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Gaza, la Spagna chiede una conferenza di pace sotto egida Onu

I partecipanti al summit a Madrid
I partecipanti al summit a Madrid Diritti d'autore Euronews
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Di Andrea Barolini
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Dopo un summit sulla situazione della Striscia di Gaza ospitato a Madrid, il governo di Pedro Sanchez ha proposto una conferenza di pace per trovare una soluzione al conflitto tra Israele e Hamas

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La Spagna sostiene tutti gli sforzi profusi da Qatar, Egitto e Stati Uniti per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, al fine di porre fine a tutte le violenze. E per questo si farà promotrice di una conferenza internazionale di pace con le parti in conflitto, sperando che essa sia sotto l'egida delle Nazioni Unite. A spiegarlo è stato il ministro degli Esteri del governo di Madrid José Manuel Albares, al termine di un summit che ha riunito il Gruppo di contatto arabo-islamico e alcune nazioni europee.

Presente, tra gli altri, il capo della diplomazia europea Josep Borrell

Il vertice è stato ospitato nel Palazzo della Moncloa, residenza ufficiale del governo iberico: il primo ministro Pedro Sanchez ha accolto i ministri degli Esteri di Palestina, Arabia Saudita, Slovenia, Norvegia, Turchia ed Egitto. Presenti anche il segretario generale della Lega Araba, un ministro del Qatar e l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera Josep Borrell.

Parlando con i giornalisti, Albares ha sottolineato come il Gruppo di contatto sia attualmente “convinto circa la necessità di attuare la soluzione dei due Stati. I Paesi qui presenti sono uniti da questo obiettivo comune, nell'ottica di spingere la comunità internazionale verso un'azione concertata".

"Anche senza Israele e Hamas la comunità internazionale agisca"

Il ministro spagnolo ha quindi aggiunto che i cittadini israeliani tenuti in ostaggio devono essere rilasciati, ma ha sottolineato al contempo come la popolazione della Striscia di Gaza abbia bisogno urgente di un “ingresso massiccio, immediato e senza ostacoli di aiuti umanitari”.

La Spagna, insieme a Norvegia e Irlanda, ha formalmente riconosciuto lo Stato palestinese nello scorso mese di maggio: una scelta che ha suscitato l'irritazione di Israele. Secondo Albares, anche nel caso in cui il governo di Tel Aviv e Hamas non vogliano o non possano partecipare a una trattativa "la comunità internazionale deve esercitare lo stesso la propria responsabilità e avanzare".

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