Negli scontri iniziati il 13 maggio sono morte sei persone, tra cui due poliziotti, centinaia quelle rimaste ferite. Il governo francese ha fatto sapere che anche il primo ministro Gabriel Attal dovrebbe recarsi nell'arcipelago nelle prossime settimane
È atteso poco dopo le 23 italiane di mercoledì 22 maggio l'arrivo del presidente francese Emmanuel Macron in Nuova Caledonia quando nella capitale Nouméa saranno già passate le 8 di giovedì mattina. E quando saranno esattamente dieci i giorni di protesta nell'arcipelago del Pacifico scosso dalle manifestazioni violente degli indipendentisti contro una riforma costituzionale francese. La norma punta ad allargare l'elettorato per le elezioni provinciali anche ai residenti non nativi che vivono nell'arcipelago da almeno dieci anni.
Nuova Caledonia: attacco cyber prima della visita di Macron
Prima dell'arrivo di Emmanuel Macron nell'arcipelago, nella notte tra martedì e mercoledì le autorità locali della Nuova Caledonia hanno denunciato un cyberattacco "senza precedenti". All'origine del sabotaggio informatico ci sarebbero degli "IP russi": secondo il governo caledoniano l'attacco sarebbe iniziato "poco dopo" l'annuncio della partenza di Macron.
"Un fornitore d'accesso ad Internet - ha spiegato in una conferenza stampa Christopher Gygès, membro del governo locale - ha subito un attacco dall'esterno su un indirizzo IP con lo scopo di saturare la rete caledoniana". Secondo lo stesso Gygès le squadre statali e dell'Ufficio poste e telecomunicazioni sono riuscite a bloccare l'attacco prima che si verificassero danni importanti. Il membro del governo incaricato delle questioni informatiche ha precisato chela maggioranza degli indirizzi IP" degli autori dell'attacco sarebbero di provenienza russa. In pochi secondi ci sarebbero stati 95mila tentativi di connessione in quella che è stata definita come una provocazione proprio in vista dell'arrivo del presidente francese.
L'evacuazione dei turisti dalla Nuova Caledonia
Martedì è iniziata anche l'evacuazione dei turisti bloccati nell'arcipelago francese del Pacifico. "Circa un centinaio di turisti sono già tornati in patria con voli noleggiati dalle loro autorità" ha dichiarato mercoledì l'Alto Commissario francese Louis Le Franc in un comunicato. "Queste operazioni continueranno fino alla riapertura dell'aeroporto internazionale di La Tontouta", chiuso almeno fino a sabato. La notte di martedì "è stata più tranquilla della precedente, nonostante due incendi nella zona di Nouméa", ha scritto l'Alto Commissario. Si stima che più di tremila persone, per lo più turisti australiani e neozelandesi, erano rimaste bloccate a causa delle tensioni e delle violenze.