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Cisgiordania, uccisa attivista Usa a Nablus: Israele smentisce il ritiro da Jenin, nove morti a Gaza

bombardamenti israeliani
bombardamenti israeliani Diritti d'autore Majdi Mohammed/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Majdi Mohammed/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Ilaria Cicinelli
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Almeno nove morti a Gaza city, l'Idf smentisce la fine dell'operazione militare a Jenin. In Cisgiordania intanto un'attivista statunitense di 26 anni è rimasta uccisa negli scontri tra militari israeliani e manifestanti palestinesi nei pressi di Nablus

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Una cittadina statunitense di origine turche è morta in Cisgiordania, venerdì, dopo l'intervento di militari israeliani contro una protesta. Lo hanno riferito gruppi di attivisti palestinesi e fonti mediche.

La 26enne, Aysenur Ezgi Eygi, partecipava con l'International solidarity movement (Ism) a una manifestazione a Beita, nei pressi di Nablus, per documentare una manifestazione che si tiene ogni settimana contro degli insediamenti ebraici nella zona.

"Abbiamo dichiarato il suo decesso intorno alle 14.30", ha detto Fouad Nafaa, direttore dell'ospedale Rafidia di Nablus.

Una foto del passaporto dell'attivista statunitense di origini turche deceduta nei pressi di Nablus, diffusa da attivisti palestinesi che ne hanno dato notizia
Una foto del passaporto dell'attivista statunitense di origini turche deceduta nei pressi di Nablus, diffusa da attivisti palestinesi che ne hanno dato notiziaPalestinian activists

Negli scontri con l'esercito, secondo l'agenzia palestinese Wafa, sono stati sparati gas lacrimogeni, granate assordanti ma anche proiettili veri. Anche un 18enne è rimasto ferito alla coscia da alcune schegge.

Aysenur Ezgi Eygi era in Cisgiordania come volontaria per una campagna il cui scopo è dare protezione ai civili palestinesi garantendo nelle aree più a rischio la presenza di un monitoraggio internazionale.

L'esercito israeliano ha annunciato un indagine sull'incidente. Si tratta della prima vittima dell'Ism dalla morte nel 2003 e nel 2004 a Gaza di Rachel Corrie e Tom Hurndall.

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno smentito venerdì la notizia lanciata dall'agenzia palestinese Wafa sul ritiro dalla città di Jenin, nella Cisgiordania occupata. L'operazione militare continuerà "finché non saranno raggiunti i suoi obiettivi", secondo l'Idf.

Secondo quanto riportano i militari israeliani, negli ultimi dieci giorni sono stati uccisi 14 uomini tra cui il comandante locale di Hamas. Secondo il ministero della Sanità palestinese, in totale sono state uccise 21 persone, tra cui diversi bambini.

Attacchi israeliani su Gaza City: almeno nove morti

Nella Striscia di Gaza almeno nove persone sono morte e dieci sono rimaste ferite venerdì, nei bombardamenti israeliani su Gaza City, nei quartieri di Zaytun e Sabra. Anche nei campi profughi di Magazhi e Nuseirat sono state segnalate due vittime. Numerose persone sono disperse sotto le macerie. L'agenzia Wafa riporta, inoltre, che i corpi di sei persone sono stati estratti dai detriti a Rafah, nel sud della Striscia.

Le Nazioni Unite hanno sottolineato che la situazione a Gaza è "oltre la catastrofe", con oltre un milione di persone nel sud e nel centro della Striscia che non hanno ricevuto le razioni alimentari inviate con i mezzi umanitari, ha dichiarato il portavoce Onu Stéphane Dujarric.

Il bilancio totale delle vittime a Gaza è salito ad almeno 40.878 morti e 94.454 feriti.

Hamas diffonde il video di uno degli ostaggi israeliani morti a Rafah

Hamas ha diffuso intanto un video di uno dei sei ostaggi trovati morti a Rafah nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre scorso. Si tratta di una dichiarazione di Hersh Goldberg-Polin, cittadino statunitense e israeliano di 23 anni. "Ho compiuto 23 anni quattro giorni prima di essere rapito alla festa nella foresta di Re'im, il 7 ottobre. Da quando sono arrivato a Gaza, sono sopravvissuto con quasi nessuna assistenza medica, poco cibo e poca acqua". Il giovane ha sottolineato anche gli attacchi aerei incessanti dell'esercito israeliano, criticando il governo di Netanyahu.

Nel video Goldberg-Polin ha lanciato un appello al presidente Biden, al segretario di Stato Usa Antony Blinken e "a tutti i miei concittadini statunitensi di fare tutto ciò che è in loro potere per fermare la guerra, fermare questa follia e riportarmi a casa adesso".

"Nessun'altra famiglia dovrebbe sopportare quello che abbiamo passato noi", ha dichiarato la famiglia del giovane, invitando alla diffusione del video, da loro definito un "campanello d'allarme" perché si agisca il prima possibile per il rilascio degli altri ostaggi.

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