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Elezioni Usa, discorso di Harris: "Accettiamo il risultato, questo ci rende diversi dai tiranni"

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Donald Trump ha conquistato la soglia minima necessaria per essere eletto presidente, 270 grandi elettori. Spoglio ancora in corso, anche per numeri definitivi di Camera e Senato. Harris ha chiamato in serata Trump e ha parlato a Washington: "Accettiamo il risultato, il nostro impegno non finisce"

Dopo la Carolina del Nord e la Georgia, Donald Trump ha ottenuto la maggioranza dei voti anche nello Stato-chiave della Pennsylvania e infine il Wisconsin. Gli Stati che si credevano in bilico non hanno tentennato più di tanto nei seggi e sono diventati rossi (il colore tradizionale del Partito Repubblicano).

Trump prepara dunque il ritorno alla Casa Bianca, già abitata tra il 2017 e il 2021. Benché manchi ancora formalmente la chiusura dello scrutinio, Trump ha pronunciato nella notte il discorso della vittoria e dal tutto il mondo sono giunte le congratulazioni di rito.

Si guarda ora ai risultati definitivi per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti. Dopo la maggioranza ribaltata al Senato, la vittoria repubblicana potrebbe essere assoluta.

Rimanete sul nostro live blog, mentre per tutti gli articoli utili a capire queste elezioni c'è la nostra pagina dedicata.

Diretta conclusa

Fine della copertura in diretta

Chiudiamo qui maratona elettorale, dedicata alle elezioni presidenziali statunitensi. Grazie per essere stati con noi

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Elezioni Usa, cosa stiamo seguendo ora

Trump ha vinto, ok, ma ci sono ancora elementi da seguire del voto del 5 novembre. Vediamo.

  • Lo spoglio dei voti non è finito: si attendono Maine, Arizona, Nevada e Alaska: il conteggio ufficiale finora è: Trump 292 - Harris 226
  • Kamala Harris ha chiamato Trump per congratularsi e ha parlato alle 22 ora italiana: "Accettiamo il risultato, questa è la democrazia, questo ci rende diversi dai tiranni"
  • Il rinnovo di 34 seggi del Senato ha ribaltato la maggioranza dei democratici (appena 51 su 100) ed è ora 52 a 42 in favore dei repubblicani a scrutinio in corso
  • Occhi puntati sulla Camera dei Rappresentanti: il risultato parziale è 202 a 189 per i repubblicani e continuiamo ad aggiornare sulla nostra pagina dedicata (↓)

Elezioni presidenziali Usa: la formazione del Congresso

Chi conquisterà il controllo della Camera dei Rappresentati e del Senato degli Stati Uniti? Appuntamento su Euronews dalla mezzanotte di mercoledì, ora italian…

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Harris: "Soltanto quando è abbastanza buio si possono vedere le stelle"

"Il nostro lavoro ci guidi anche attraverso le sconfitte. Concludo con un detto che voglio consegnarvi: 'Soltanto quando è abbastanza buio si possono vedere le stelle'".

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"Continueremo a lottare per la democrazia, la libertà e i diritti umani" dichiara la candidata sconfitta Harris

Harris. "Non smetteremo mai di lottare per la democrazia, i diritti umani e per le libertà che devono essere rispettate e riconosciute. Continueremo la battaglia, col voto, attraverso la Corte ma anche nelle piazze. Lotteremo per la dignità a cui tutti hanno diritto. La lotta per la libertà è un duro lavoro, ma io dico che un duro lavoro è un buon lavoro"

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Harris: "L'esito non è stato quello che ci aspettavamo, ma accettiamo il risultato"

"Dobbiamo accettare i risultati di queste elezioni, mi sono già congratulata con il presidente in pectore Trump e gli ho detto che ci impegneremo in una transizione pacifica. Noi accettiamo il risultato, e questo ci distingue dalla tirannia. Noi dobbiamo la lealtà alla Costituzione americana".

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Harris, prime parole dopo la sconfitta: "Il mio cuore è pieno di gratitudine"

Primo discorso dopo la sconfitta per Kamala Harris all'Howard University a Washington: "Lasciatemi dire che il mio cuore è pieno di gratitudine per la fiducia che avete riposto in me, pieno di amore per il nostro Paese, pieno di determinazione (...) la luce della promessa dell'America splenderà sempre".

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Dopo la vittoria cadranno le accuse penali contro il presidente eletto Trump

Scrive Bloomberg che "lo special counsel, il 'consulente speciale', che supervisiona i casi penali federali contro Donald Trump, si sta preparando a ritirare le accuse contro il presidente eletto prima del suo giuramento".

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L'attesa del discorso della sconfitta Harris, in pochi ad aspettarla all'Howard University

Nel post dell'ABC News, la delusione dei supporter di Harris: "Alla Howard University, dove la vice presidente Kamala Harris dovrebbe pronunciare un discorso alle 16:00 (ora Usa), l'umore è cupo e pochi i partecipanti. In netto contrasto con le migliaia che si sono riuniti martedì sera, solo poche centinaia sono presenti prima del suo discorso".

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Dalla Cina congratulazioni a Trump: "Gestiremo le relazioni nel rispetto reciproco"

Il presidente cinese Xi Jinping ha chiamato Donald Trump per congratularsi della sua vittoria. Lo riferisce Cnn citando alcune fonti. Nelle ore precedenti la certezza della vittoria, il portavoce Mao Ning aveva dichiarato: “Continueremo ad affrontare e gestire le relazioni Cina-Stati Uniti sulla base dei principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione reciprocamente vantaggiosa".

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Elogio a Trump da parte dell'arcivescovo scomunicato, Viganò

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America che ha ricevuto la scomunica, dichiarata d’ufficio, per aver voluto abbandonare la comunione con il Vescovo di Roma e la Chiesa cattolica, pubblica un post entusiasta sull'elezione di Trump: "La vittoria di Donald Trump nella corsa elettorale per la presidenza degli Stati Uniti d'America costituisce un momento storico nei drammatici eventi del presente e segna una formidabile battuta d'arresto al piano criminale del Nuovo Ordine Mondiale".

Viganò è al fianco del nuovo presidente da oltre di sei anni, a partire dall’agosto 2018

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I sostenitori italiani di Trump: "Porrà fine alla globalizzazione nefasta"

C'è chi, tra i deputati italiani, ha partecipato attivamente alla campagna elettorale di Trump. È il caso di Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d'Italia, che ha seguito lo spoglio elettorale direttamente dal quartier generale del tycoon. Di Giuseppe sostiene che la vittoria di Trump è stata una reazione decisa che darà il via alla fine della globalizzazione. Anche a Roma i membri del Comitato pro Trump salutano con entusiasmo il secondo mandato repubblicano.

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Salvini si affida a Trump per portare Putin e Zelensky a un tavolo di negoziazione

Donald Trump "ha la statura, la voglia, la conoscenza e il coraggio di mettere attorno a un tavolo Putin e Zelensky, fino a che non si mettono d'accordo". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ospite a "Cinque minuti" su Rai1. "Noi continueremo a sostenere la difesa dell'Ucraina", ha precisato Salvini.

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Biden telefona a Trump: "Pronto a garantire una transizione efficiente"

"È stata una storica campagna" così il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, l'ha definita, raggiungendo Kamala Harris al telefono. Biden ha anche chiamato Trump per congratularsi della vittoria. Lo riferisce la Casa Bianca. Il presidente uscente si è detto pronto a impegnarsi per garantire una transizione efficiente e pacifica, sottolineando l'importanza di lavorare per unire il Paese.

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Musk vince con Trump: a Wall Street prosegue la cavalcata Tesla (+14,52%)

Continua la cavalcata di Tesla a Wall Street. Rafforzata dall'elezione di Donald Trump a 47esimo presidente degli Stati Uniti, l'azienda guidata da Elon Musk - forte sostenitore del neoeletto presidente - avanza del 14,52% a 288 dollari ad azione, rispetto al +12,42% di poche ore fa, all'apertura del listino.

