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Naufragio Bayesian: tutte le domande senza risposta dell'inchiesta, 7 vittime rimaste intrappolate

I palombari della Marina militare impiegati nelle operazione di recupero dei corpi
I palombari della Marina militare impiegati nelle operazione di recupero dei corpi Diritti d'autore Salvatore Cavalli/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Salvatore Cavalli/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Maria Michela Dalessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo il ritrovamento del corpo di Hannah Lynch, la settima vittima del naufragio del veliero Bayesian avvenuto il 19 agosto, sono ancora tanti i quesiti che avvolgono la vicenda dall'esito disastroso

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Quello di Hannah Lynch, la 18enne figlia del magnate britannico Mike Lynch, è stato l'ultimo corpo delle sette vittime del naufragio del veliero Bayesian, affondato nei pressi di Porticello (Palermo) alle 4 di mattina del 19 agosto dopo essere stato sorpreso da una tromba d'aria.

Le persone a bordo della barca a vela erano 22, dodici passeggeri e dieci membri dell'equipaggio. Quindici persone sono state tratte in salvo poco dopo il naufragio, mentre in sette sono rimaste intrappolate nelle cabine, tutte decedute. Dopo il recupero dell'ultima salma la procura di Termini Imerese disporrà l'autopsia sulle sette vittime del naufragio.

Naufragio Bayesian: la Procura ipotizza una catena di errori umani

Una tromba d'aria che investe un veliero con il secondo albero in alluminio più alto al mondo (75 metri), il vento a 150 chilometri orari in grado di ribaltare una barca di ben 56 metri. Nonostante gli eventi climatici imprevedibili - l'allerta meteo era comunque stata emanata -, a distanza di giorni dal naufragio spuntano sempre più fatti che sembrano indicare l'errore umano come causa più probabile della tragedia.

Dalla deriva mobile, parzialmente alzata, che potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità dello scafo, ad alcuni portelloni rimasti aperti, che avrebbero imbarcato una grande quantità d'acqua in poco tempo favorendo il rapido inabissamento del veliero, fino ai motori spenti e al mancato funzionamento del sistema che in casi analoghi dovrebbe sigillare i boccaporto e gli accessi all'interno.

Naufragio Bayesian: le indagini e i reati

In attesa delle operazione di recupero del Bayesian, per esaminare l'imbarcazione e la scatola nera dalle quali si attendono elementi decisivi, la procura di Termini Imerese indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni. Tutti reati colposi, previsti da specifici articoli del codice penale che prevede anche gli stessi reati commessi con dolo.

Per ricostruire cosa è successo prima e durante la tempesta che nelle prime ore del mattino ha colpito la rada è stato sentito per ore il comandante, James Cutfield, 51 anni, della Nuova Zelanda.

Solo l'imbarcazione battente bandiera britannica è affondata nel giro di pochi minuti, mentre altre imbarcazioni - anche più piccole - hanno resistito. I pm si sono avvalsi di un interprete e hanno chiesto anche conto del comportamento dell'equipaggio, composto da 10 persone, 9 delle quali sopravvissute. 

Naufragio Bayesian: le vittime in fuga per salvarsi

Dalle testimonianze dei sommozzatori che hanno localizzato e recuperato i corpi rimasti intrappolati emergono particolari importanti per ricostruire gli ultimi istanti a bordo del Bayesian.

Le persone a bordo non sono rimaste all'interno delle loro cabine, ma avrebbero cercato di scappare. I loro corpi sono stati trovati nei corridoi. La fuga verso l'aria e l'uscita è stata però impedita dall'enorme massa d'acqua che ha invaso lo scafo.

Il cuoco antiguano Recaldo Thomas sarebbe invece stato scaraventato fuori dal veliero ed è stato il primo morto accertato.

Naufragio Bayesian: il sistema a chiglia mobile forse alzato

Giovanni Costantino, amministratore delegato di The Italian Sea Group che possiede diversi marchi di imbarcazioni tra cui Perini Navi, il cantiere navale italiano con sede a Viareggio che ha costruito il veliero, ha dichiarato al Financial Times che il Bayesian "è stato progettato per essere assolutamente stabile".

"La barca è affondata perché ha imbarcato acqua", ha dichiarato Costantino al Financial Times, suggerendo che non siano state seguite le procedure appropriate.

Il Bayesan sarebbe stato dotato di un sistema a chiglia mobile per accedere a bassi fondali. Tra le possibilità quella che il pescaggio fosse stato ridotto in fase di avvicinamento alla costa e poi una volta all’ancora non più ripristinato, nonostante il fondale lo consentisse.

Nel momento dell'arrivo della tromba d'aria la pressione sull’albero così alto avrebbe fatto scuffiare il veliero come fosse una piccola deriva. L’acqua sarebbe così iniziata a entrare sottocoperta affondando il veliero. La deriva mobile, parzialmente alzata, potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità e nel conseguente rapido inabissamento del Bayesian al largo di Porticello, dove si valuta soffiasse un vento di 80 nodi, 150 km/h. Una circostanza accertata dagli speleosub dei vigili del fuoco scesi in questi giorni a circa 50 metri di profondità.

Le autorità italiane e britanniche, che stanno indagando sulle circostanze dell'incidente, non hanno ancora reso noto quando la barca ha iniziato a riempirsi d'acqua, se i portelli fossero aperti o se l'equipaggio ha avviato il motore e cercato di manovrare nel momento della tromba d'aria.

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Convocata per sabato dal capo dell'ufficio della Procura di Termini Imerese Ambrogio Cartosio una conferenza stampa per fare proprio il punto sulle indagini.

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