Nel fine settimana i mediatori si riuniranno di nuovo al Cairo, ma secondo i funzionari egiziani Hamas non accetterà la proposta di Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Continuano gli scambi di fuoco al confine tra Israele e Libano e i bombardamenti israeliani nella Striscia
PUBBLICITÀNella notte l'esercito israeliano ha colpito obiettivi di Hezbollah in dieci diverse zone del Libano meridionale, tra cui magazzini e lanciarazzi, in risposta all'attacco di mercoledì del gruppo radicale libanese nelle Alture del Golan occupate da Israele. L'organizzazione, che ha lanciato oltre 50 razzi colpendo diverse abitazioni e ferendo una persona, ha dichiarato che l'attacco era a sua volta una risposta a un raid israeliano che martedì sera ha ucciso una persona e ne ha ferite 19.
"Hezbollah ha lanciato questa mattina 50 razzi nel centro della città di Katzrin. Hezbollah spara indiscriminatamente contro i civili israeliani. Come ogni Paese che protegge i propri cittadini, agiremo di conseguenza", aveva dichiarato mercoledì su X il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari.
Non si fermano nemmeno i bombardamenti sulla Striscia di Gaza. I funzionari sanitari palestinesi hanno detto che nelle prime ore di giovedì gli attacchi militari israeliani hanno ucciso almeno 22 persone.
Almeno undici persone sono state uccise nel bombardamento di un edificio residenziale di Beit Lahiya, nel nord di Gaza, mentre altre sei persone, tra cui un giornalista locale, sono state uccise in una casa nel campo di al-Maghazi, nel centro della Striscia. Altre cinque persone sono state uccise in attacchi separati nel sud, tra cui una donna e un bambino che si rifugiavano in casa a Khan Younis.
A rischio fallimento le trattative per il cessate il fuoco
Giovedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché si raggiunga un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Durante la telefonata, riferisce la Casa Bianca, "il presidente ha sottolineato l'urgenza di chiudere l'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi e ha discusso i prossimi negoziati al Cairo per rimuovere gli ostacoli rimanenti". Al colloquio ha partecipato anche la vicepresidente Kamala Harris.
I mediatori statunitensi, israeliani, egiziani e qatarioti dovrebbero incontrarsi al Cairo questo fine settimana, ma si è molto ridimensionato l'ottimismo intorno al raggiungimento di un accordo espresso dai vari attori alla fine della scorsa settimana.
La visita del segretario di Stato statunitense non sembra aver sbloccato la situazione .Prima di tornare negli Stati Uniti, mercoledì Antony Blinken ha incontrato i mediatori di Egitto e Qatar per parlare dell'accordo di cessate il fuoco.
Blinken ha dichiarato che Israele ha accettato un “accordo ponte”, ma i funzionari egiziani hanno espresso all'Associated Press scetticismo sul fatto che Hamas sia intenzionata ad accettarlo, perché l'organizzazione palestinese non crede che Israele rimuoverà davvero le sue truppe da Gaza mettendo fine alla guerra.
La questione dei corridoi strategici a Gaza
Un funzionario egiziano, con conoscenza diretta dei negoziati, ha affermato che la proposta ponte richiede l'attuazione della prima fase dell'accordo: il rilascio degli ostaggi civili israeliani più vulnerabili detenuti da Hamas a Gaza. Durante la prima fase le parti dovrebbero poi negoziare la seconda e la terza fase senza “garanzie” per Hamas da parte di Israele o dei mediatori.
“Gli americani offrono promesse, non garanzie”, ha detto il funzionario, "Hamas non lo accetterà, perché praticamente significa che Hamas rilascerà gli ostaggi civili in cambio di una pausa di sei settimane dei combattimenti, senza garanzie per un negoziato permanente”.
Il funzionario egiziano ha anche detto che la proposta non dice chiaramente se Israele ritirerà le sue forze da due corridoi strategici a Gaza, il corridoio Philadelphi lungo il confine di Gaza con l'Egitto e il corridoio est-ovest Netzarim che attraversa la Striscia.
Mercoledì l'ufficio di Netanyahu ha smentito un rapporto della televisione israeliana secondo il quale Tel Aviv aveva offerto di ridimensionare le proprie forze nel corridoio Philadelphi, con la “promessa” di ritirarsi dall'area. Israele non ha accettato di ritirare le sue truppe, ha dichiarato lo staff del primo ministro.
Per la prima volta Israele uccide un alto membro di Fatah
Mercoledì l'Idf ha confermato che a Sidone, in Libano, un aereo israeliano ha colpito il "terrorista Khalil Hussein Khalil al-Maqdah", fratello di Mounir al-Maqdah, a capo del ramo libanese del braccio armato di Fatah. Tel Aviv ha accusato entrambi di operare "per conto di Hezbollah e del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane" e di "dirigere attacchi terroristici e contrabbandare armi” nella Cisgiordania occupata da Israele.
L'attacco segna il primo attentato di questo tipo contro un alto membro di Fatah, il movimento guidato dal presidente palestinese Mahmoud Abbas e incaricato di amministrare parzialmente la Cisgiordania. Il partito ha affermato che al-Maqdah è stato ucciso “in un vile assassinio prova che Israele vuole scatenare una guerra su vasta scala nella regione".
PUBBLICITÀTrovati i corpi di sei ostaggi
Mercoledì l'esercito israeliano ha dichiarato di aver trovato i corpi di sei ostaggi in una parte segreta di un tunnel di Khan Younis, nel sud di Gaza, durante un'operazione nella notte tra lunedì e martedì scattata in seguito a informazioni di intelligence. Si tratta di Alex Dancyg, 75 anni, Yagev Buchshtav, 35, Chaim Peri, 79, Yoram Metzger, 80, Nadav Popplewell, 51, Avraham Munder, 79.
Negli ultimi due mesi l'Idf aveva confermato la morte di cinque di loro, ma di Munder non si conosceva la sorte. La valutazione dell'esercito è che gli ostaggi siano morti per soffocamento in seguito a un raid dell'Idf di sei mesi fa nelle vicinanze del tunnel: il bombardamento provocò un incendio e il fumo invase la galleria sotterranea. I cadaveri dei guardiani, con relativi kalashnikov, sono stati trovati nello stesso posto.
Si ritiene che Hamas detenga ancora un centinaio di ostaggi dei circa 250 catturati durante gli attacchi del 7 ottobre che hanno dato inizio alla guerra. Le autorità israeliane stimano che circa un terzo sia morto.