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Harris concede la vittoria a Trump: "Sia presidente di tutti gli americani"

La candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti Kamala Harris ha telefonato a Donald Trump "per congratularsi con lui per la vittoria elettorale", lo ha detto un portavoce della vicepresidente ai media americani. Harris e Trump hanno discusso secondo il portavoce "dell'importanza di un pacifico trasferimento di potere e di essere un presidente per tutti gli americani".

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Si chiude anche il Michigan: altri 15 elettori per Trump

Il presidente eletto Donald Trump ha vinto anche in Michigan, aggiudicandosi i 15 grandi elettori assegnati dallo Stato: 49,7 per cento a lui (2.793.837 voti) e 48,3 per cento (2.712.623 voti). La vittoria è una formalità dal momento che Trump aveva già ottenuto il numero di grandi elettori sufficiente alla presidenza. Eppure è un altro degli Stati in bilico a essere vinto dai repubblicani.

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Un po' di congratulazioni per il 47esimo Presidente Eletto

“Mi congratulo con il presidente Trump per la sua elezione a 47° presidente degli Stati Uniti d'America, così come con il vicepresidente eletto J.D. Vance e le loro famiglie” - George W. Bush, ex presidente Usa.

''Il popolo americano ha parlato. Congratulazioni al Presidente Trump per la sua grande vittoria. Ora è tempo che il popolo americano si unisca, preghi per il nostro Paese e inizi il processo di una transizione pacifica" - Nikkey Haley, candidata repubblicana alle primarie 2024 e ambasciatrice all'Onu.

"Grandi congratulazioni al nostro 45° e ora 47° Presidente per la straordinaria rimonta politica e la vittoria decisiva. Auguriamo a @realDonaldTrump ogni successo nel guidare e unire l'America che tutti amiamo” - Jeff Bezos, proprietario di Amazon e del Washington Post.

Big congratulations to our 45th and now 47th President on an extraordinary political comeback and decisive victory. No nation has bigger opportunities. Wishing @realDonaldTrump all success in leading and uniting the America we all love.
— Jeff Bezos (@JeffBezos) November 6, 2024

"A nome mio e del governo italiano le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni 'sorelle', legate da un'alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente" - Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiana.



A proposito, pare siano arrivati i complimenti informali da parte di Putin tramite funzionari russi (il presidente russo era stato molto più presente l'ultima volta).

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Chi ha votato per Trump presidente (nonostante tutto): latinos, arabi, donne...

Il New York Times lo chiama uno "strong man" che rischia di precipitare gli Stati Uniti in un governo autoritario. Trump d'altra parte fa campagna elettorale dalla sconfitta del 2020 e ha dichiarato che: sarà "un dittatore, almeno il primo giorno", di volere usare la forza contro gli avversari politici, che i migranti uccidono e rendono gli americani insicuri, parlando nei modi più coloriti e inverosimili (tanto da essere derisi dai suoi critici) alla pancia del suo vero e nuovo partito, il popolo Maga, che ha rafforzato rispetto a otto anni fa.

Eppure tutto questo ha contribuito alla vittoria dell'ex presidente. A Springfield, la città dell'Ohio dove gli "immigrati mangiano i vostri cani e gatti" (lo aveva detto Trump durante il dibattito Tv con Harris) lo ha votato il 64,2 per cento deli elettori.

A Dearborn in Michigan dove il 55 per cento degli abitanti è di origine mediorientale, Trump ha ottenuto il 42 per cento dei voti e Kamala Harris circa il 36 per cento. Il risultato è legato alla delusione per il sostegno di Joe Biden a Israele nella guerra a Gaza e alla promessa di Trump di terminare tutti i conflitti in corso.

Guardate chi ha votato Trump suddiviso per età, origine e genere (segnalato dal nostro collega Jorge Liboreiro).

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Un piccolo miglioramento sull'aborto negli Usa grazie ai referendum

Come sono andati i referendum sull'aborto che si sono votati in 10 Stati Usa (in Nebraska c'erano due quesiti sullo stesso tema) in concomitanza con le presidenziali?

Cinque Stati (Arizona, Missouri, Montana, Nevada, New York) hanno votato per garantire il diritto a interrompere una gravidanza fino alla viability (ossia fino a quando un feto può vivere fuori dall'utero, il che accade per convenzione medica intorno alle 23 settimane): in questo modo hanno ripristinato il diritto nei termini esistenti negli Usa prima che la Corte Suprema rimettesse la questione ai singoli Stati nel 2022 (annullando la sentenza Roe v Wade e aprendo l'era Dobbs v. Jackson Women's Health Organization).

Due hanno approvato il diritto a usare fondi pubblici per abortire (Colorado) e alla libertà riproduttiva (Maryland).

Uno ha confemato il bando all'interruzione di una gravidanza dopo il primo trimestre e oltre (Nebraska), un altro ha mantenuto le limitazioni approvate dai Parlamenti statali sulla scia della sentenza del 2022, confermando il divieto all'aborto fino alla viability (Florida) e persino nel primo trimestre (South Dakota).

Sotto lo specchieto del New York Times: per fare un confronto, in Italia la legge 194 permette l'aborto volontario (per quanto dietro certficazione medica) entro le prime 12 settimane di gravidanza e l'interruzione cosiddetta terapeutica fino alla viability (in caso di grave pericolo per la salute e la vita della donna).

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Per Human Rights Watch la rielezione di Trump è "una minaccia ai diritti umani"

Prendiamo in prestito un post dei colleghi di Euronews che stanno curando il liveblog in inglese (lo abbiamo fatto anche in francese, spagnolo, ungherese e in altre lingue dell'Ue, ovviamente).

Cynthia Kroet nota come Human Rights Watch abbia chiamato un secondo mandato di Trump "una grande minaccia per i diritti umani". "Durante il primo mandato di Trump come presidente", si legge nel post, l'ong ha documentato violazioni, tra cui le politiche e gli sforzi per espellere i richiedenti asilo e alimentare un'insurrezione violenta", e prosegue ricordando che gli impegni del candidato repubblicano durante la campagna elettorale siano andati nella stessa direzione.

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Si attende telefonata a Trump e discorso di Kamala Harris

La sconfitta, Kamala Harris, chiamerà a breve Donald Trump per concedere la vittoria, secondo la Nbc e altri media americani. Ci si attende anche un discorso della vicepresidente alla Howard University della capitale, dove sperava di coronare con un vittoria i suoi intensissimi 100 giorni di campagna elettorale (da quando ha sostituito Joe Biden, dopo la sua rinuncia alla riconferma).

La beffa per la vicepresidente Usa sarà massima quando il 6 gennaio prossimo sarà chiamata a certificare il voto dei grandi elettori (che sarà espresso il 17 dicembre) e ufficializzare Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti. È un suo dovere secondo il XII emendamento della Costituzione Usa.

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Che fine hanno fatto (o faranno) i processi contro Trump?

Tra i tanti record battuti da Trump con la sua seconda elezione, ci sono quelli del Presidente più vecchio (78 anni compiuti al momento del voto) e di quello di primo condannato a salire alla Casa Bianca. A maggio a Manhattan, Trump è stato giudicato colpevole infatti di 34 capi d'accusa per avere coperto i pagamenti a una pornostar durante le elezioni del 2016. A fine mese, dovrebbe presentarsi in aula per la comunicazione della pena (fino a 4 anni) ma già si parla di una qualche forma di immunità presidenziale per lui.

L'imputazione per l'incitazione alla violenza e all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 sembra invece essere caduta a Washington DC, dopo la sentenza a luglio della Corte Suprema che ha indicato come Trump fosse ancora in carica e dunque protetto dalla sua funzione.

