Un drone che scivola silenziosamente nelle profondità dell'acqua e monitora i cavi di profondità per settimane senza l'intervento umano: è il drone subacqueo "Greyshark"
Un nuovo veicolo subacqueo, controllato tramite intelligenza artificiale e progettato per monitorare i cavi sottomarini nel Mar Baltico, sta riscuotendo grande interesse.
Secondo Reuters, due Paesi dell’Ue avrebbero già concluso contratti per l’acquisto del drone chiamato Greyshark, per un valore complessivo superiore a 100 milioni di euro, come dichiarato dal Ceo dell’azienda Euroatlas, con sede a Brema.
Il Greyshark è destinato a un’applicazione militare e non sarà armato. Potrà essere impiegato per sorvegliare infrastrutture critiche sul fondo marino e rilevare potenziali minacce sottomarine.
Secondo Ciemnyjewski, altri Paesi europei e asiatici hanno espresso interesse, anche se i nomi dei ministeri della Difesa coinvolti non sono stati resi noti.
Prestazioni e caratteristiche del Greyshark
Il drone può raggiungere una velocità massima di 13 nodi, circa 25 chilometri all’ora, e muoversi silenziosamente, senza essere individuato grazie alle ottiche avanzate. La crescente richiesta di veicoli subacquei senza equipaggio è evidente: ad esempio, il servizio di sicurezza ucraino SBU ha recentemente presentato il drone Sea Baby, in grado di trasportare fino a 2.000 chilogrammi su distanze fino a 1.500 chilometri.
Il Greyshark è progettato per mantenere una presenza costante in acque strategiche. Essendo autonomo, non necessita di controllo esterno e può prendere decisioni basate sull’intelligenza artificiale. I compiti principali comprendono il monitoraggio continuo di condutture, cavi e altre infrastrutture sottomarine, con autonomia variabile da alcune ore a diverse settimane, a seconda del modello.
Grazie alla possibilità di operare sott’acqua, il drone rimane invisibile ai radar e può raccogliere informazioni senza essere individuato. Può rilevare mine o altre minacce vicino a infrastrutture critiche e reagire con onde sonar per deterrenza e monitoraggio. I dati dei movimenti dei potenziali bersagli vengono tracciati e registrati, rendendo il Greyshark anche uno strumento di guerra navale.
Equipaggiamento e sensori avanzati
Il Greyshark dispone di 17 sensori in grado di catturare immagini elettromagnetiche, sonar, laser e video subacquei, registrando permanentemente i dati. È dotato di un software AI modulare sviluppato da EvoLogics di Berlino, che permette di adattare i profili di missione dei sensori senza emergere o interrompere le operazioni.
Sono disponibili due versioni:
- Greyshark “Bravo”, lungo 6,5 metri, alimentato a batteria, con autonomia fino a sei ore a 10 nodi.
- Greyshark “Foxtrot”, lungo quasi 8 metri, con cella a idrogeno, capace di operare fino a 16 settimane, percorrendo fino a 8.000 miglia nautiche a 4 nodi o 1.100 miglia a 10 nodi.
I droni possono operare in sciame, coordinandosi tra loro o con un’unità “master”, integrandosi nelle reti marittime della Nato come parte del cosiddetto Combat Cloud.
La scorsa settimana, il Greyshark “Bravo” è stato testato autonomamente nel Mar Baltico, al largo della costa tedesca, dimostrando efficacia e mimetizzazione. Il modello “Bravo” è pronto per la produzione in serie, mentre il fratello maggiore “Foxtrot” dovrebbe essere disponibile nel 2026, con una produzione stimata di 150 unità all’anno.
Sabotaggi recenti ai cavi sottomarini
A fine 2024 si sono registrati diversi guasti e danneggiamenti ai cavi sottomarini. Nel novembre 2024, due cavi per telecomunicazioni furono danneggiati e Germania e Finlandia espressero preoccupazione per possibili atti di sabotaggio. Poco dopo, il cavo elettrico sottomarino Estlink 2 si è guastato, e altre interruzioni furono sospettate essere legate alla flotta ombra russa, inclusa la petroliera Eagle S e la nave Eventin, rappresentando un rischio per sicurezza e ambiente.