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Bruxelles, la protesta dei produttori di latte

Una delegazione del sindacato italiano Copagri alla manifestazione di Bruxelles
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Di Vincenzo Genovese
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Un centinaio di allevatori hanno protestato davanti alle istituzioni dell'Unione europea A Bruxelles: chiedono una legge sui prezzi dei prodotti caseari

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Un centinaio di persone, con mucche finte dipinte con i colori delle bandiere europee, hanno sfilato tra la sede dell'Europarlamento e quella della Commissione. La loro richiesta principale èuna legge che vieti a livello europeo la vendita dei prodotti caseari a prezzi inferiori ai costi di produzione.

"Nel 1997 c'erano 110mila produttori di latte in Italia, nel 2023 18mila. Hanno chiuso quasi 90mila aziende"
Roberto Cavaliere
Rappresentante del settore lattiero-caseario del sindacato Copagri

Il problema del latte sottocosto

Oggi in media nei Paesi europei un litro di latte viene pagato in media 40 centesimi, ma ne costa 50 a chi lo munge, come spiega a EuronewsKjartan Poulsen, presidente dell'European Milk Board, un associazione che accorpa le organizzazioni nazionali del settore.

"Il nostro modello è una legge spagnola sulle pratiche commerciali sleali, secondo cui è vietato vendere prodotti sottocosto in tutte le fasi della catena di acquisto. Quindi, per quanto riguarda il di latte, nel passaggio dall'allevatore al caseificio e dal caseificio alla vendita al dettaglio".

Poulsen spiega che i costi di produzione variano da Paese a Paese a seconda del costo del lavoro e della conformazione del territorio dove sorgono gli allevamenti. In alcuni paesi, come l’Italia, il divario tra costi di produzione e prezzo di vendita è ancora maggiore, spiega invece il rappresentante del settore lattiero-caseario del sindacato Copagri, e presidente dell'associazione dei produttori di latte della Pianura PadanaRoberto Cavaliere.

"In media i costi di un'azienda italiana si aggirano intorno ai 60-65 centesimi al litro. Attualmente, i produttori italiani ne ricavano 50. Abbiamo ancora una forbice di 15 centesimi". 

"Chiediamo un prezzo giusto, perché i prezzi riconosciuti ai produttori negli ultimi 25 anni non hanno mai coperto i costi di produzione".

Secondo Cavaliere, le uniche aziende del settore che riescono a sopravvivere a una dinamica tanto squilibrqtq e poco redditizia sono quelle che utilizzano la manodopera familiare, tagliando quindi sui costi di produzione perché di fatto non retribuiscono i collaboratori. Le altre, semplicemente, chiudono.

"Nel 1997 c'erano 110mila produttori di latte in Italia, nel 2023 18mila. Hanno chiuso quasi 90mila aziende. Questi sono dati allarmanti".

La questione del Green Deal

Tra le altre richieste della categoria ci sono strumenti anti-crisi per il settore agricolo, organizzazioni che accorpino i produttori di diverse filiere del settore caseario, e clausole per assicurare che il latte importato nell'Ue rispetti i requisiti ambientali pretesi dai produttori locali. 

Gli allevatori europei chiedono anche di essere maggiormente coinvolti nella stesura delle misure europee che riguardano il settore agricolo. Ma rispetto ad altre più partecipate e caotiche proteste, semBrano meno concentrati sul Green Deal, il piano dell'Ue per azzerare le emissioni nette di gas climalteranti entro il 2050 che ha inevitabilmente forti ripercussioni anche sull'agricoltura.

Cavaliere comunque chiede di cancellare il programma "Farm to Fork", la branca del Green Deal dedicata al settore agricolo. "Le misure per la salvaguardia dell'ambiente sono vecchie: cioè sono state create su dati e concetti di vent'anni fa, che oggi non sono più attuabili".

Un esempio concreto, a suo giudizio, è la cosiddetta "direttiva nitrati", un provvedimento che impone di proteggere le acque dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola, contenuti nei fertilizzanti e nelle feci degli animali.

"Cinque anni fa è stato dimostrato che no nerano i concimi organici nei terreni a incidere sull'inquinamento delle falde, ma il fatto che l'80% dei Comuni italiani non aveva la gestione delle acque reflue".

I produttori di latte hanno affermato di avere un dialogo aperto con il commissario europeo all'Agricoltura Janusz Wojciechowski e vogliono aumentare la pressione in vista delle elezioni europee.

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