Il caso federale dei documenti segreti portati a casa sua in Florida è stato respinto per vizi procedurali, mentre quello statale per il tentativo di manipolare i risultati elettorali nel 2020 in Georgia (che tra l'altro questa volta Trump ha conquistato) è fermo dopo le accuse di conflitto d'interesse mosse alla procuratrice Fani Willis.

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"Comincia un'era di incertezza": il ritorno di Trump visto dal New York Times

Il New York Times titola con toni forti sulla vittoria di Trump. Il suo ritorno alla Casa Bianca è "furioso" e "sorprendente", per uno dei maggiori quotidiani mondiali, che definisce la campagna del repubblicano "cupa" e "sprezzante"

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Usa, la Camera dei Rappresentati sarà rossa o blu?

Se i Repubblicani prendono anche la Camera dei Rappresentanti, dopo avere ribaltato la maggioranza al Senato (conquistati tre senatori ai democratici nel voto di ieri, per un parziale ora di 52 senatori su 100), sarebbe un en-plein per il partito e per Donald Trump (che ha già contribuito con la nomina di tre giudici nella sua prima presidenza a stabilire una maggioranza 6-3 delle toghe conservatrici alla Corte Suprema).

Ci potrebbero volere ore o forse giorni per chiudere lo spoglio dei voti per i 435 Rappresentanti. Al momento i Democratici sono a 177 e i Repubblicani a 197. Risultati in diretta sulla nostra pagina dedicata.

Elezioni presidenziali Usa: la formazione del Congresso

Chi conquisterà il controllo della Camera dei Rappresentati e del Senato degli Stati Uniti? Appuntamento su Euronews dalla mezzanotte di mercoledì, ora italian…

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Scholz: "La Germania resta un partner affidabile" degli Usa

Olaf Scholz ha dichiarato che la Germania rimarrà “un partner transatlantico affidabile” dopo la vittoria di Trump. “Possiamo ottenere molto di più lavorando insieme che l'uno contro l'altro”, ha scritto Il cancelliere tedesco su X.

Scholz ha affermato che l'Ue “deve ora essere particolarmente vicina e agire unita” e che dunque lavorerà i questo senso con i capi di Stato e di governo dell'Ue che si stanno per riunire a Budapest.

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I "Patrioti per l'Europa" cantano vittoria insieme con Trump

“I Patrioti stanno vincendo le elezioni in tutto il mondo”, ha dichiarato su X il leader del Partito della Libertà (Pvv) olandese, Geert Wilders. Dichiarazioni simili da altri partiti nel gruppo Patrioti per l'Europa al Parlamento europeo, come la Lega, il Ressemblement National (Rn) e il portoghese Chega.

“Pace, lavoro, sicurezza e libertà: quando le persone si muovono fanno la storia”, ha dichiarato Matteo Salvini della Lega. Per Jordan Bardella invece: "Queste elezioni americane devono essere un campanello d'allarme. Deve essere un'opportunità per ripensare il nostro rapporto con il potere e l'autonomia strategica". Dal momento che Donald Trump ci invita a difenderci, prendiamolo in parola”.

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Come si muovono la Nato e l'Europa ora che Trump è stato eletto?

Il 47esimo presidente eletto è stato anche il 45 Presidente degli Stati Uniti. Quali indicazioni hanno tratto l'Europa e la Nato dalla precedente esperienza? Già in campagna elettorale Donald Trump ha detto chiaramente che idee ha sull'Alleanza Atlantica e sulle sue priorità.

Euronews le ha riassunte qui.

Trump alla Casa Bianca: preoccupazione per il futuro della Nato

La vittoria elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti mette in allarme i membri europei dell’alleanza atlantica su questioni di sicurezza globale

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I voti che Trump ha sfilato a Harris (assicurandosi la vittoria)

Donald Trump tornerà alla Casa Bianca e, alla fine, con molta meno fatica di quella prevista dai sondaggisti. Il candidato repubblicano ha battuto nettamente la sfidante democratica Kamala Harris.

Questo grazie anche a un supporto superiore alle attese da parte delle comunità latine e afroamericane. Sorpresa? Negli Stati Uniti si vota per temi, non per idee o visioni del mondo: l'opposizione all'aborto e all'immigrazione clandestina, per esempio, ha premiato l'ex presidente in molti casi.

Abbiamo guardato più da vicino a come è cambiato il voto per Trump tra il 2020 e il 2024.

Elezioni USA: come è cambiato il voto rispetto alle ultime elezioni

In tutti gli Stati in cui sono state contate la maggioranza delle schede, Trump ha superato i risultati del 2020. Cambiamenti importanti anche tra la popolazio…

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Cambiamenti climatici: cosa farà Donald Trump?

Con la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, sono molte le domande che è lecito porsi. Una di queste riguarda certamente le politiche che verranno adottate in materia di lotta contro i cambiamenti climatici. Nel corso del suo primo mandato presidenziale, il miliardario americano decise infatti di uscire dall'Accordo di Parigi (unico Stato a farlo da quando, nel 2015 venne siglato il documento al termine della Cop21). Trump, d'altra parte, non ha mai fatto mistero di non credere alle cause antropiche dei cambiamenti climatici, ne ha minimizzato la portata e ha sempre sostenuto le industrie fossili statunitensi. Nessuno sa se anche in questa occasione l'amministrazione di Washington deciderà di uscire dall'Accordo, ma è estremamente probabile che le possibilità di centrare gli obiettivi fissati dalla comunità internazionale in termini di limitazione del riscaldamento globale si ridurranno nettamente nel prossimo futuro.

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Anche alla Camera dei rappresentanti i repubblicani sono in testa

Dopo essere ormai certi di aver guadagnato non solo la Casa Bianca, ma anche la maggioranza al Senato, i repubblicani puntano ora a continuare a controllare anche la Camera dei rappresentanti. Qui sono 435 i seggi da assegnare, e per ora gli eletti sono 198 per i repubblicani e 180 per i democratici, secondo gli ultimi dati dell'AP. Tuttavia, l'aggiornamento rimarrà in pausa fino alle 16 ora italiana. In caso di Congresso dello stesso colore politico del presidente, l'attuazione delle politiche che proporrà la nuova amministrazione Trump sarà ancor più semplice.

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Trump vince anche nel Wisconsin: è ufficialmente il nuovo presidente

L'ex presidente degli Stati Uniti ha conquistato anche il Wisconsin e i suoi dieci grandi elettori. Il che lo incorona ufficialmente nuovo presidente degli Stati Uniti, poiché i voti a lui attribuiti sono ormai 277.

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Come si è spostato il voto rispetto alle elezioni precedenti

In tutti gli Stati americani in cui è stata contata la maggioranza delle schede, Trump ha superato i risultati del 2020. Cambiamenti importanti anche tra la popolazione nera e ispanica. In questa analisi potete scoprire in che modo si sono spostate le preferenze degli elettori statunitensi.

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Anche in termini assoluti, Trump è in netto vantaggio

Le elezioni si stanno rivelando un trionfo per Donald Trump anche in termini assoluti: i voti andati a suo favore sono infatti allo stato attuale 69,9 milioni, contro i 64,8 milioni di Kamala Harris

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Le congratulazioni di Ursula von der Leyen

"Mi congratulo vivamente con Donald J. Trump. L'Ue e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati. Siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Lavoriamo quindi insieme a un'agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro". Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha espresso le proprie congratulazioni a Trump.

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Giorgia Meloni: "Buon lavoro presidente"

"A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni “sorelle”, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente". Questo il messaggio pubblicato su X dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni

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Trump si è dichiarato vincitore: "Il più grande movimento politico di sempre"

Donald Trump si è dichiarato vincitore, subito dopo aver conquistato tre Stati-chiave. "Questo è stato il più grande movimento politico di tutti i tempi", ha affermato in un discorso tenuto presso il quartier generale della campagna elettorale in Florida.

