primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e dal ministro della Difesa Mariusz Blaszczak.

Da Londra il ministero della Difesa britannico ha reso noto che gli equipaggi ucraini addestrati nel Regno Unito per utilizzare 14 carri armati britannici Challenger 2 sono tornati in patria dopo diverse settimane trascorse col personale dell'esercito d'oltremanica. Tra i media inglesi si fa spazio l'idea che i mezzi corazzati serviranno alle truppe ucraine per lanciare una controffensiva.

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