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Come il drone subacqueo tedesco Greyshark protegge i cavi di profondità nel Mar Baltico

Il drone subacqueo Greyshark è stato acquistato da due ministeri della difesa europei.
Il drone subacqueo Greyshark è stato acquistato da due ministeri della difesa europei. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Franziska Müller
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Un drone che scivola silenziosamente nelle profondità dell'acqua e monitora i cavi di profondità per settimane senza l'intervento umano: è il drone subacqueo "Greyshark"

Un nuovo veicolo subacqueo, controllato tramite intelligenza artificiale e progettato per monitorare i cavi sottomarini nel Mar Baltico, sta riscuotendo grande interesse.

Secondo Reuters, due Paesi dell’Ue avrebbero già concluso contratti per l’acquisto del drone chiamato Greyshark, per un valore complessivo superiore a 100 milioni di euro, come dichiarato dal Ceo dell’azienda Euroatlas, con sede a Brema.

Il Greyshark è destinato a un’applicazione militare e non sarà armato. Potrà essere impiegato per sorvegliare infrastrutture critiche sul fondo marino e rilevare potenziali minacce sottomarine.

Secondo Ciemnyjewski, altri Paesi europei e asiatici hanno espresso interesse, anche se i nomi dei ministeri della Difesa coinvolti non sono stati resi noti.

Prestazioni e caratteristiche del Greyshark

Il drone può raggiungere una velocità massima di 13 nodi, circa 25 chilometri all’ora, e muoversi silenziosamente, senza essere individuato grazie alle ottiche avanzate. La crescente richiesta di veicoli subacquei senza equipaggio è evidente: ad esempio, il servizio di sicurezza ucraino SBU ha recentemente presentato il drone Sea Baby, in grado di trasportare fino a 2.000 chilogrammi su distanze fino a 1.500 chilometri.

Il Greyshark è progettato per mantenere una presenza costante in acque strategiche. Essendo autonomo, non necessita di controllo esterno e può prendere decisioni basate sull’intelligenza artificiale. I compiti principali comprendono il monitoraggio continuo di condutture, cavi e altre infrastrutture sottomarine, con autonomia variabile da alcune ore a diverse settimane, a seconda del modello.

Grazie alla possibilità di operare sott’acqua, il drone rimane invisibile ai radar e può raccogliere informazioni senza essere individuato. Può rilevare mine o altre minacce vicino a infrastrutture critiche e reagire con onde sonar per deterrenza e monitoraggio. I dati dei movimenti dei potenziali bersagli vengono tracciati e registrati, rendendo il Greyshark anche uno strumento di guerra navale.

Il Greyshark ha completato un altro giro di prova nel Mar Baltico la scorsa settimana.
Il Greyshark ha completato un giro di prova nel Mar Baltico la scorsa settimana. AP Photo

Equipaggiamento e sensori avanzati

Il Greyshark dispone di 17 sensori in grado di catturare immagini elettromagnetiche, sonar, laser e video subacquei, registrando permanentemente i dati. È dotato di un software AI modulare sviluppato da EvoLogics di Berlino, che permette di adattare i profili di missione dei sensori senza emergere o interrompere le operazioni.

Sono disponibili due versioni:

  • Greyshark “Bravo”, lungo 6,5 metri, alimentato a batteria, con autonomia fino a sei ore a 10 nodi.
  • Greyshark “Foxtrot”, lungo quasi 8 metri, con cella a idrogeno, capace di operare fino a 16 settimane, percorrendo fino a 8.000 miglia nautiche a 4 nodi o 1.100 miglia a 10 nodi.

I droni possono operare in sciame, coordinandosi tra loro o con un’unità “master”, integrandosi nelle reti marittime della Nato come parte del cosiddetto Combat Cloud.

La scorsa settimana, il Greyshark “Bravo” è stato testato autonomamente nel Mar Baltico, al largo della costa tedesca, dimostrando efficacia e mimetizzazione. Il modello “Bravo” è pronto per la produzione in serie, mentre il fratello maggiore “Foxtrot” dovrebbe essere disponibile nel 2026, con una produzione stimata di 150 unità all’anno.

Sabotaggi recenti ai cavi sottomarini

A fine 2024 si sono registrati diversi guasti e danneggiamenti ai cavi sottomarini. Nel novembre 2024, due cavi per telecomunicazioni furono danneggiati e Germania e Finlandia espressero preoccupazione per possibili atti di sabotaggio. Poco dopo, il cavo elettrico sottomarino Estlink 2 si è guastato, e altre interruzioni furono sospettate essere legate alla flotta ombra russa, inclusa la petroliera Eagle S e la nave Eventin, rappresentando un rischio per sicurezza e ambiente.

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