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Euro in calo dopo l'annuncio dei risultati

L'euro è in calo rispetto al dollaro con la prospettiva della vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. La valuta ha perso quasi 2 centesimi rispetto alla valuta statunitense, toccando il minimo degli ultimi quattro mesi alle 8:40, ora italiana.

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Dalla Francia a Israele: le prime reazioni ai risultati delle elezioni negli Stati Uniti

Mentre mancano solo pochissimi grandi elettori a Donald Trump per raggiungere la soglia dei 270 e diventare il 47esimo presidente degli Stati Uniti, cominciano ad arrivare le prime reazioni a livello internazionale. Il presidente della Francia Emmanuel Macron si è già congratulato con il miliardario americano, seguito dal primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu.

Il ministero degli Esteri della Cina ha spiegato di sperare in una "coesistenza pacifica" e il primo ministro ultra-conservatore dell'Ungheria Orban ha manifestato la propria soddisfazione per i risultati che pongono Trump "sulla strada di una bella vittoria". Allo stesso modo, congratulazioni sono arrivate anche dal primo ministro della Spagna Pedro Sanchez. Anche il presidente dell'Ucraina Voldymyr Zelensky si è congratulato per quella che ha definito "un'affermazione impressionante", così come il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan e il segretario generale della Nato Mark Rutte.

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Harris vince nel Minnesota: Trump 267 - Harris 224

Senza sorprese, Kamala Harris vince in Minnesota. Da decenni i democratici trionfano nello Stato, che vale dieci grandi elettori.

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I sostenitori di Donald Trump in festa

All'annuncio dei risultati in Pennsylvania gli elettori di Donald Trump non hanno esitato a manifestare la loro gioia, come quelli ritratti in questa foto, scattata in Florida. Al miliardario americano bastano soltanto altri tre grandi elettori per raggiungere la soglia di 270 e poter diventare il 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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La Pennsylvania va a Trump

Lo Stato-chiave della Pennsylvania, con i suoi 19 grandi elettori è andato a Donald Trump, spianando così la strada all'ex presidente per tornare alla Casa Bianca.

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Donald Trump avanti in Pennsylvania mentre prosegue lo spoglio

Lo spoglio prosegue negli swing States cruciali, tra questi la Pennsylvania, che conta 19 grandi elettori. Qui Trump appare in vantaggio, prima che vengano contabilizzati i voti inviati per corrispondenza. Attualmente, i dati indicano 3,36 contro 3,16 milioni di voti, che corrispondono ad un vantaggio di circa tre punti percentuali. Una notizia decisamente negativa per Kamala Harris.

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Il New Hampshire a Kamala Harris: Trump 247 - Harris 214

Kamala Harris ha conquistato il New Hampshire e i suoi quattro grandi elettori, portandosi a quota 214.

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Chiusi gli ultimi seggi in Alaska

Sono stati chiusi alle 7 ora italiana gli ultimi seggi ancora aperti in Alaska. Con essi, la votazione è ufficialmente conclusa, mentre continua lo spoglio in tutti gli Stati Uniti.

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In che modo Kamala Harris può ancora farcela

La strada per la Casa Bianca appare in salita per Kamala Harris, ma le speranze dei democratici non sono totalmente esaurite. La Carolina del Nord e la Georgia sono andate a Trump, ma si attendono i risultati di altri swing States, in particolare Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, che potrebbero ribaltare il risultato finale. Se Harris riuscirà a conquistare i tre Stati, raggiungerà il numero minimo di grandi elettori necessario per diventare presidente.

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Trump conquista la Georgia. Risultato parziale: Trump 247 - Harris 210

Donald Trump ha conquistato la Georgia e i suoi sedici grandi elettori. Si tratta di una vittoria importante per l'ex presidente, dal momento che lo Stato, nel 2020, era andato a Biden. Si tratta del secondo swing State ad andare al candidato repubblicano. Considerando anche un grande elettore in Nebraska, il conteggio attuale dice Trump 247 - Harris 210.

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Quando sarà annunciato il nome del nuovo presidente?

Quanto ci vorrà ancora per conoscere il nome del nuovo presidente degli Stati Uniti? In questo articolo vi proponiamo un'analisi e proviamo a fornire qualche risposta alla domanda.

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I sostenitori di Trump credono nella vittoria

Molti sostenitori di Donald Trump sembrano credere nella vittoria, mentre il tycoon americano appare in vantaggio rispetto alla rivale Kamala Harris. In questa foto, i volti sorridenti di un gruppo di elettori repubblicani in Florida.

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A Harris un grande elettore del Nebraska. Risultato parziale: Trump 230 - Harris 210

Un altro grande elettore è stato assegnato: quello della seconda circoscrizione del Nebraska, che va a Kamala Harris. Lo spoglio allo stato attuale indica 230 voti per Trump e 210 per Harris.

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I repubblicani conquistano il Senato

Mentre ancora occorrerà attendere per conoscere il nome del presidente degli Stati Uniti, è ormai certo che saranno i repubblicani ad avere la maggioranza al Senato. La candidata conservatrice del Nebraska, Deb Fischer, è infatti riuscita a conservare il proprio seggio, battendo l'indipendente Dan Osborn. In questo modo, al Senato salgono ad almeno 51 i repubblicani eletti, a fronte di 41 democratici.

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Seggi chiusi alle Hawaii e in gran parte dell'Alaska

Anche alle Hawaii e in gran parte dell'Alaska i seggi sono ormai chiusi. Nel primo caso, nel 2020 i quattro grandi elettori delle isole erano andati Joe Biden, mentre i tre dell'Alaska erano andati a Trump.

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New York Times: Trump ha l'89% di probabilità di conquistare la presidenza

Secondo il quotidiano Usa The New York Times, Donald Trump ha l'89 per cento di probabilità di diventare nuovamente presidente.

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Trump vince in Carolina del Nord, Harris in Oregon, Virginia e New Mexico: il tycoon a quota 230 grandi elettori

Donald Trump ha vinto in Carolina del Nord, uno degli Stati chiave di queste elezioni. È il primo swing State assegnato a uno dei due candidati.

Per il momento Trump risulta in vantaggio anche in tutti gli altri Stati in bilico ma lo scrutinio è ancora in corso ed è troppo presto per dichiarare una vittoria.

Kamala Harris ha invece vinto in Oregon aggiudicandosi altri otto grandi elettori, in New Mexico (5) e Virginia (13), arrivando così a 205.

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Anche il Colorado vota a favore del diritto di accesso all'aborto

Gli elettori del Colorado hanno approvato un emendamento che tutela l'accesso all'aborto e rende obbligatoria la copertura assicurativa per l'interruzione di gravidanza.

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Trump in vantaggio su Harris negli swing States

Se inizialmente Harris sembrava in vantaggio nello Stato in bilico più importante, la Pennsylvania, con il 72 per cento dei voti scrutinati Trump sta rimontando e risulta in testa con il 51,4 per cento delle preferenze contro il 47,7 per cento di Harris. Anche in Wisconsin e in Michigan il tycoon risulta in vantaggio. Questi tre Stati sono l'unica possibilità per Harris di vincere.

In questo momento il New York Times ritiene probabile che Trump vinca la presidenza, proprio perché è in vantaggio in tutti gli swing States.

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Kamala Harris vince in California e nello Stato di Washington, a Trump l'Iowa, il Kansas e l'Idaho

Come previsto, con la chiusura dei seggi la vittoria negli Stati della California e di Washington è stata assegnata a Kamala Harris, che sale così a 179 grandi elettori. Alla candidata democratica anche un distretto congressuale del Maine.

Trump vince nell'Iowa, in Kansas e in Idaho, per un totale di 214 grandi elettori

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Il clima all'Howard university di Washington D.C., headquarter di Kamala Harris

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Si chiudono le urne anche in California, Idaho, Oregon e nello stato di Washington

Alle 5 (ora italiana) chiudono i seggi elettorali in California, Idaho, Oregon e nello stato di Washington.

