NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Naufragio Bayesian: gli indagati salgono a tre, il capitano Cutfield in attesa di tornare in Spagna

Naufragio Bayesian, indagato capitano James Cutfield
Naufragio Bayesian, indagato capitano James Cutfield Diritti d'autore Jonathan Brady/PA
Diritti d'autore Jonathan Brady/PA
Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Anche l'ufficiale macchine e il marinaio in plancia sono indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi del Bayesian insieme a James Cutfield. Il capitano è in attesa del passaporto per lasciare l'Italia

PUBBLICITÀ

Salgono a tre le persone iscritte nel registro degli indagati nell'inchiesta sul naufragio del veliero Bayesian, affondato lunedì scorso durante una tempesta davanti alla costa di Porticello, a Palermo. Altri due membri dell'equipaggio si aggiungono al capitano del superyacht James Cutfield, che fino a ora era l'unico sotto inchiesta.

Si tratta dell'ufficiale di macchine Tim Parker Eaton, ingegnere inglese, e di Matthew Griffith, francese di 22 anni, marinaio di guardia in plancia.

Come Cutfield, anche loro sono indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi.

All'ufficiale di macchine è stato contestato di non aver attivato i sistemi di sicurezza deputati a chiudere i portelloni dell'imbarcazione. Questa "dimenticanza" avrebbe fatto allagare la sala macchine provocando un black out e l'affondamento del veliero. Il marinaio in plancia, invece, non avrebbe dato l'allarme tempestivo sull'arrivo della bufera.

L'iscrizione nel registro degli indagati è propedeutica per permettere alla Procura di conferire gli incarichi per lo svolgimento delle autopsie sui corpi delle sette vittime, che sta continuando a slittare.

L'inchiesta sul naufragio è stata aperta dalla Procura di Termini Imerese per chiarire le dinamiche e le responsabilità che hanno portato al tragico inabissamento dell’imbarcazione, che ha causato la morte di sette persone.

Il procuratore capo Ambrogio Cartosio, che dirige le indagini, ha dichiarato che la sua squadra prenderà in considerazione ogni possibile elemento di responsabilità, compresi quelli del capitano, dell'equipaggio, delle persone incaricate della supervisione e del costruttore dello yacht.

Per questo, l'elenco degli indagati potrebbe allungarsi già nelle prossime ore. A partire dal primo ufficiale della barca, Tijs Koopman, olandese di 33 anni, che potrebbe passare da persona informata sui fatti a indagato.

Il capitano Cutfield è in attesa di lasciare l'Italia

Fino a questo momento, l'unico indagato era il capitano James Cutfield, che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei pubblici ministeri. Non ha retto, però, alla commozione ed è scoppiato in lacrime. 

Tuttavia, non avendo l’obbligo di restare in Italia poiché la Procura non ha chiesto misure cautelari, ha ottenuto la copia del passaporto per poter partire alla volta di Maiorca, dove vive con la moglie Cristina. 

Il comandante aveva già fornito la sua versione dei fatti e martedì è stato interrogato per la terza volta dai pm, ma “ha esercitato il suo diritto di rimanere in silenzio”, ha dichiarato il suo avvocato Aldo Mordiglia. Insieme a lui, anche Giovanni Rizzuti fa parte del team legale che sta lavorando sulla strategia difensiva da adottare. 

Per l’ex comandante del veliero la causa dell'inabissamento sta nello sbandamento

L'ex comandante del superyacht, Stephen Edwards, ha ricostruito in un post la possibile dinamica del naufragio, sostenendo che in quelle condizioni meteo “la nave è andata oltre i suoi limiti operativi”. 

L’ipotesi dell’affondamento, secondo lui, sta nell'inclinazione a 45 gradi che avrebbe assunto il veliero e che avrebbe potuto provocare allagamenti, smentendo la possibilità che ci fosse un portellone aperto. 

Anche per Cutfield, la colpa del naufragio risiede nell'imprevista tempesta, che gli esperti rinominano come “tromba d’acqua” o “downburst”.

“Non era prevista burrasca”, ha dichiarato Cutfiled e Raffaele Macauda, comandante della Guardia costiera di Palermo, lo ha confermato. C’era stata solo un’allerta gialla della Protezione civile per possibili temporali. 

PUBBLICITÀ

Chi è James Cutfield, il capitano del Bayesian

Nato ad Auckland, in Nuova Zelanda, il cinquantenne James Cutfield aveva scelto il Mediterraneo come sua seconda casa

La sua esperienza in mare è iniziata con un periodo da skipper, ma la svolta alla sua carriera è arrivata nel 2016 quando è entrato nel mondo delle imbarcazioni di lusso.

L’ultimo a ingaggiarlo è stato Mike Lynch, che gli aveva affidato il comando del Bayesian: un vero e proprio gioiello lungo 56 metri e con l’albero alto 75, il secondo più alto del mondo. 

Da comandante, ha solcato molti mari, ma si è affezionato in modo particolare al Mediterraneo. E proprio in quel mare che conosce come le sue tasche, è avvenuta la tragedia. 

PUBBLICITÀ

Al suo fianco ora ci sono la moglie Cristina e il fratello, che afferma: “Siamo increduli. James è un marinaio di grande esperienza, un velista di alto livello".

Cutfield, descritto come “depresso e disperato” da chi lo ha visto in questi giorni, si rifiuta però di essere paragonato a Schettino, ripetendo che ha fatto il possibile per salvare tutti e che a un certo punto l’acqua aveva invaso il veliero.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Naufragio Bayesian: il capitano Cutfield si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai pm

Naufragio Bayesian, indagato il comandante dello yacht affondato in Sicilia

Inchiesta corruzione Liguria: Toti vuole patteggiare 2 anni con lavori socialmente utili