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Israele-Hamas, procuratore Aja: "La Corte emetta i mandati d'arresto"

L'esterno della Corte penale internazionale
L'esterno della Corte penale internazionale Diritti d'autore Peter Dejong/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Peter Dejong/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Filippo Gozzo
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Karim Khan sostiene che la Corte abbia il potere di emettere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa Yoav Gallant e per i tre leader di Hamas

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Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan sostiene che la Corte abbia il potere di emettere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per gli altri leader palestinesi collegati al conflitto nella Striscia di Gaza e ha chiesto ai giudici di pronunciarsi "urgentemente".

Il procuratore ha scritto in una memoria legale di 49 pagine depositata venerdì che è “diritto consolidato che la Corte abbia giurisdizione in questa situazione”.

Molte delle argomentazioni legali presentate nelle ultime settimane si sono concentrate sul fatto che la Corte non abbia giurisdizione perché viene superata da una disposizione degli Accordi di pace di Oslo del 1993. Come parte dell'accordo, infatti, i palestinesi hanno accettato di non avere giurisdizione penale sui cittadini israeliani.

Khan ha insistito sul fatto che l'argomentazione secondo cui gli accordi potrebbero annullare la giurisdizione del tribunale è “priva di fondamento”. È “incoerente con la corretta interpretazione e applicazione” di un articolo dello Statuto di Roma istitutivo della Corte e “fraintende i concetti di base della giurisdizione secondo il diritto internazionale”.

I mandati per Netanyahu, Gallant e i leader di Hamas

Nello specifico, i mandati di cattura richiesti da Khan nel maggio scorso sono nei confronti del premier Netanyahu, del ministro della Difesa Yoav Gallant e per tre leader di Hamas, due dei quali sono già stati uccisi (Mohammed Deife Ismail Haniyeh), mentre il terzo è l'attuale capo dell'organizzazione, ovvero Yahya Sinwar. Tutti sono accusati di crimini di guerra e contro l'umanità a Gaza e in Israele.

Netanyahu ha definito le accuse del procuratore contro di lui una “vergogna” e un attacco all'esercito israeliano e a tutto Israele. Anche Hamas ha denunciato le azioni di Khan, affermando che la richiesta di arresto dei suoi leader equipara “la vittima al carnefice”.

Israele non è un membro del tribunale, quindi anche se i mandati di arresto venissero emessi Netanyahu e Gallant non corrono alcun rischio immediato di essere perseguiti. Ma la minaccia di arresto potrebbe rendere difficile ai leader israeliani viaggiare all'estero.

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