La California, tradizionalmente una roccaforte dem, è lo Stato che assegna il maggior numero di grandi elettori - 54. La vittoria di Harris qui è certa. Anche in Oregon e Washington ci si aspetta una vittoria dei democratici mentre in Idaho Trump è dato vincitore.

I seggi rimangono aperti solo in Alaska e nelle Hawaii, dove chiuderanno tra le 6 e le 7 (ora italiana).

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Elon Musk a Mar-a-Lago con Trump per seguire i risultati

Donald Trump è nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, per la nottata elettorale.

Tra gli ospiti: Elon Musk, l’ex candidato presidente no-vax Robert F. Kennedy Jr., il figlio dell’ex presidente brasiliano Nigel Bolsonaro, la celebrity televisiva Caitlin Jenner, il leader dell’estrema destra britannica Nigel Farage.

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Trump vince in Montana e Utah, Harris in Colorado e nel distretto di Columbia

Assegnati a Donald Trump il Montana (4 grandi elettori) e lo Utah (6), a Kamala Harris il Colorado (10) e il distretto di Columbia (3), quello della capitale Washington D.C.

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Chiudono i seggi in Montana, Utah e Nevada, l'ultimo degli Stati in bilico

Alle 4 (ora italiana) chiudono i seggi anche in Montana, Utah e soprattutto Nevada, l’ultimo dei 7 stati in bilico e quello che tra questi mette in palio il minor numero di grandi elettori (6).

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Trump vince il Missouri e sale a 188 grandi elettori contro i 99 di Harris

Donald Trump ha vinto anche in Missouri e porta così i suoi grandi elettori a 188 contro i 99 di Harris.

Trump ha vinto anche in uno dei tre distretti congressuali del Nebraska. Il Nebraska e il Maine sono gli unici due Stati che assegnano i grandi elettori per distretto congressuale.

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Lo Stato di New York e il Maryland approvano l'emendamento sul diritto all'aborto

Gli elettori dello Stato di New York e del Maryland hanno approvato un emendamento per proteggere l'accesso all'aborto a livello costituzionale.

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In Florida rimarrà vietato abortire dopo le prime sei settimane di gravidanza

Non è passato in Florida il referendum per proteggere il diritto all'aborto entro le 24 settimane di gestazione inserendolo nella Costituzione. I voti a favore si sono fermati al 57 per cento sul 60 per cento richiesto perché la misura passasse.

Anche in Arizona, Colorado, Maryland, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New York e South Dakota oggi si vota per inserire il diritto all'aborto nella Costituzione dei diversi Stati e a differenza della Florida servirà il 50 per cento dei voti a favore per far passare la proposta.

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La situazione negli Stati in bilico

I seggi sono chiusi in sei dei sette Stati in bilico:

• Georgia (16 grandi elettori)

• Michigan (15)

• North Carolina (16)

• Arizona (11)

• Wisconsin (10)

• Pennsylvania (19)

Manca solo il Nevada, con i suoi 6 grandi elettori.

Secondo le previsioni del New York Times in questo momento Trump è favorito in Georgia, Arizona e North Carolina. Negli altri Stati la situazione è più in bilico. Per il momento, come già pronosticato nei mesi di campagna elettorale, la Pennsylvania si conferma lo Stato che farà da ago della bilancia.

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Trump a 177 grandi elettori, Harris a 99

Con la chiusura di nuovi seggi, assegnati a Donald Trump Texas, Ohio, Wyoming, North Dakota, South Dakota e Louisiana. A Kamala Harris lo Stato di New York, con ben 28 grandi elettori

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Democrazia ed economia i temi più importanti per gli elettori Usa

Tra l'elettorato democratico la preoccupazione principale riguarda la democrazia mentre per i sostenitori di Trump l'economia è il tema più importante.

Leggi qui il nostro approfondimento sugli exit poll delle elezioni presidenziali statunitensi

Elezioni Usa: democrazia ed economia i temi più caldi per gli elettori

I sostenitori di Harris pongono l’accento sulla democrazia, mentre gli elettori di Trump danno priorità all’economia, secondo i sondaggi condotti all’uscita da…

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Chiudono i seggi in altri 15 Stati

Alle 3 (ora italiana) chiudono i seggi in Michigan, Wisconsin, Arizona - tre dei sette Stati in bilico -, New York, Iowa, Louisiana, Minnesota, Nebraska, Colorado, Kansas, North Dakota, New Mexico, South Dakota, Texas, Wyoming.

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La mappa con lo spoglio dei voti in diretta su Euronews

Potete consultare lo spoglio dei voi in diretta anche qui

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Kamala Harris vince in Illinois

I media statunitensi assegnano alla candidata democratica l'Illinois e i suoi 19 grandi elettori

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Stati democratici e repubblicani: il confronto con il 2020

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A Trump 101 grandi elettori, a Harris 52

I media statunitensi assegnano a Donald Trump Florida, Arkansas, Alabama, Oklahoma, Tennessee, South Carolina, Mississippi, che si vanno ad aggiungere a Kentucky, Indiana e West Virginia portando il candidato repubblicano a 101 grandi elettori.

Assegnati a Kamala Harris New Jersey, Delaware, Rhode Island, Massachussets, Connecticut e Maryland, oltre al Vermont, portando i grandi elettori a suo favore a 52.

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Dalle 2 chiudono i seggi in Pennsylvania e in altri 15 Stati

Iniziano a chiudere i seggi in Pennsylvania, il più importante Stato in bilico di queste elezioni e capace di ribaltarne l'esito.

A partire dalle 2 (ora italiana) chiudono i seggi anche in altri 15 Stati, quasi tutti quelli dell'East Coast. Si tratta di Connecticut, Delaware, DC, Maine, Maryland, Massachussets, New Hampshire, New Jersey, Rhode Island, Tennessee, Alabama, Illinois, Mississippi, Oklahoma, Missouri e Arkansas.

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Trump vince in West Virginia

Si prevede che Donald Trump vincerà la corsa presidenziale in West Virginia, assicurandosi i quattro grandi elettori dello Stato e portando a 23 i grandi elettori a suo favore

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Urne chiuse in North Carolina, Ohio e West Virginia

Si sono chiusi i seggi nello Stato in bilico della North Carolina, in Ohio e in West Virginia.

I voti elettorali in gioco in questi Stati sono:

  • North Carolina - 16 elettori
  • Ohio - 17 elettori
  • West Virginia - 3 elettori
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I media statunitensi assegnano Kentucky e Indiana a Trump, il Vermont a Harris

I principali media statunitensi assegnano a Trump il Kentucky e l'Indiana e a Harris il Vermont, portando per ora a 19 il numero di grandi elettori assegnati al candidato repubblicano e a tre quelli della candidata democratica. Il Kentucky e il Vermont confermano risultati del 2020.

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Chiuse le urne in diversi Stati: occhi puntati sulla Georgia

All'1:00 (ora italiana) si chiudono i seggi in diversi Stati Usa.

Ecco quali sono e quanti sono i grandi elettori che assegnano:

  • Georgia - 16 elettori
  • Virginia - 13 elettori
  • Indiana - 11 elettori
  • South Carolina - 9 elettori
  • Kentucky - 8 elettori
  • Vermont - 3 elettori

In Florida hanno iniziato a chiudere i primi seggi mentre i restanti chiuderanno tra l'1:30 e le 2:00.

Tutti gli occhi sono per ora puntati sulla Georgia, Stato in bilico dove Biden ha vinto nel 2020 e dove ora i due candidati risultano testa a testa. La Georgia è uno degli stati con la più alta percentuale di residenti neri o afroamericani, il 33 per cento. Secondo le proiezioni qui Harris dovrebbe ottenere l'86 per cento dei voti degli elettori afroamericani, due punti in meno rispetto a Biden. Gli indipendenti sembrano essere più orientati verso l'ex presidente Donald Trump.

