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Prestito da 50 miliardi di dollari all'Ucraina, tre opzioni per i Paesi europei

I Paesi dell'UE devono decidere come strutturare il prestito da 50 miliardi di dollari a favore dell'Ucraina
I Paesi dell'UE devono decidere come strutturare il prestito da 50 miliardi di dollari a favore dell'Ucraina Diritti d'autore European Union, 2024.
Diritti d'autore European Union, 2024.
Di Jorge LiboreiroPaula Soler
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il G7 ha promesso di concedere un prestito da 50 miliardi di dollari all'Ucraina, ma l'iniziativa richiede un accordo tra i 27 membri dell'Unione europea. Ecco le possibili opzioni

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La Commissione europea ha presentato agli Stati membri tre opzioni per realizzare il piano del G7 che prevede che gli alleati occidentali concedano un prestito da 50 miliardi di dollari (45 miliardi di euro) per sostenere le spese militari e l'economia dell'Ucraina in guerra contro la Russia. Il piano, siglato al vertice del G7 di giugno, utilizzerà come garanzia i beni congelati della Banca centrale russa. La maggior parte di essi (per un controvalore stimato in 210 miliardi di euro) è presente sui territori dei Ventisette.

Sebbene gli alleati non possano confiscare il denaro, possono utilizzare gli interessi che i capitali generano per garantire il graduale rimborso del prestito, evitando così di pagare in prima persona. Ma i rischi finanziari non sono esclusi in questa manovra, la prima mai compiuta di questo tipo, a partire dalla possibilità che questi beni vengano restituiti prima che i rimborsi siano completati. Il che esporrebbe i Paesi che concederanno il prestito al rischio di non avere più a disposizione la fonte di introiti e ritrovarsi così a dover pagare, oppure ad essere inadempienti rispetto a quanto promesso.

Secondo il diritto dell'Unione europea, le sanzioni contro la Russia devono essere prorogate ogni sei mesi all'unanimità, il che significa che un singolo Paese potrebbe bloccarne il rinnovo. Mandando così in fumo il piano del G7. L'Ungheria, in particolare, ha spesso fatto saltare decisioni a sostegno dell'Ucraina e attualmente sta impedendo a Bruxelles di sbloccare 6,5 miliardi di euro di assistenza militare.

Le tre opzioni proposte dalla Commissione di Bruxelles

Così, per evitare questo scenario e garantire una prevedibilità sul lungo termine, la Commissione di Bruxelles ha proposto tre diverse opzioni durante una riunione tenuta venerdì, come hanno riferito diverse fonti diplomatiche a Euronews. La notizia è stata riportata per la prima volta dall'agenzia Reuters.

  • La prima opzione prevede di congelare i beni per cinque anni, ma con una revisione annuale. In questo caso, sarebbe necessaria una maggioranza qualificata per sbloccare i beni.
  • La seconda opzioni ipotizza di rinnovare le sanzioni sui beni russi ogni 36 mesi e le altre misure sulla Russia ogni sei mesi.
  • La terza opzione prevede il rinnovo di tutte le sanzioni contro la Russia ogni 36 mesi.

La seconda idea è quella che ha raccolto il maggior numero di consensi, ha fatto sapere un diplomatico, anche se gli Stati membri sono ancora in attesa di dettagli specifici. La presentazione di venerdì è stata fatta oralmente da Bjoern Seibert, capo dello staff della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Una proposta formale dovrebbe essere presentata agli Stati membri nei prossimi giorni.

La pressione degli Stati Uniti sui governi europei

Seibert ha descritto le tre opzioni come accettabili per gli Stati Uniti, che stanno facendo pressione su Bruxelles affinché si muova rapidamente e garantisca che i 50 miliardi di dollari arrivino in Ucraina entro la fine dell'anno. La situazione economica nel Paese è considerata disastrosa dopo oltre due anni di guerra e gli alleati temono che la Russia possa scatenare una crisi umanitaria in inverno.

La fretta, tuttavia, è diminuita nelle ultime settimane dopo che la vicepresidente Kamala Harris ha sostituito il presidente Joe Biden come candidato democratico, aumentando le speranze che Donald Trump, che ha giurato di tagliare gli aiuti americani a Kiev, sia tenuto lontano dalla Casa Bianca.

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