I primi turisti francesi rimasti bloccati in Nuova Caledonia all'esplodere delle violente proteste delle scorse settimane sono stati evacuati
Sono arrivati a casa i primi turisti francesi evacuati dalla Nuova Caledonia. L'aeroporto internazionale di Numea è rimasto chiuso dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte delle autorità di Parigi, lo scorso 15 maggio. A poter decollare sono stati solamente gli apparecchi militari, alcuni dei quali sono stati utilizzati appunto per portare via i turisti che si trovavano nell'arcipelago al momento dell'esplosione delle proteste.
Prevista la revoca dello stato d'emergenza
Tuttavia, il presidente della Francia Emmanuel Macron ha deciso di revocare le misure straordinarie (a partire dalle 20 ora di Parigi di oggi, lunedì 27 maggio, ovvero le 5 di mattia di martedì in Nuova Caledonia), dopo una visita nell'arcipelago. Si tratta di una decisione che mira a porre le basi per un dialogo tra le parti.
Finora le violenze che hanno attraversato le isole del territorio francese hanno provocato la morte di sette persone. In alcune parti della città di Numea gli abitanti hanno eretto barricate: per questo il governo transalpino ha disposto l'invio di centinaia di militari al fine di riportare la calma.
Sul tavolo il nodo della riforma del corpo elettorale
I cittadini protestano per una riforma che allargherebbe la base elettorale a coloro che sono andati a vivere in Nuova Caledonia negli ultimi due decenni. Un cambiamento che se, da un lato, rappresenta un elemento di democrazia, dal momento che tutti potranno avere diritto al voto, dall'altro rischia di diminuire il peso politico, in termini di rappresentanza, della popolazione indipendentista kanak.