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Kamala Harris avverte gli elettori: rimanete in fila per votare anche se i seggi chiudono

La candidata democratica ha pubblicato diversi post su X avvertendo gli elettori sul loro diritto di voto: "Potete votare se eravate in fila prima della chiusura dei seggi"

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Trump parla di presunti brogli anche in Michigan

Sul suo social media Truth, Trump sostiene siano in corso brogli anche in Michigan dopo che le autorità statali hanno smentito la precedente accusa di brogli nei seggi della Pennsylvania.

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Elezioni Usa, i fatti principali

Le cose principali da sapere finora. Continuate a seguire il nostro liveblog per gli aggiornamenti minuto per minuto, mentre qui potete seguire in diretta lo spoglio dei voti, sulla base delle informazioni fornite da AP.

  • Donald Trump alle 11:35 ora italiana ha ottenuto i dieci grandi elettori del Wisconsin, superando così la soglia dei 270 necessaria per essere eletto presidente.
  • Tutti i seggi sono ormai chiusi negli Stati Uniti, compresi gli ultimi aperti in Alaska fino alle 7 ora italiana. L'affluenza alle urne è sembrata alta
  • Non sono stati segnalati grandi problemi nelle operazioni voto, a parte alcuni problemi tecnici sporadici. Anche i timori di violenze si sono rivelati finora infondati: ci sono stati diversi falsi allarmi bomba e un uomo armato è stato arrestato nei pressi del Campidoglio, a Washington.
  • Donald Trump si è detto fiducioso della vittoria e ha cercato di stemperare i timori di una contestazione in caso di sconfitta. Il candidato repubblicano ha chiesto di evitare violenze, ma ha già parlato di brogli elettorali a Philadelphia, in Pennsylvania, e a Detroit, in Michigan. Kamala Harris ha fatto sapere che non si esprimerà prima della mattinata di mercoledì.
  • Al Senato, intanto, i repubblicani hanno già ottenuto la maggioranza.
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L'exit poll di Associated Press: il tema più importante per gli elettori è stato l'economia

Anche Associated Press ha diffuso i risultati del proprio sondaggio, anche questo tematico. Se secondo i dati della Nbc il tema più importante per gli elettori è stato lo stato della democrazia, per i 110mila elettori intervistati da Ap il tema più importante è stato invece l’economia (39 per cento), seguito da immigrazione (20 per cento) e aborto (11 per cento).

La maggioranza degli intervistati ha detto di ritenere Trump più efficace di Harris sull’economia e sull’immigrazione. Inoltre sette persone intervistate su dieci hanno detto che ritengono che il paese stia andando nella "direzione sbagliata". Circa metà di loro ha poi risposto che lo stato della democrazia è stato il fattore che li ha spinti ad andare a votare.

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Chiusi i primi seggi in alcune aree dell'Indiana e del Kentucky

Nelle zone orientali dell'Indiana e del Kentucky, a mezzanotte italiana, hanno chiuso i seggi elettorali che si trovano nel fuso orario orientale (GMT-5). Nelle aree più interne i seggi chiuderanno all'una, quindi per le prime proiezioni bisognerà aspettare un'altra ora, ma si tratta di Stati dove sembra scontata la vittoria dei Repubblicani.

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Circa trenta allarmi bomba nei seggi di tutto il Paese

Secondo le forze dell'ordine circa trenta falsi allarmi bomba hanno preso di mira diversi seggi in tutti gli Stati Uniti, di cui 17 solo in Georgia. Secondo le autorità le minacce rientrerebbero in uno sforzo straniero per interrompere il voto.

Ciò avviene dopo che l'Fbi ha rilasciato oggi una dichiarazione in cui riconosce l'esistenza di false minacce, aggiungendo che sembrano provenire da domini russi. 

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Donald Trump parla di presunti brogli a Philadelphia: smentito dal difensore civico della città

Seth Bluestein, il difensore civico di Philadelphia, in Pennsylvania, ha smentito quanto scritto da Donald Trump sul suo social network Truth, assicurando che nella città non ci sono stati brogli elettorali: "Votare a Philadelphia è sicuro", ha detto.

Poco prima il candidato repubblicano aveva scritto che nelle ultime ore aveva sentito parlare di "enormi" brogli elettorali nella città, la più grande del più importanti dei sette Stati in bilico.

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Chiusura dei seggi posticipata in alcuni Stati

In alcune circoscrizioni di tre Stati in bilico, Pennsylvania, North Carolina e Georgia, la chiusura dei seggi è stata posticipata da venti minuti a due ore.

In Georgia, a causa di allarmi bomba considerati non credibili dalle autorità, alcuni seggi nella contea di Gwinnett e di Fulton hanno deciso di posticipare la chiusura, mentre per una serie di problemi tecnici con le macchine elettorali lo stesso è avvenuto nella contea di Cambria, in Pennsylvania, e in due circoscrizioni in North Carolina.

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Altri exit poll dalla Nbc: stato della democrazia ed economia i temi più importanti per gli elettori

Lo stato della democrazia e l'economia sono stati in cima ai pensieri degli elettori, sia uomini che donne. La democrazia è al primo posto, con il 35 per cento che ha dichiarato che era la questione più importante per decidere chi votare, seguita dall'economia con il 31 per cento.

Gli elettori hanno classificato come temi più importanti l'aborto (14 per cento, 19 per cento tra le donne, appena l'8 per cento tra gli uomini) e l'immigrazione (11 per cento), mentre solo il 4 per cento ha nominato la politica estera.

I sostenitori di Harris e di Trump erano nettamente divisi su quali fossero le questioni più importanti. La metà degli elettori di Harris ha indicato lo stato della democrazia come priorità assoluta, seguito dall'aborto e dall'economia. Al contrario, la maggioranza dei sostenitori di Trump ha dichiarato che l'economia è la loro maggiore preoccupazione, seguita da immigrazione e democrazia.

Gli elettori bianchi vedono Donald Trump meno favorevolmente oggi rispetto a quattro anni fa. Il gradimento dell'ex presidente si attesta al 49 per cento, in calo rispetto al 57 per cento del 2020. Gli exit poll però mostrano un movimento opposto tra gli elettori di colore. Il favore di Trump è leggermente aumentato sia tra gli elettori neri che tra quelli latini.

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La Cnn diffonde i primi exit poll: tre quarti dell'elettorato ha una visione negativa di come vanno le cose negli Stati Uniti

La Cnn ha pubblicato i primi exit poll sulle elezioni. Una specifica necessaria: gli exit poll negli Stati Uniti non sono come in Italia, dove sono basati sui sondaggi fatti fuori dai seggi elettorali e con i quali viene chiesto agli elettori cosa hanno votato. Si basano soltanto sulle risposte di migliaia di elettori ad alcune domande più generali e possono mostrare la composizione demografica o etnica del voto.

Secondo i primi dati circa tre quarti dell'elettorato ha una visione negativa di come vanno le cose negli Stati Uniti oggi. Solo circa un quarto si definisce entusiasta o soddisfatto dello stato della Nazione, più di 4 su 10 sono insoddisfatti e circa 3 su 10 si dicono arrabbiati. Ma gli elettori rimangono generalmente ottimisti, con più di 6 su 10 che affermano che i giorni migliori dell'America sono nel futuro.

L'indice di gradimento del presidente Joe Biden è in calo a livello nazionale, con circa 4 elettori su 10 che dicono di approvare il suo operato e la maggioranza che lo disapprova.

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Negato accesso a media al quartier generale di Trump

Ai giornalisti di numerose testate è stato negato l'accesso a Mar-a-Lago, la residenza di Donald Trump a Palm Beach, dove il candidato repubblicano seguirà lo scrutinio elettorale. Per la loro copertura "risibile" della campagna elettorale di Trump, sono stati esclusi tra gli altri i giornalisti di Politico, Axios e Voice of America.

Nel frattempo Harris sta chiamando gli elettori democratici per chiedere di andare a votare finche c'è tempo.

