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Scampia, crolla ballatoio nella Vela Celeste: tre morti e 12 feriti, tra cui sette bambini

Scampia
Scampia Diritti d'autore Alessandra Tarantino/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Tre morti e 12 feriti, e oltre 800 persone sono state fatte evacuare. Questo è il bilancio drammatico dopo il cedimento di ieri di un ballatoio della Vela Celeste, edificio simbolo del quartiere di Scampia a Napoli. Avviata un'indagine per chiarire le cause

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Il crollo di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste, nel quartiere di Scampia a Napoli, ha provocato tre morti e 12 feriti, dei quali sette bambini alcuni in condizioni gravi. Questo è il bilancio riferito dalla Prefettura locale. Secondo i Vigili del Fuoco non ci sarebbero persone sotto le macerie. 

Il cedimento, avvenuto poco dopo le 22.30 di ieri, si è verificato al terzo piano e ha coinvolto nella caduta anche i ballatoi del secondo e del primo piano.

Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha subito attivato il Centro coordinamento soccorsi (Ccs) e disposto l’evacuazione di circa 800 persone per permettere le verifiche di stabilità dell'edificio.

"È stata una nottata durissima. Il bilancio è drammatico" afferma Nicola Nardella, presidente dell'Ottava Municipalità di Napoli, che comprende il quartiere di Scampia. "Stiamo spostando 800 persone circa. Bisogna tenere duro", aggiunge dopo aver passato la notte sul posto assistendo alle operazioni di soccorso.

È stata una nottata durissima. Il bilancio è drammatico. Ho passato la notte alla vela poi al tavolo prefettizio. Alle 12 30 sarò di nuovo in prefettura. Stiamo spostando 800 persone circa. Bisogna tenere duro.

Posted by Nicola Nardella on Monday, July 22, 2024

Le vittime sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, deceduto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta al momento dell'arrivo in ospedale. Entrambi appartenevano alla stessa famiglia. Nella giornata di mercoledì è morta in ospedale anche Patrizia Della Ragione, 53 anni.

I sette bimbi feriti, tra i due e gli otto anni, sono tutti in codice rosso con varie fratture e contusioni, ricoverati presso l'ospedale Santobono di Napoli. In particolare due bambine, di sette e quattro anni, sono in gravissime condizioni, avendo riportato lesioni multiple del cranio. Attualmente sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Gli altri feriti, in codice rosso ma non in pericolo di vita, si trovano all'ospedale Cardarelli. Si tratta di Carmela Russo, 34 anni, Martina Russo, 24 anni, Patrizia Della Ragione, 53 anni. 

Delle oltre 500 persone che stamattina occupavano un tendone allestito dalla Protezione Civile, ne sono rimaste 30: gli altri sono andati a casa di parenti e amici. Si attendono notizie dalla riunione in Prefettura dove verrà deciso e comunicato se e quanti cittadini potranno tornare nelle loro case nella Vela Celeste e chi invece andrà a dormire in altre strutture come le palestre di alcune scuole di Napoli.

Decine di persone hanno poi occupato per protesta alcuni locali della vicina Università Federico II. "Chiediamo soluzioni veloci a questo momento di emergenza e decisioni strutturali per l'annoso problema dei residenti delle Vele. Non possiamo stare per strada. Tra di noi ci sono donne, bambini e invalidi. E per ora stiamo bene dove stiamo", dice un portavoce dello storico comitato "Vele di Scampia".

Aperta un'indagine: è necessaria la messa in sicurezza del luogo

"Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vela Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione" ha affermato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Manfredi e Di Bari sono stati impegnati in un sopralluogo sul posto e hanno coordinato gli interventi di messa in sicurezza della zona e di assistenza alle persone che sono state fatte sgomberare.

Inoltre, il Prefetto ha attivato i servizi di vigilanza ed antisciacallaggio da parte delle forze dell’ordine. Il Css resterà operativo per seguire l'andamento della situazione.

