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Venezuela all’Opec+: “Pressioni Usa minacciano il nostro petrolio”

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro parla durante una manifestazione civico-militare organizzata dal governo a Caracas, Venezuela, 25 novembre 2025.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro parla durante una manifestazione civico-militare organizzata dal governo a Caracas, Venezuela, 25 novembre 2025. Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
Diritti d'autore Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved
Di Christina Thykjaer
Pubblicato il
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Il Venezuela ha chiesto il sostegno dell'Opec+ dopo aver accusato gli Stati Uniti di una "aggressione diretta" che, secondo Caracas, mira a colpire la sua produzione di petrolio e a mettere a rischio la stabilità del mercato mondiale

Il governo venezuelano ha denunciato quella che definisce una “aggressione diretta” da parte degli Stati Uniti durante la seconda conferenza ministeriale dell’Opec+, riunita questa domenica.

La delegazione di Caracas ha chiesto il sostegno politico e diplomatico del gruppo dei produttori, sostenendo che il crescente livello delle operazioni militari statunitensi nel Mar dei Caraibi rappresenta una violazione del diritto internazionale e una minaccia per la stabilità energetica globale.

Secondo il governo di Nicolás Maduro, i recenti bombardamenti statunitensi contro navi nell’area, il massiccio dispiegamento militare vicino alle coste venezuelane e la chiusura totale dello spazio aereo ordinata da Washington avrebbero l’obiettivo di destabilizzare il Paese e comprometterne la capacità di esportazione petrolifera.

Caracas avverte che un’eventuale escalation potrebbe incidere gravemente non solo sulla sua produzione nazionale, ma anche sull’equilibrio del mercato energetico mondiale.

La tensione è aumentata ulteriormente dopo la decisione statunitense di vietare tutti i voli nello spazio aereo venezuelano e nelle aree circostanti. Tale misura ha costretto le compagnie aeree internazionali alla sospensione immediata delle rotte commerciali, lasciando migliaia di passeggeri bloccati.

Il Venezuela ha attivato un piano di emergenza per favorire il rientro dei cittadini all’estero e accusa Washington di aver imposto un blocco de facto.

Diversi governi latinoamericani, tra cui quello colombiano guidato da Gustavo Petro, hanno espresso preoccupazione per l’aumento della tensione e hanno invitato a ricorrere a iniziative di mediazione internazionale. Gli analisti avvertono che un ulteriore deterioramento della situazione potrebbe aggravare la crisi umanitaria venezuelana e provocare nuova volatilità sui mercati petroliferi mondiali.

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