 

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Elezioni Usa, si avvicina la chiusura dei seggi

Manca poco alla chiusura dei seggi nei primi Stati e all'inizio dello spoglio che potrete seguire nella nostra diretta. Ecco cosa sappiamo finora.

  • Donald Trump si è detto fiducioso della vittoria e ha cercato di stemperare i timori di una contestazione in caso di sconfitta. Il candidato repubblicano ha chiesto di evitare violenze ma ha già insinuato ci siano stati brogli elettorali a Philadelphia
  • Kamala Harris ha esortato gli americani di andare a votare: è considerata determinante l'affluenza degli indecisi, specie in sette Stati in bilico
  • Questo 5 novembre si è votato nei 50 Stati più il Distretto di Columbia, quello di Washington Dc: si decidono i 538 grandi elettori che sceglieranno formalmente il presidente, secondo il sistema Usa
  • Il timore di disordini si è limitato finora all'arresto di uomo armato nella capitale e a diverse allerte bomba: resta da vedere cosa accadra nelle prossime ore e nei prossimi giorni
  • Dopo le contestazioni e le violenze seguiti alle presidenziali del 2020, in molte contee Usa sono state rafforzate le misure di sicurezza degli scrutatori e cambiate le regole sulla certificazione dei voti

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Washington, arrestato un uomo con un fucile nei pressi del Campidoglio

Un uomo è stato arrestato nei pressi del Campidoglio di Washington Dc. Secondo la polizia, aveva con sè un fucile e dei lanciarazzi. Un'altra persone è stata fermata in Michigan dopo avere postato on line minacce di fare una strage contro sostenitori conservatori.

In generale l'Fbi ha vagliato decine di allarmi-bomba in diversi Stati che "sembrano provenire da domini e-mail russi", ha detto l'agenzia in un comunicato.

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Tutti gli altri referendum del 5 novembre negli Usa, dalla California al Maine

Ci affidiamo a uno degli storici magazine Usa, Newsweek, per dirvi di tutti gli altri referendum che gli americani hanno trovato nei seggi. Dalla fine dei lavori forzati in California e Nevada, alle limitazioni alla caccia ai grandi felini in Colorado e alla liberalizzazione delle droghe leggere in Massachusetts, fino al bando all'eutanasia in West Virginia e al Maine che vota per cambiare la bandiera!

From slavery to trophy hunting: 6 surprising issues Americans will vote on

As well as the main questions on the ballot next Tuesday, voters in several states will be asked to vote on a range of down-ballot measures.

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Aborto on the ballot: negli Usa si vota per proteggere il diritto a interrompere una gravidanza

Tra questa notte e domani, nel migliore degli scenari, sapremo chi ha vinto le presidenziali Usa. Tutti gli occhi sono su quei risultati inevitabilmente. Ma si è votato anche per tantissimi referendum.

Partiamo da quello più controverso sull'aborto, una questione che dovrebbe spingere tante donne a votare Harris secondo i sondaggisti. In 10 Stati Usa si vota per includere il diritto di interrompere una gravidanza nella Costituzione statale, una questione discussa da quando nel giugno 2022 la Corte Suprema ha ribaltato la sentenza Roe v Wade e la protezione federale garantita all'aborto.

Arizona e Florida votano sulla limitazione stabilita dopo poche setttimane di gravidanza, rendendo molto difficile un'interruzione volontaria. In Nebraska ci sono due proposition concorrenti: confermare il nuovo divieto a 12 settimane o ampliare i limiti per l'aborto.

In altri Stati, come Colorado e New York, gli elettori devono scegliere se aumentare le protezioni per la procedura e renderle più difficili da revocare in futuro.

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Ritorni e novità: chi potrebbe fare parte di un nuovo governo Trump

Sembra che il patron del social X e di tante altre mega imprese globali, Elon Musk, sarà al watch party di Trump. Nulla di così strano per uno dei maggiori finanziatori della campagna del candidato repubblicano, che ha fatto notizia anche con le sue lotterie milionarie per gli elettori conservatori.

Si è vociferato di una partecipazione di Musk in una eventuale amministrazione Trump. Chi altri ci sarebbe in un nuovo governo di The Donald?

Da Musk a Pompeo: chi potrebbe far parte del Trump team

La battaglia per le elezioni americane si gioca sul filo del rasoio. Ma se Trump riuscisse a tornare alla Casa Bianca, quali sono le persone che probabilmente…

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E in caso di pareggio tra Harris e Trump?

Nelle elezioni del 2016 Trump fu certo della vittoria dopo poche ore dalla chiusura dei seggi. Nel 2020 Joe Biden dovette attendere qualche giorno per avere conferme dalla Pennsylvania (che potrebbe lasciare tutto in sospeso anche questa volta). Senza andare indietro al 2000 quando Bush batté Gore solo dopo l'interminabile riconteggio e vari ricorsi in Florida.

Che succederebbe se i due principali candidati finissero con un pareggio assoluto, 269 grandi elettori a testa? È accaduto due volte nella storia. Cosa prevede la Costituzione statunitense? Quali poteri avrebbe il nuovo Congresso? Lo ha raccontato e spiegato per bene il nostro Vincenzo Genovese.

Stati Uniti, e se le elezioni finissero in pareggio?

Un emendamento alla Costituzione, vecchio di oltre due secoli, determina la scelta del vincitore in caso di pareggio

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Come funziona il sistema elettorale Usa? Le tappe dopo il voto

È passato da poco il giro di boa dell'election day negli Stati Uniti. Cerchiamo di capire allora cosa accadrà dopo la chiusura delle urne. Pochi punti, per capirci:

  • Negli Stati Uniti non conta il voto popolare assoluto (altrimenti Hillary Clinton avrebbe battuto Trump otto anni fa), ma la vittoria nei singoli Stati questo 5 novembre
  • Sono infatti i "Grandi elettori" a votare il candidato presidente il prossimo 17 dicembre. Sono 538 (per vincere ne servono 270). Si va dai 55 della California ai 3 del Wyoming. Chi vince li prende tutti (solo i 5 del Nebraska e i 4 del Maine sono assegnati in modo proporzionale
  • Il 3 gennaio 2025 si riunirà il nuovo Congresso e il 6 gennaio il vicepresidente (come Pence nel 2021 durante l'assalto) dovrà certificare il voto dei grandi elettori e dunque l'elezione del Presidente
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Harris o Trump? Cosa cambia per l'Europa

Con i nostri colleghi nelle varie redazioni di Euronews ci siamo chiesti cosa cambierebbe per l'Unione Europa in caso vinca Harris o vinca Trump.

Una presidenza democratica in linea con quella di Joe Biden o una nuova presidenza Trump, che potrebbe riproporre le politiche del suo primo quadriennio alla Casa Bianca: farebbe molta differenza per i 27, impegnati nel sostegno all'Ucraina e alle prese con i pericoli della guerra in Medio Oriente e con lo scontro commerciale con la Cina.

Ecco qui le nostre analisi in caso di vittoria di Kamala Harris.

E quella in caso di vittoria di Trump.

Una vittoria di Trump mette in guardia l’Europa

Una vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi potrebbe incrinare le relazioni con l’Ue su questioni che vanno dal commercio alla sicure…

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Forse non tutti sanno che... (curiosità varie sulle elezioni Usa)

Continuiamo con le curiosità su queste elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

  1. Harris vicendo sarebbe la prima donna presidente (Hillary Clinton fu battuta da Trump nel 2016)
  2. Se toccasse a Trump, già presidente nel 2016-2020, sarebbe il secondo nella storia a tornare alla Casa Bianca a distanza di anni (il precedente: Grover Cleveland nel 1885-89 e nel 1893-97)
  3. I nomi sulla scheda elettorale per il Presidente sono quattro: oltre a Harris e Trump, ci sono Jill Stein dei Verdi e Chase Oliver del Partito Libertario
  4. Si vota a novembre per tradizione e di martedì per aspettare la fine della stagione dei raccolti e dare tempo, dopo la domenica di festa, di arrivare ai seggi.

