Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Stati Uniti: rimossi i funzionari del dipartimento di Giustizia che avevano indagato su Trump

Il presidente Donald Trump parla alla cena della Conferenza dei membri repubblicani della Camera del 2025 presso il Trump National Doral Miami a Doral.
Il presidente Donald Trump parla alla cena della Conferenza dei membri repubblicani della Camera del 2025 presso il Trump National Doral Miami a Doral. Diritti d'autore  AP Photo/Mark Schiefelbein
Diritti d'autore AP Photo/Mark Schiefelbein
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

La mossa dettata dal desiderio di creare un dipartimento di Giustizia più fedele a Trump, dopo quattro anni di processi che sarebbero sfociati in una condanna, se il tycoon non fosse diventato presidente

PUBBLICITÀ

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha licenziato decine di dipendenti federali che hanno lavorato alle indagini su Donald Trump. Il presidente ha dichiarato inoltre di volersi muovere rapidamente per perseguire gli avvocati coinvolti nelle indagini.

I licenziamenti avranno effetto immediato.

Non si sa ancora chi è stato licenziato da Trump

La mossa è stata inoltre accompagnata dal trasferimento forzato di molti funzionari verso altre divisioni del dipartimento di Giustizia. Un'azione senza precedenti: di solito i procuratori restano al loro posto, a prescindere da chi sieda nello Studio Ovale. Inoltre, difficilmente queste persone vengono punite per il loro coinvolgimento in indagini delicate.

I nomi delle persone colpite dal provvedimento non sono stati divulgati, così come non è chiaro chi sia rimasto al suo posto fra le persone che hanno lavorato alle indagini su Trump. Non si sa nemmeno chi ha impugnato il licenziamento, ma in molti potrebbero accusare il dipartimento della Giustizia di non avere garantito loro le tutele a cui hanno diritto, in quanto dipendenti federali.

Non è stato colpito dal provvedimento Jay Bratt: l'ex procuratore capo per il caso dei documenti riservati nascosti a Mar-a-Lago si è dimesso dal dipartimento questo mese. Stessa cosa per il super-procuratore nominato da Joe Biden per far luce sull'assalto a Capitol Hill, Jack Smith.

Trump cerca di creare un dipartimento della Giustizia "fedele"

L'allontanamento di chi ha lavorato nella squadra del consigliere speciale Jack Smith è un altro segno della tensione all'interno del dipartimento di Giustizia. Ma Trump ha già annunciato di voler epurare le persone considerate "non leali" al presidente.

"Il procuratore generale a interim James McHenry ha allontanato chi si è mosso per tentare di condannare il presidente Trump", ha dichiarato un funzionario del dipartimento di Giustizia. "McHenry non di fida di queste persone, inadeguate a portare avanti con fedeltà l'agenda del presidente. Questa azione è coerente con la missione di porre fine alla politicizzazione dell'amministrazione".

Trump ha cercato a lungo di esercitare il controllo sul dipartimento di Giustizia, che lo ha indagato sia durante il suo primo mandato sia negli ultimi quattro anni sotto l'ex ministro della Giustizia Merrick Garland.

Il tycoon ha ripetuto inoltre più volte di aspettarsi lealtà politica dalle forze dell'ordine. Si è mosso per inserire persone a lui fedeli ai vertici della giustizia statunitense: tra di loro Kash Patel, che ha sostituito il direttore dell'Fbi nominato durante il Trump I, Christopher Wray.

La nuova procuratrice federale, Pam Bondi, ha dichiarato che nell'esercizio delle sue funzioni non si muoverà per fare politica, ma non ha escluso la possibilità di indagare gli avversari di Trump.

Su questo il presidente, nella sua prima intervista a Fox News, ha lanciato anche messaggi al suo predecessore Joe Biden. "L'ondata di grazie da parte di Joe Biden? Ha perdonato tante persone, soprattutto nella sua famiglia. Ma sembra si sia dimenticato di graziare sé stesso".

Trump ha già graziato tutti gli assaltatori di Capitol Hill

L'attacco dei seguaci di Donald Trump a Capitol Hill il 6 gennaio del 2021
L'attacco dei seguaci di Donald Trump a Capitol Hill il 6 gennaio del 2021 Protesters, loyal to then-President Donald Trump, storm the Capitol on 6 January 2021.

Nel suo primo giorno di mandato, Trump ha emesso amnistie e sconti di pena per oltre 1.500 dei suoi sostenitori, accusati della rivolta del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill.

Questo a prescindere dalla gravità delle azioni intraprese: sono stati graziati anche coloro che hanno compiuto attacchi violenti contro la polizia, così come i leader di gruppi dei estrema destra che si erano mossi violentemente e con premeditazione per mantenere il repubblicano al potere.

Trump non è più sotto accusa da novembre: il super procuratore Jack Smith le ha ritirate dopo la vittoria del tycoon alle elezioni presidenziali di novembre, in linea con una prassi consolidata del Dipartimento di Giustizia.

Lo stesso Smith si è dimesso dal dipartimento di Giustizia all'inizio di questo mese, dopo aver presentato un rapporto in due volumi sull'attacco a Capitol Hill e sull'accumulo di documenti riservati da parte di Trump nella sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Incidente aereo a Washington, Trump accusa politiche di inclusione di Biden e Obama

Usa: John Ratcliffe confermato direttore della CIA di Trump, "AI per affrontare Cina e Russia"

Il tennista polacco e il cappellino di cui tutti parlano: cosa è successo agli US Open