Nel frattempo, la Procura di Napoli ha aperto un'indagine per chiarire le cause del crollo. Fra le ipotesi più accreditate c'è quella di un cedimento strutturale, ma l'accertamento arriverà dopo le dovute verifiche da parte dei Vigili del Fuoco.

In queste ore stanno arrivando numerosi messaggi di vicinanza e dolore per le vittime espressi dai vari leader dei partiti e da vari esponenti politici.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo quanto si apprende, ha chiamato il Sindaco esprimendogli solidarietà per la città, per i familiari delle vittime, per i feriti e per coloro che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni.

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"Il mio cordoglio va alle famiglie delle vittime, unitamente a un pensiero di vicinanza ai feriti e ai loro cari. Un ringraziamento ai Vigili del Fuoco prontamente intervenuti e a quanti stanno collaborando nelle operazioni di soccorso" scrive sui social la Presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Anche Roberta Metsola, riconfermata da poco presidente del Parlamento europeo, commenta il crollo esprimendo la sua vicinanza. "Il mio pensiero va alle vittime, alle loro famiglie e ai feriti - molti dei quali bambini - del tragico incidente di Scampia. Sono grata ai Vigili del Fuoco e a tutti coloro che sono intervenuti per aiutare. Siate forti. Siamo con voi", scrive.

"Alla tragedia enorme di Scampia, che non lascia spazio a parole, ma che deve farci agire al più presto per la riqualificazione del quartiere, la messa in sicurezza e la ricostruzione delle abitazioni per le famiglie coinvolte". Lo scrive, su X, la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno.

La tragedia fa emergere il problema della fatiscenza del patrimonio edilizio che si riscontra in numerose città italiane. Ad esso si accompagna la necessità di mettere in sicurezza questi luoghi e accelerare i processi di rigenerazione urbana.

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"Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l'impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima", ha aggiunto il primo cittadino di Napoli.

La Vela Celeste: simbolo del passato di Scampia

La Vela Celeste, coinvolta nel crollo, è una delle ultime Vele rimaste in piedi a Scampia dopo l'abbattimento delle altre deciso per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti e cercare di cancellare il marchio di degrado che aveva assunto il quartiere negli anni.

Le Vele erano un complesso residenziale composto da sette edifici costruiti tra il 1962 e il 1975 nel quartiere di Scampia. Il progetto, a nome dell'architetto Franz Di Salvo, prevedeva la realizzazione di un vero e proprio "nucleo di socializzazione" con spazi comuni, aree verdi e attrezzature collettive.

Così come era stato pensato, il progetto non venne mai portato a termine e nel corso del tempo le Vele sono diventate luoghi di malavita e traffici illeciti. Fra le varie cause il terremoto dell'Irpinia del 1980, che ha portato all'occupazione abusiva degli appartamenti, e la mancanza di presidi statali e Polizia.

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Questo ha contribuito a rendere il quartiere di Scampia il simbolo del degrado e della criminalità napoletana.

Da qui venne la decisione, sostenuta dai cittadini, di rilanciare radicalmente il quartiere: tra il 1997 e il 2020 sono state abbattute quattro delle sette strutture iniziali. Per le altre è stata invece disposta la riqualificazione.

Il 29 agosto 2016, poi, una delibera comunale ha previsto l'abbattimento delle vele rimanenti, ad eccezione della Vela Celeste.

Lo scorso aprile, l'amministrazione Manfredi aveva annunciato il piano di rigenerazione urbana relativo alle Vele di Scampia. Il piano prevede i lavori di riqualificazione della Vela Celeste, finanziati dal Piano Periferie con circa 18 milioni di euro.

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Il progetto include il miglioramento degli spazi comuni, del piano dei garage e dei porticati, dei collegamenti verticali e il rifacimento delle superfici di copertura.

La Vela Celeste sarà l'unica a restare in piedi come simbolo del passato del quartiere e delle battaglie "per il riscatto che questa comunità ha condotto", come ha annunciato il Comune di Napoli proprio in occasione del varo di questo piano. 

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