Quante ne sapevate (forse la 1 e la 4)?

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I Simpson avevano previsto la prima presidenza Trump: vale ora anche per Harris?

Sembra proprio che i Simpson e i loro creatori, oltre a dare vita a un successo Tv globale, abbiano anche doti di premonizione. Era successo con Trump e forse... ne ha scritto il nostro collega David Mouriquand.

Elezioni americane: i Simpson hanno previsto il risultato del 2024?

Nel mondo della cultura pop, è ormai assodato che lo show animato I Simpson ha una straordinaria capacità di predire il futuro. Ora, una clip già diventata vir…

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Occhio agli Swing States: quando si avranno i primi dati

Sono gli Stati che potrebbero finire in blu o in rosso sulla mappa, Democratici o Repubblicani. Si gioca una partita contea per contea fino all'ultimo voto e la posta in palio non è trascurabile in termini di grandi elettori.

  • Arizona 11 grandi elettori - seggi chiusi all'1 del mattino (ora italiana)
  • Georgia 16 grandi elettori - seggi chiusi all'1 del mattino
  • Michigan 15 grandi elettori - seggi chiusi alle 2 (in buona parte dello Stato)
  • Nevada 6 grandi elettori - seggi chiusi alle 4
  • North Carolina 16 grandi elettori - seggi chiusi all'1:30
  • Pennsylvania 19 grandi elettori - seggi chiusi alle 2
  • Wisconsin 10 grandi elettori - seggi chiusi alle 3

Al link sotto avete tutto il calendario di questa lunga maratona elettorale.

Trump o Harris? Usa al voto per elezioni presidenziali serratissime

Mancano poche ore e scopriremo chi sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Euronews vi accompagna nei momenti finali di questa tesissima campag…

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Trump: "Ci vorrà tempo per certificare le elezioni"

L'elezione "non sarà nemmeno serrata" ha detto Trump parlando con i giornalisti in Florida. "Ma ci vorrà molto tempo per certificare" il risultato ha precisato l'ex presidente. 

Il candidato repubblicano ha aggiunto che sarà il "primo" a riconoscere la sconfitta se riterrà che le elezioni siano state giuste. "Per ora sembra che lo siano", ha detto Trump. L'America è traumatizzata da quanto accaduto dopo le scorse presidenziali, quando le contestazioni della vittoria di Biden da parte di Trump e dei suoi sostenitori durate mesi sfociarono nell'assalto del Campidoglio di Washington da parte di una folla di manifestanti il 6 gennaio 2021.

L’assalto a Capitol Hill minuto per minuto

Cosa è successo nella giornata nera della democrazia Usa

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Quando chiudono i seggi e iniziano (i watch party)

La candidata democratica Kamala Harris ha detto che trascorrerà a Washington tutta la giornata elettorale a Washington e sarà da questa sera nel quartier generale della sua campagna elettorale, alla Howard University, storico ateneo degli studenti afro-americani nella capitale (dove si è laurata nel 1986).

La vicepresidente ha già votato per posta in California. Ma quando inizierà il suo watch party (Trump lo passerà nel suo resort Mar-a-Lago)?

Negli Stati Uniti i seggi non chiudono alla stessa ora: i primi terminano le operazioni di voto alla mezzanotte italiana, come in Indiana e parte del Kentucky (Stati tradizionalmente repubblicani).  Gli ultimi, sulle isole Aleutine dell’Alaska, chiudono alle 7 del mattino. 

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Trump ha votato in Florida: "Stiamo andando bene"

"Mi sento fiducioso, questa è stata la nostra migliore campagna, so che stiamo andando bene".

Lo ha detto Donald Trump al seggio di West Palm Beach insieme con la moglie Melania.

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Trump chiama la gente al voto e accusa i "Democratici Comunisti Radicali"

Anche il candidato repubblicano ha lanciato una serie di appelli sui social a seggi aperti. Questo dice:

"Ora è ufficialmente il GIORNO DELLE ELEZIONI! Sarà il giorno più importante della storia americana. L'entusiasmo degli elettori è alle stelle perchè la gente vuole rendere l'America di nuovo grande. Ciò significa che le file saranno lunghe! Ho bisogno che tu consegni il tuo voto, non importa quanto tempo ci vorrà. RIMANI IN CODA! I Democratici Comunisti Radicali vogliono che tu faccia le valigie e torni a casa. Insieme, otterremo una vittoria straordinaria per RENDERE L'AMERICA DI NUOVO GRANDE!".

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Harris invita gli americani a votare: l'affluenza potrebbe risultare decisiva per la sua vittoria

Potrebbe risultare decisiva l'affluenza alle urne negli Usa per dare la vittoria a Harris o Trump. Non a caso la vicepresidente Usa continua a invitare sui social gli americani a votare.

Ricordiamo gli ultimi sondaggi. Secondo FiveThirtyEight di Nate Silver Kamala Harris ha poco più del 50 per cento di possibilità di vincere contro il 49,6 per cento di Donald Trump, il che si tradurrebbe in 271 grandi elettori per lei e 267 per lui.

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Le 13 contee che decideranno il risultato

Il prossimo presidente americano verrà sancito dal risultato dei sette Stati in bilico (swing states), a partire dalla Pennsylvania, che considerando l'alto numero di elettori (e conseguentemente di grandi elettori, ben 19) potrebbe risultare decisiva. Ma andando ad analizzare ancor più da vicino la situazione, sono tredici contee, all'interno di quegli stessi Stati, che appaiono fondamentali per il risultato finale.

Una di queste è quella di Erie, situata proprio in Pennsylvania: qui gli abitanti sono 270mila le loro scelte potrebbero fare la differenza nell'intero Stato. A partire dal 2008, chi ha vinto nella contea è sempre stato eletto presidente. Anche Biden, all'ultima tornata, ha battuto Trump qui, benché per una manciata di voti.

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Oltre un terzo degli elettori ha già votato!

Potrebbe suonare strano visto che i seggi sono aperti da quattro ore circa. Ma tantissimi americani hanno scelto il voto anticipato per posta: almeno 65 milioni di aventi diritto al voto.

Nel 2020 erano stati molti di più, ma si era in piena pandemia. Si tratta comunque di oltre un terzo dei votanti, se si pensa che quattro anni fa sono andati alle urne in tutto poco più di 158 milioni di persone. L'affluenza fu superiore al 60 per cento, un dato che è stabile da una ventina d'anni

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Gli Usa votano anche per il Congresso, per i governatori e vari referendum

È un election day non da poco negli Stati Uniti. A parte la corsa alla Casa Bianca tra Kamala Harris e Donald Trump, gli americani sono chiamati a votare per il rinnovo parziale del Congresso, diverse cariche locali e per quesiti referendari che possono cambiare a loro modo il destino degli Usa.

In palio, ci sono infatti 435 seggi della Camera dei Rappresentanti e 34 seggi al Senato: un rinnovo parziale che può ribaltare le maggioranze come abbiamo già analizzato nei giorni scorsi. Si scelgono anche 11 governatori statali, moltissime cariche locali e si vota per decine di referendum in vari Stati: il più importante, probabilmente, quello sul diritto di interrompere una gravidanza.

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America al voto, urne aperte: la diretta elettorale di Euronews

Urne aperte da poche ore negli Stati Uniti. Il voto arriva dopo una campagna elettorale piena di colpi di scena, dalla sostituzione in corsa di Joe Biden con la vice Kamala Harris in campo democratico all'attentato al repubblicano Donald Trump.

Comunque andrà saranno elezioni storiche ma si teme che una parte d'America possa contestare i risultati come accaduto nel 2020. Io sono Gabriele Barbati dalla redazione di Euronews a Roma, sarò con voi fino alla chiusura delle urne.

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